Diploma di Maestro di musica honoris causa conferito a Luigi Berlinguer dal Conservatorio musicale di Bergamo
In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, il Conservatorio di musica di Bergamo, martedì 23 gennaio, al teatro Sociale ha dedicato la serata alla musica di Gaetano Donizetti ed ha contemporaneamente celebrato la novità istituzionale rappresentata dalla statalizzazione dello stesso istituto a seguito del recente provvedimento legislativo in materia. Un percorso che si completerà entro il prossimo triennio, e che consente a quello bergamasco di essere annoverato tra i Conservatori di prestigio in ambito nazionale.
Nel corso della serata è stata conferita a Luigi Berlinguer l’onorificenza musicale di “Maestro Honoris Causa”, è la prima volta che un diploma ad honorem viene conferito da un conservatorio di musica, sulla falsa riga di una prassi da tempo in vigore, non solo in Italia, per le lauree honoris causa delle università.
La tematica discussa, particolarmente nella lectio magistralis di Berlinguer, verteva sul rapporto tra apprendimento musicale e attività educativa, ed in particolare sull’analisi dell’essenza stessa della musica e sulle possibili implicazioni neurofisiologiche ad essa attribuite. Dando per scontata la notevole rilevanza artistica dell’apprendimento e dell’esercizio musicale, l’analisi si è soffermata particolarmente sulla riflessione concernente la definizione dell’essere umano come essere musicale e quindi del forte coinvolgimento integrale della natura umana nell’attività musicale stessa. L’essenza della musica è certamente quella di essere un’elevata attività artistica ma non si può relegare la musica stessa esclusivamente ad una dimensione estetica, che pure risulta assai rilevante.
I recenti sudi neurofisiologici e di esame del cervello e delle sue varie funzioni sono ormai in grado di dimostrare che, oltre a quella artistica, la musica ha anche una funzione bio-psicologica capace di coinvolgere le persone in itinerari di maturazione culturale e intellettuale attraverso processi che coinvolgono il cervello e l’intero organismo.
I risultati spesso sono, nel caso di una accentuata attività musicale, di notevole rilievo sul piano della funzionalità dell’organismo umano e di contenimento di talune sue patologie: lo dimostrano i successi della musicoterapia e la comprovata influenza sullo sviluppo cerebrale, nella materia grigia, dell’organizzazione del cervello della destinazione di ampie rete neuronali a questi stessi obiettivi, ne deriva il grande vantaggio, non solo ludico o di godimento ma anche di vivacità neurofisiologica che la pratica musicale comporta.
Vi è pertanto un indiscutibile rapporto tra musica e neurofisiologia e quindi fra musica e istruzione, educazione, sviluppo della mente nelle sue diverse attività e forme.
La Redazione