Il numero 54
Indice del n. 54 di Education 2.0 del 26 maggio 2021
Giorgio Allulli Il nuovo PNRR per l’istruzione
Vittorio Midoro Lettura e povertà educativa
Maria Giaele Infantino Il cuore oltre l’ostacolo: la Didattica a Distanza come occasione di innovazione consapevole
Andrea Turchi Elogio del copiare
Dario Missaglia Il maestro e il Professore
Rita Bramante Anticorpi per un risveglio etico nei social
Presentazione del numero
I tempi per la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si accelerano e tra un po’ gli effetti riverbereranno concretamente nelle nostre vite, a iniziare dalla scuola. Per questo Giorgio Allulli mette in evidenza, con analitico rigore, luci e ombre dell’impegno del PNRR sulla scuola evidenziando come sarà necessario dotare il Piano di intervento di sistemi di valutazione precisi degli investimenti effettuati per non perdersi nei finanziamenti a pioggia, che oggi l’Europa non ci perdonerebbe. Vittorio Midoro interviene su un altro tema, spesso qui affrontato, estremamente dolente: il diffuso analfabetismo funzionale degli italiani. E avanza una proposta molto interessante: separare il momento dell’insegnamento della lettura da quello della scrittura, tradizionalmente uniti, per favorire dinamiche di apprendimento nei più piccoli che permettano di farne lettori esperti prima dell’inizio degli anni scolari. Maria Gioele Infantino ritorna su un tema più volte presente nella nostra rivista, quello della didattica a distanza, mostrando, attraverso l’esperienza concreta della sua scuola, l’IC Umberto Eco di Milano, come una didattica non versativa può essere potenziata e favorita dalle tecnologie. Andrea Turchi riprende un articolo di Vittoria Gallina comparso sul n. 51 della rivista a proposito della farsesca vicenda della studentessa bendata nell’interrogazione on line affinché non copiasse, per mostrare come il copiare è un’arte, e talvolta un sotterfugio, di grandi della musica e della letteratura. Nel passare al più misero copiare scolastico Turchi fa però notare che, alta o bassa, questa ‘abilità’ implica il fatto che chi copia un po’ deve sapere e che non si copia se non si sa nulla. Dario Missaglia polemizza a fondo con Galli della Loggia per la sua posizione nei confronti dell’esame di Stato che, secondo l’editorialista del Corriere della Sera, dovrebbe, dovrebbe evitare una valutazione ‘inficiata’ da elementi che riguardano gli orizzonti lavorativi di chi studia. Per Missaglia invece il pericolo non è certo la cultura che perderebbe la sua ‘sacralità’ ma il fatto che nella valutazione non devono entrare gli elementi curricolari che servono a tutt’altro scopo: a far capire all’insegnante la migliore strada da intraprendere per l’istruzione di ogni singolo allievo. Infine Rita Bramante ritorna su un tema che le è caro, quello dell’opposizione alla dilagante ‘violenza’ nei social e mostra riferimenti utilissimi per controbattere efficacemente gli heathers e per creare una comunità virtuale improntata sulla buona socialità