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M.I.G.R.A.N.S.© – di Tatiana Galli e Katia Raspollini

Pubblicato il: 27/06/2018 21:28:23 -


Metodologia Iper Globale per Richiedenti Asilo Non Scolarizzati
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Il piano MIGRANS© è un percorso formativo sperimentale destinato a migranti non scolarizzati nel paese d’origine. E’ frutto di una ricerca-azione e di una lunga esperienza professionale con richiedenti asilo prealfabeti e analfabeti totali. Rispetto all’offerta formativa attualmente erogata in Italia nei centri di formazione degli adulti in contesto sia formale che informale, il piano MIGRANS© è innovativo rispetto all’articolazione del curricolo, del sillabo e della metodologia.

Il curricolo

L’italiano L2 ricopre 1/2 del monte orario del percorso formativo di 400 ore totali, il restante monte ore del percorso è destinato a percorsi modulari propedeutici di:

  • Inclusione digitale intesa come mezzi e strumenti relativi all’uso delle tecnologie ovvero la possibilità di usufruire dei vantaggi derivati dall’uso delle tecnologie.
  • Numeracy, competenze numeriche propedeutiche alle competenze matematiche come la misura del tempo, dello spazio e delle valute
  • Strumentalità disciplinari, elementi e nuclei fondanti le discipline; es. orientamento nello spazio, localizzazione, direzionalità per l’asse geografico; cronologia e sequenzialità degli eventi, anteriorità contemporaneità e posteriorità temporale per l’asse storico.

Il sillabo

Per l’italiano L2 il sillabo fa riferimento a quello de ‘I Quaderni della ricerca’ n.17 edito da Loescher e adeguato rispetto alla scelta dei contesti e situazioni di prossimità degli apprendenti. Per l’inclusione digitale, la numeracy e la strumentalità disciplinari sono previsti 3 appositi sillabi articolati secondo l’essenzialità e la gradualità dei nuclei disciplinari fondanti per garantire un processo di apprendimento dinamico e generativo.

Il metodo

Per l’italiano L2 l’approccio si ispira all’apprendimento esperienziale David A. Kolb, tiene conto delle implicazioni della didattica acquisizionale ma, trattandosi di studenti analfabeti, l’insegnamento della L2 avviene prevalentemente in forma orale. La h è costruita a partire dello stile di apprendimento degli apprendenti analfabeti e si definisce “Iper Globale” in quanto l’unità minima selezionata per l’apprendimento è l’atto linguistico all’interno di un testo autentico; questo costituisce il mezzo per il primo approccio  letto-scrittura che viene proposta attraverso tecniche innovative che accelerano notevolmente i tempi di acquisizione delle competenze strumentali. Queste ultime sono parte integrante della pianificazione didattica; allo stesso modo per quanto riguarda le competenze funzionali di lettoscrittura, cioè inerenti la comprensione e l’uso sociale del testo scritto, sono state predisposte attività propedeutiche alle competenze metacognitive e alle strategie di problem solving. Per l’inclusione digitale, la numeracy e le strumentalità disciplinari si usa esclusivamente l’italiano con metodologia CLIL calibrando e valutando distintamente gli elementi linguistici e disciplinari proposti.

IL GIUSTO POSTO DEI NUMERI – Percorso didattico sulla numeracy   

Il percorso didattico che descriverò è stato sperimentato con una classe composta da una decina di adulti analfabeti all’interno  del Centro di Accoglienza Straordinaria Residenza Fersina di Trento nel periodo intercorso fra ottobre 2017 e maggio 2018. I componenti del gruppo risultavano analfabeti per quanto concerne la lettura e scrittura strumentale in lingua madre ed erano totalmente principianti per quanto riguarda l’italiano come lingua seconda; la  provenienza di questi studenti  interessa i paesi in cui i dati Unesco segnalano una percentuale di analfabetismo pari al 50% ossia il Senegal, il Gambia e paesi in cui questa percentuale è superata, come nel caso del Pakistan e della Guinea Conakry. Dal punto di vista delle conoscenze e competenze linguistiche in forma orale,   conoscono e utilizzano come lingua madre il pular nel caso del Senegal e il Malinkè nel caso della Guinea, inoltre per l’interazione orale utilizzano il francese che costituisce in entrambi i paesi  sub-sahariani la lingua ufficiale. Per quanto concerne lo studente pakistano la sua conoscenza linguistica a livello di oralità interessa l’urdu e l’inglese. In questo particolare contesto di insegnamento-appredimento io opero come insegnante di italiano lingua  seconda  all’interno della scuola del CAS  dove gli studenti sono obbligati a frequentare le lezioni di lingua italiana per 8 ore settimana; per operare all’interno del CAS sono fondamentali per me i riferimenti che in ambito di ricerca sugli approcci e i metodi, tengano conto dei contributi dati dall’androgogia e dall’approccio interculturale come inteso dalla psicologa clinica Margalit Cohen-Emerique e che può essere sintetizzato in questa frase: “Non si incontrano le culture, ma persone portatrici di cultura”.

Per quanto concerne invece gli approcci relativi all’appredimento delle lingue, ritengo fondamentali i diversificati contributi dati dagli approcci umanistico-affettivi e comunicativi, includendo anche il  pedagogical chunking  che afferisce  al lexical approche di Lewis e ancora gli approcci teatrali utilizzati dalla metodologia PDL (Psico drammaturgia linguistica).

Il percorso didattico Il giusto Posto dei numeri  è nato  dalla necessità di sviluppare  le competenze  di numercy nei miei appredenti; attraverso un test d’ingresso prodotto specificatamente per la fascia di appredenti analfabeti presenti nel CAS, è stato verificato che gli studenti oltre a possedere una competenza inferiore al Livello Alfa 1 dedfinito e descritto da P.Casi, non riuscivano a riconoscere i numeri in cifre entro  la decina e tantomeno a effettuare calcoli entro il 10.

Tenendo conto degli studi e delle le ricerche in ambito cognitivo,  che dimostrano l’esistenza di  una interdipendenza  fra i sistemi di elaborazione dei numeri e del linguaggio, si favorisce l’integrazione fra le conoscenze quantitative e verbali dei numeri sviluppando la capacità di  conteggio e di uso  del sistema numerico verbale e scritto (J.Piaget). Conseguentemente le abilità di conteggio devono essere sviluppate in parallelo alle abilità di lettura e scrittura del numero.  Questi elementi hanno guidato la progettazione del percorso strutturato in tre fasi e schematizzato di seguito con l’esplicitazione delle attività didattiche  proposte  in ogni fase

La prima fase  del percorso da me definita come Quantità ed enumerazione, ha interessato il riconoscimento delle quantità numeriche  e dei processi di elencazione numerica entro il 20;

 

la seconda fase da me definita  Quantità e Calcolo  ha interessato l’ampliamento dell’enumerazione e l’approccio al calcolo con l’addizione a partire dalla scelta degli addendi ad estrazione prima entro il 10 e dopo entro il 20;

la terza ed ultima fase  definita Numerico-cronologica ha interessato l’integrazione fra la competenza numerica e la successione temporale.

 

Questo percorso mirato specificatamente allo sviluppo delle competenze numeriche di base è stato svolto in 60 ore all’interno di un corso di italiano L2 di 250; delle restanti  100 sono state dedicate allo sviluppo della competenza orale e 40 alle competenze digitali e ai pre-requisti dell’asse geografico.

 

 

Galli Tatiana Docente CPIA Sondrio

Raspollini Katia Insegnante di italiano presso Centro di Accoglienza Straordinaria

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