L’indagine PIAAC 2 in 31 paesi OCSE , una sintesi dei risultati

Due sono le domande poste nel corso della presentazione dell’indagine PIAAC 2 2024.

  1. La popolazione adulta di oggi possiede o padroneggia le competenze necessarie per adeguarsi positivamente ai cambiamenti attuali?
  2. se si confrontano i risultati della seconda indagine con quelli della prima, conclusa nel 2011 in tre successivi cicli, è possibile cogliere tendenze di cambiamento oppure una sostanziale stabilità?

Gli intervistati di PIAAC2, che hanno partecipato all’indagine tra il 2022 e il 2023 sono 160.000 persone, età 16-65 anni, campione rappresentativo di 673 milioni delle popolazioni di 31 paesi OCSE. Poiché 27 paesi avevano già partecipato alla prima indagine svolta nel decennio precedente, i risultati di oggi consentono ai decisori politici di valutare se e come le abilità/competenze della popolazione adulta si siano in qualche misura trasformate. Caratteristica ormai consolidata delle società attuali è la pervasiva importanza delle informazioni, fenomeno che rende sempre più evidente la necessità di garantire a tutti e tutte il possesso di competenze adeguate a gestirle, utilizzandole e padroneggiandole. L’ AI, intelligenza artificiale, sta infatti cambiando i contesti socioculturali del mondo perché rende rapidamente, come mai era avvenuto finora, obsolete competenze possedute, che si ritenevano in qualche modo utilmente consolidate. Sono questi processi, che si presentano in forme e modalità sempre mutevoli, che devono essere esaminati, studiati e valutati nei vari aspetti e secondo modalità e metodologie specifiche .

Per garantire una lettura adeguate delle competenze possedute “oggi” dalla popolazione esaminata, i quadri di riferimento predisposti per questa seconda indagine sono stati arricchiti di nuovi punti di osservazione: il peso, il valore e l’effetto degli aspetti socio emotivi che accompagnano i processi di apprendimento e di comprensione, le caratteristiche della popolazione che non supera il livello minimo di competenza (dal livello 1 in giù), il rapporto tra formazione posseduta, acquisita o riconosciuta e il mercato del lavoro e, più in generale, il vivere con agio o disagio la condizione adulta. La comparabilità, che permette di leggere la qualità dei processi in atto, eventuali “miglioramenti o peggioramenti” di competenze è realizzata attraverso un adeguamento delle misure statistiche, il mantenimento di alcuni test già presenti nell’indagine precedente e l’inserimento di nuovi test, mirati a seguire, con precisa attenzione, cosa accade all’adulto nei processi di comprensione, nell’uso di competenze possedute e nelle modalità innovative, creative o critiche poste in atto nell’affrontare le prove. PIAAC2 ha raccolto inoltre informazioni sulle “storie di immigrazione dei rispondenti adulti” nei vari paesi: conoscenza della lingua del paese ospitante, dove hanno conseguito formazione , titoli di studio ecc., l’età all’arrivo nel paese ospitante, tempo di permanenza, ovvero se sono migranti di prima o seconda generazione.

Gli ambiti di indagine sono al solito 3: Literacy, numeracy, problem solving adattivo APS, i punteggi sono misurati su una scala che va da 0 a 500 punti e i livelli di competenza sono 5 ( livello 1 (articolato in sotto il livello 1 e 1) identifica i low performer ( analfabeti funzionali ), fino ai livelli 4 e 5, che indicano il possesso di competenze più elevate (Higher performer)[1] Il punteggio medio conseguito nel 2023 nei paesi che hanno partecipato alla ricerca è 260 punti in literacy, 263 in numeracy e 251 in APS. La Finlandia consegue i migliori risultati: literacy 296 punti, numeracy 294 e APS 276 che è lo stesso risultato del Giappone che si colloca al secondo posto.

Gli adulti che si collocano ai due più bassi livelli sono rispettivamente in literacy il 26% , il 25% in numeracy e il 29% in APS. [2]

In estrema sintesi, questi sono i fenomeni che meglio evidenziano le disparità tra paesi :

  1. i giovani 16-24 anni in Inghilterra, Irlanda, Finlandia, Giappone e Norvegia hanno risultati migliori di quelli dei 16-24anni di PIAAC1. Ma loro coetanei in Ungheria, Lituania, Nuova Zelanda , Polonia e Repubblica Slovacca evidenziano risultati peggiori rispetto ai 16-24 anni di PIAAC1.
  2. i 55-65enni in Belgio, Germania, Singapore, Spagna e Svezia evidenziano un miglioramento nelle prestazioni rispetto alle altre classi di età
  3. in numeracy, in tutte le classi di età il 25% dei diplomati di scuola secondaria superiore hanno punteggi superiori al 25% di quanti hanno un titolo di studio post-diploma in tutti i paesi partecipanti a PAAC2
  4. quasi ovunque i sistemi di formazione non sembrano rispondere alle “richieste di competenze” dei datori di lavoro (questa opzione di ricerca non è stata scelta da tutti i paesi partecipanti all’indagine, Italia compresa).
  5. In media in tutti i paesi OCSE dal 2012 al 2023 gli adulti che usano internet sono notevolmente aumentati, dal 76% al 93%.

In modi non omogenei si nota tuttavia nell’insieme dei paesi una sorta di stagnazione ovvero cambiamenti nell’insieme non positivi. Che fare per contenere il declino di competenze? Stagnazione o peggioramento mettono bene in luce come i problemi della formazione oggi richiedano approcci ben calibrati e soprattutto diversificati. Non è solo un problema di politiche scolastiche, ma di una diversa concezione dei sistemi di life long learning. Le parti “nuove” dell’indagine, i nuovi punti di vista introdotti, mostrano infatti che le persone tenderebbero a lavorare più a lungo e “meglio”, le abilità competenze possedute appaiono infatti associate ad una maggiore soddisfazione e benessere, non solo economico, ad una più consapevole partecipazione alla vita sociale e ad un uso adeguato di servizi, e disponibilità a cogliere opportunità nuove, ma queste opportunità devono essere flessibili e accessibili, attraverso una riduzione o eliminazione di tutte le barriere che si frappongono tra adulti e rientri in studio, formazione ecc. Gli adulti devono essere informati, accompagnati e sostenuti in processi, che rendano visibili patrimoni di saperi, competenze posseduti e riconoscerne i nuovi acquisiti o acquisibili.

Questo messaggio indica i compiti che nuove politiche socio-formative dovranno assolvere nei prossimi anni per rispondere alle nuove situazioni.

Come si colloca l’Italia in questa ricerca? – una brevissima nota informativa in conclusione

In literacy e in numeracy il 35% (rispettivamente 34,7% e 35,3%) degli adulti in Italia è low performer (nella media OCSE le percentuali sono 26,1% per la literacy e 24,8% per la numeracy). Tale percentuale sale al 45,6% per quel che concerne l’ambito di competenza del problem solving adattivo (29,3% la media OCSE). Valori nettamente piu’ limitati si osservano nel caso degli high performer: solo il 5,4% dei residenti in Italia raggiunge elevati livelli di competenze in literacy (11,6% la media OCSE), il 6,2% in numeracy (13,9% la media OCSE) e l’0,9% nel problem solving adattivo (5,0% la media OCSE).

Una lettura più precisa dei dati evidenzia una grande variabilità territoriale. In alcune zone la popolazione raggiunge risultati vicini alla media OCSE, e addirittura in alcuni casi le percentuali sono tra le più alte riscontrate per tutti i Paesi ed economie prese ad esame. Nelle regioni centro-settentrionali la percentuale di adulti con esigue competenze in literacy non si discosta significativamente dalla media OCSE (sono il 30,3% nel Nord-ovest, il 27,5% al Centro e il 21,2% al Nord-est), ma aumenta significativamente per arrivare fino al 48,7% nel Sud e al 52,9% nelle regioni insulari. Per la numeracy, più della metà degli adulti residenti nel Sud e Isole è low performer (le quote sono rispettivamente 51,2% e 54,4%), la percentuale scende al 30,6% nel Nord-ovest, per arrivare a valori che eguagliano la media OCSE (24,8%) al Centro (26,8%) e al Nord-est (20,5%).

Poco meno della metà della popolazione adulta residente in Italia è low performer nel problem solving adattivo, ma nel Nord-est la quota scende al 31,0%, valore anche in questo caso statisticamente in linea alla media OCSE. Si osservano quote più alte nel Nord-ovest (39,8%) e nel Centro (41,1%) ed elevatissime, superiori al 60% e in assoluto le più importanti tra tutti i Paesi e i territori considerati, nelle regioni del Sud e delle Isole (rispettivamente 60,4% e 62,4%).

Source: OECD (2024), Table A.2.1 (L,N,A) and Table A.3.1 (L,N) in Annex A.

Bibliografia di riferimento

Do Adults Have the Skills They Need to Thrive in a Changing World?

Survey of Adult Skills 2023

OECD Skills Studies 10 December 2024

 

Survey of Adult Skills 2023 Insights and Interpretations

Andreas Schleicher &Stefano Scarpetta

© OECD 2024

INAPP  LE COMPETENZE COGNITIVE DEGLI ADULTI IN ITALIA   10 dicembre 2024

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[1] Literacy: gli adulti che si collocano a livello 1 e sotto livello 1 possono capire semplici frasi, testi corti e liste organizzate, l’informazione è collocata chiaramente ed i collegamenti sono evidenti. I livelli 4 e 5 comprendono e valutano informazione contenuta in testi lunghi e complessi, colgono significati impliciti e usano le conoscenze già possedute per capire precisamente i compiti proposti

Numeracy: chi si colloca al livello 1 fa esercizi di calcolo facili, con numeri interi o riferiti a denaro, individua i decimali e trova singole informazioni in tabelle e mappe, ha difficoltà con compiti che richiedono più passaggi e, sotto il livello 1, sa fare solo addizioni e sottrazioni con numeri interi molto piccoli. Quelli che raggiungono i livelli 4 e 5 sanno valutare, classificare, identificare rapporti, interpretare grafici complessi e letture e comparazione di tabelle statistiche.

Problem solving adattivo APS: i rispondenti di livello 1 sanno risolvere semplici problemi con pochissime variabili e con informazione poco approfondita, che non cambia mentre si procede nella soluzione del compito proposto, sotto il livello 1 sono in grado di risolvere solo un problema molto semplice che richiede un solo passaggio. Nel Livello 4 e 5 hanno una approfondita percezione o comprensione dei problemi posti dal compito e adattarsi a cambiamenti che si presentano nel processo di soluzione, anche quando devono tornare e ritornare su valutazioni o soluzioni già date e cambiare strada.

[2] low performer

Country literacy numeracy problem_solving
Cile 218 214 218
Croazia 254 254 235
Francia 255 257 248
Ungheria 248 254 241
Israele 244 246 236
Italia 245 244 231
Corea 249 253 238
Lituania 238 244 230
Polonia*
Portogallo 235 238 233
Spagna 247 250 241

top performer.

Country literacy numeracy problem_solving
Finlandia 296 294 276
Giappone 289 291 276
Olanda 274 284 265
Norvegia 281 285 271
Svezia 284 285 273

 

Vittoria Gallina