DM 170 ripartizione dei fondi PNRR
Il decreto 170 del 24 giugno 2022[1] finanzia interventi per il contrasto alla dispersione scolastica e la riduzione dei divari territoriali. Tre ‘sintetiche’ paginette precedono gli allegati che contengono la ripartizione dei finanziamenti a livello regionale, gli elenchi delle 3198 istituzioni scolastiche beneficiarie e gli importi delle risorse assegnate. Quello che manca è un piano organico di interventi che in una logica non emergenziale, a partire dalla individuazione precisa dei problemi, dalla analisi dei contesti e sulla base di prospettive adeguate, definisse orizzonti entro i quali collocare, in una logica di sistema, l’avvio di processi strutturali ormai non più dilazionabili.
Il decreto riassume in quattro punti criteri e disposizioni che dovranno accompagnare questo primo step , cui seguiranno altre due tranches di finanziamenti per garantire il conseguimento di un diploma a giovani, 18-24 anni, che hanno abbandonato gli studi, per attivare progetti per il potenziamento delle competenze di base, per il superamento dei divari territoriali attraverso anche interventi nazionali nelle aree più periferiche delle città e del Paese. Nella sostanza il testo sembra dire: intanto prendetevi questo e cercate di utilizzarlo.
1)Ripartizione delle risorse. 500 milioni di euro sono ripartiti secondo criteri calcolati su dati ISTAT a livello regionale (percentuali degli ELET; numero di studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di ciascuna regione; presenza della popolazione straniera; popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni; famiglie con cinque o più componenti ). A questi parametri ISTAT si aggiungono criteri basati sulle rilevazioni Invalsi, in particolare sulle analisi relative alla dispersione esplicita ed implicita ai vari livelli dei percorsi scolastici ( fragilità degli apprendimenti ).
2) Modalità organizzative Le istituzioni scolastiche beneficiarie, possono costituire anche reti di scuole (art. 7 del DPR 8 marzo 1999, n. 275), ma solo la istituzione beneficiaria avrà responsabilità di monitoraggio e rendicontazione della coerenza dei progetti in relazione a target e milestones.
3) Indicazione di obiettivi, nominati in un rapido e scontato elenco: potenziamento delle competenze di base a partire dal primo ciclo; secondo un approccio di tipo preventivo dell’insuccesso scolastico; contrasto alla dispersione attraverso un approccio globale e integrato che valorizzi la motivazione e i talenti di ogni discente; miglioramento dell’approccio inclusivo della didattica curricolare ed extracurricolare delle istituzioni scolastiche in un’ottica di personalizzazione dell’apprendimento.
4)Modalità relative alla organizzazione e alla definizione dei progetti Le istituzioni “beneficiarie” costituiscono un gruppo di lavoro per il coordinamento della prevenzione della dispersione scolastica, individuano uno o più docenti referenti ad hoc, anche per gestire le relazioni con eventuali altri soggetti. Si indica l’opportunità di promuovere attività di co-progettazione e cooperazione fra scuola e comunità locale, sinergia con risorse territoriali sia istituzionali (servizi sociali e sanitari, del lavoro, della giustizia minorile, di orientamento e formazione professionale, etc.) che del volontariato e del terzo settore, al fine di garantire l’inclusione e l’accesso al diritto allo studio a tutti ( potenziamento delle competenze anche all’esterno della scuola, da valorizzare come piena integrazione del percorso curricolare con le attività extracurricolari e con la valutazione degli apprendimenti).
Non manca il doveroso richiamo alla necessità che le esperienze di apprendimento siano attive, partecipative, personalizzate e flessibili, adeguate ai bisogni formativi di ciascuno studente, alle sue specificità cognitive e apprenditive, capaci di offrire opzioni alternative e innovative.
Quanto previsto dal DL 36 ( in fase di conversione) potrà garantire un supporto di personale adeguato per qualità e quantità e la possibilità di utilizzare la piattaforma “Scuola Futura”.
Il coordinamento e il monitoraggio sull’attuazione delle misure previste dal decreto 170 sono demandati all’Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presso il Ministero dell’istruzione. Questa unità provvederà, con successivi atti, ad autorizzare le istituzioni scolastiche statali beneficiarie e fornire tutte le indicazioni per l’attuazione e il raggiungimento di target e milestones entro le scadenze fissate dal PNRR, nonché per il monitoraggio, la rendicontazione e il controllo dei singoli interventi.
Niente di più, o di meglio? viene da dire! Se è evidente infatti che il decreto ha voluto garantire, almeno a parole, la presenza nel testo di tutti i titoli dei capitoli relativi al tema “lotta alla dispersione e superamento dei divari” ecc. purtroppo non si può non constatare che ci si ferma agli enunciati e alla necessità di stare nelle scadenze temporali, per non perdere il treno del PNRR.
Una domanda: ma veramente non si poteva proporre nel decreto, pur nell’urgenza e nella ristrettezza dei tempi, un’elaborazione adeguata ai compiti che le istituzioni scolastiche e non solo dovranno assolvere ? Forse vale la pena di fare qualche passo indietro, ricostruire qualche sequenza logica e cronologica e soprattutto cercare di non disperdere un interessante ed utilissimo lavoro di analisi e progettazione di interventi che , così come sono stati elaborati dal Gruppo di lavoro ministeriale (D.M.7 marzo 2022 n. 57) sembrano adeguati a sostenere impegni di lungo periodo, capaci di misurare e misurarsi con realtà molto diversificate, senza ricadere, come purtroppo ormai da troppo tempo accade, nella miope strategia di progettifici e di finanziamenti male utilizzati, ovvero non utilizzati affatto.
In un lavoro di circa tre mesi il gruppo di lavoro era stato in grado di presentare un’elaborazione articolata che, nella forma di linee guida “contrastare il fallimento formativo e i divari”, presenta una precisa e documentata analisi delle aree di intervento, una interpretazione dei contesti e una focalizzazione delle cause in cui i fenomeni si presentano, criteri per individuare queste aree prioritarie e, per l’ assegnazione dei fondi, per localizzare le scelte delle istituzioni scolastiche beneficiarie. A partire da una definizione del concetto stesso di “responsabilità di comunità educante” in ben definiti contesti sociali, lo strumento dei patti educativi delinea i percorsi e i processi, che, dal Ministero arrivano ai territori ed agli attori che dovranno essere coinvolti nella progettazione e realizzazione delle varie azioni. In questo modo il documento sviluppa, con strumenti adeguati a garantire una continua circolarità di comunicazione, una sorta di manuale di accompagnamento di percorsi e processi che rendano riconoscibili ambiti, contesti e tempi di realizzazione e nello stesso tempo forniscono criteri di valutazione / autovalutazione e trasparenza. Questi percorsi in modo coerentemente equilibrato toccano scuola ed extrascuola, interventi di prevenzione e di costruzione di offerte di seconda opportunità nella logica di rendere il lifelong learning un’offerta accessibile a tutte e tutti e a tutte le età. Stupefacente è il fatto che il Ministro non abbia dato cenno di ricevuta delle linee guida, non abbia risposto alla sollecitazione del gruppo di lavoro ( prima lettera ) e francamente sconcertante è la genericità del testo del decreto 170 che abbiamo illustrato sopra.
Concludiamo con la lettera/appello del gruppo di lavoro che con grande responsabilità indica in modo preciso dove e come il decreto 170 vada emendato ( ultima lettera). In occasione della presentazione del rapporto Invalsi 2022, il ministro il 6 luglio ha insistito molto sulla centralità delle istituzioni scolastiche e sulla autonomia di queste … entro le indicazioni che saranno fornite dal ministero …
[1] Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica”( Missione 4 – Componente 1- PNRR– Next Generation EU)
Vittoria Gallina