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La teoria dei giochi ed il sistema bancario

Pubblicato il: 03/03/2017 14:51:28 -


In un lavoro pubblicato nell’agosto del 2015, Bastianon legge alcune strategie di equilibrio del sistema bancario alla luce della teoria dei giochi.
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Eugenio Bastianon, dottore di ricerca presso le Università di Padova e Udine e docente presso una scuola secondaria di primo grado di Venezia, in un articolo sulle strategie di equilibrio del sistema bancario, spiega queste ultime alla luce della teoria dei giochi.

Il risultato, documentato in questo suo articolo, lo porta a concludere che, nella complessa ed articolata teoria dei giochi, in particolare nelle strategie applicate dai giocatori, è possibile ritrovare un repertorio di strategie e modelli che possono essere altresì utili all’analisi degli equilibri del sistema bancario.

La ricerca si concentra sulla questione della teoria normativa degli stakeholders come approccio per la comprensione della finanza etica e vuole dimostrare che l’utilizzo nel settore bancario della teoria dei giochi e dell’equilibrio di Nash – integrando le regolamentazioni internazionali – possono essere utili a consolidare il mercato finanziario.

Il lavoro è suddiviso per capitoli in cui l’autore di volta in volta analizza ripercorrendole, le teorie dei giochi che sono da lui definite la “sintassi del cambiamento”. Il secondo capitolo è invece dedicato alla crisi del mercato e a e come la teoria dei giochi si sposa con il banking market partendo dal presupposto che, contrariamente a quanto ipotizzato dal Comitato di Basilea nel Nuovo accordo sul Capitale, per il mercato bancario è valido l’indice di Herfindahl-Hirschmann. Il terzo capitolo invece prende in esame un caso, quello dell’istituto di credito olandese ABN AMRO, con lo scopo di definire alcuni modelli utili al management degli istituti di credito dal punto di vista della organizzazione e delle strategie. Nel quarto ed ultimo capitolo sono avanzate delle proposte. In questa sezione Bastianon propone una prospettiva di change management strategico degli istituti di credito da realizzarsi attraverso la costruzione di una rete con un numero ampio di decisori. Una soluzione di tal genere si tradurrebbe in un rapporto tra banche ed imprese per “coopetition” e non “competition”.

Le ipotesi avanzate dallo studio sono ben sostenute e parte del loro pregio risiede anche nella consapevolezza che il gioco dell’assicurazione, studiato per la modellizzazione di consorzi di piccole imprese, non pretende di essere ancora generalizzabile ad altre situazioni più complesse.

Bastianon pone quindi l’attenzione su due tematiche principali: la riforma del sistema bancario e lo sviluppo di una riflessione su una possibile etica della finanza. Due condizioni che, alla luce della crisi che dal 2007 ad oggi ancora coinvolge il sistema bancario occidentale e che tocca l’economia globale, è doveroso prendere in considerazione.

In sintesi, se possiamo trovare nella teoria dei giochi la chiave di lettura delle strategie di equilibrio del sistema bancario internazionale è però nel mutamento dell’attuale rapporto tra banca ed impresa che risiede la chiave di volta del futuro dell’economia.

La redazione

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