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Nuove avventure… dalla scuola in ospedale

Pubblicato il: 29/06/2012 17:24:53 -


La scrittura creativa nella scuola in ospedale esce dai reparti e prosegue la sua vita nella fantasia di altri bambini. E voi, volete scriverne il seguito?
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“Attraverso la scrittura si comunica pensieri e la proiezione del nostro io e, come dice Mogol, comunicare è importante, vuol dire trasferire emozioni. In un contesto in cui il piano cognitivo è presente ed è radicato sul piano emozionale, la scrittura e la verbalizzazione, oltre al disegno, occupano un posto di rilievo, in quanto offrono al bambino la possibilità di riconoscere ed esprimere il suo stato d’animo” (Alessandra Guanzani ed Eugenia Curti, scuola in ospedale del Niguarda di Milano, “Scrittura creativa nella scuola in ospedale”).

Condivido pienamente. Spesso i bambini scrivono o disegnano ciò che vivono. Michele, un bambino di sette anni, per esempio, ha desiderato continuare il racconto di Gabriele Pellegrin “Il tesoro di Gabriel” pubblicato su Education 2.0.

Ha voluto dare un contributo aggiungendo una nuova avventura.

***
LA FUGA DEL MOZZO

Gabriel trovò il suo primo tesoro e oltre alla sua prima mappa, ne trovò un’altra dentro al galeone, nascosta sotto il letto di Gabriel. L’aveva nascosta il pappagallo Lorenz per trovare il tesoro, appropriarsi della nave e diventare il capitano. Spesso ripeteva: ”Io sono il capitano, io sono il capitano!”. La mappa era fasulla, ma Gabriel credeva fosse la vera e seguì le indicazioni della mappa che non conducevano ad un’isola del tesoro ma al Triangolo delle Bermuda. Il galeone resistette alle onde violente, Gabriel non riusciva a vedere nulla, l’acqua era così violenta che penetrava da tutte le parti, ma il galeone resistette. All’improvviso un’onda potentissima scaraventò il capitano Gabriel fuori dal galeone, in acqua fino al Triangolo delle Bermuda. Prese il comando il pappagallo Lorenz e dopo tante peripezie superarono il Triangolo delle Bermuda e approdarono su una nuova isola. Il mozzo, nel frattempo, nel buttare acqua che era entrata dappertutto, trovò sotto il cuscino di Gabriel la vera mappa. Gabriel, si era salvato grazie un delfino che lo aveva riportato vicino al galeone.

Gabriel raggiunse il galeone ma nel risalire a bordo si procurò delle escoriazioni. Il mozzo contento nel ritrovare il suo vero capitano sano e salvo lo abbracciò, lo riportò a rifocillarsi nella sua camera e gli medicò le ferite riportate. Lorenz, in realtà era anche lui un capitano, ma aveva subito un incantesimo, da una strega marina nei pressi delle Bermuda. Confessò che era stato lui, in realtà, ad indicare a Gabriel di mettersi in poppa alla nave, sapendo che sarebbe arrivata un’onda anomala e Gabriel sarebbe potuto finire in mare, così lui avrebbe potuto prendere il comando della nave, esaudendo il suo sogno. Appena si scusò, finì l’incantesimo e ritornò un uomo. Gabriel felice lo nominò suo vicecomandante. Il mozzo nel frattempo aveva trovato una cassa piena d’oro e gioielli e alla chetichella, prese una barchetta di salvataggio, calò con una grossa fune la cassa d’oro e fuggì. Il capitano e Lorenz ripartirono alla ricerca del mozzo ed il tesoro, all’insegna di una nuova avventura…
***

Ci penserete voi a trovare il tesoro del mozzo e a vivere una nuova avventura con i nostri amici?

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La scuola in ospedale del Salesi di Ancona fa parte del gruppo Pinocchio 2.0: http://www.facebook.com/group.php?gid=139204519436108

I lavori dei bambini del Niguarda: poesie e disegni

Maria Caterina Galati

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