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Imparare l’italiano con la Rete Scuolemigranti

Pubblicato il: 20/02/2014 14:24:40 -


La Rete Scuolemigranti (Roma) propone il libro “Laboratori di cittadinanza – imparare l’italiano con la Rete Scuolemigranti” a cura del CESV, in cui si racconta come, insieme all’apprendimento della lingua, si permette agli immigrati di conoscere un’integrazione armoniosa fatta di valori condivisi. S’impara per sentirsi a casa, e dove s’impara è già una casa.
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In “Laboratori di cittadinanza”, voci diverse raccontano l’esperienza – forse unica in Italia – della Rete Scuolemigranti: più di 100 associazioni con circa 700 volontari, che a Roma e nel Lazio insegnano l’italiano, seconda lingua per i migranti.

Schede e interviste spiegano che, anche se per molti l’obiettivo è il superamento dei test finalizzati alla regolarizzazione, imparare la lingua non è mai solo un adempimento, né per chi impara né per chi insegna. Ci sono metodi e strumenti di cui bisogna impadronirsi: le specializzazioni Ditals dell’Università per Stranieri di Siena e la formazione assicurata dalla Rete, essenziali per aule composte di “studenti” diversissimi per lingua d’origine, livelli d’istruzione, storie di migrazione, condizioni di vita e di lavoro e, infine, culture.

Chi ne parla, racconta sempre di un’accoglienza che è già integrazione: sportelli d’aiuto, assistenza legale, orientamento ai servizi sociali, laboratori teatrali, formazione civica, incontri tra mondi e poi convivialità. Cittadinanza e comunità.

S’impara per sentirsi a casa, e dove s’impara è già una casa.

Scuolemigranti è nata nel 2009 da un lungo percorso di contatti e scambi, e anche di un paziente lavoro teso al superamento di logiche di nicchia. L’intento è accrescere l’efficacia complessiva di ciò che già fa per suo conto ogni associazione, lasciandone però intatte storie, connotati e ispirazioni. Un vissuto di esperienze che il collegamento deve solo arricchire, anche con il rafforzamento della capacità d’interlocuzione e di alleanza con altri attori.
I CTP (Centri Territoriali Permanenti), prima di tutto, e poi le biblioteche civiche e altri soggetti istituzionali e del privato-sociale.
I risultati ci sono. Una realtà in continua espansione al plurale, per ispirazioni culturali e stili di attività, che collabora – in base a protocolli formali – con i CTP e lavora al sostegno linguistico degli studenti stranieri del primo e del secondo ciclo, e dei ragazzi soli ospiti di comunità e case-famiglia (1.500 per lo scorso anno ).

Più di 12.000, nel 2012-2013, i soli migranti adulti che hanno frequentato le scuole della Rete, il 60% dell’intera offerta formativa della Regione Lazio.
Si potrebbe fare di più e meglio, ovviamente, ma dalle interviste affiora la vitalità e la qualità civile di un impegno formativo tutt’altro che banale.
Tra i volontari ci sono giovani laureati, studenti universitari, tirocinanti dei corsi Ditals, ragazzi del servizio civile, insegnanti di tutte le età e tanti altri con le più diverse storie professionali che dall’esperienza ricavano sempre di più di quello che danno.
Un’Italia civile che fa bene conoscere.

Per approfondire:
– Centro Servizi per il Volontariato del Lazio. Laboratori di cittadinanza. “Imparare l’italiano con la Rete Scuolemigranti” (Roma 2013)

Fiorella Farinelli

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