Numero 98
Indice
Giorgio Allulli Che fare con i test? Riflessioni a margine di un convegno dell’Invalsi
Dario Missaglia 28 maggio 1974. A Brescia per non dimenticare quel giorno
Luigi Mantuano Le scienze sociali e la riforma della scuola
Gian Carlo Sacchi Il Liceo del Made in Italy
Rita Bramante Michelangelo Pistoletto, ambasciatore di un nuovo patto tra l’Uomo e la Terra
Presentazione
Giorgio Allulli Che fare con i test? Riflessioni a margine di un convegno dell’Invalsi, coglie l’occasione di un recente convegno, in cui Invalsi ha condiviso con Esperti, docenti, responsabili istituzionali ecc. gli ultimi risultati ( 2021) delle indagini internazionali IEA PIRLS e PISA, per fare alcune riflessioni sul valore dei test a fini didattici. Il quadro del sistema scolastico italiano non è molto variato: una scuola primaria che offre un quadro di una certa efficacia formativa e l’enorme distanza delle prestazione dei giovani quindicenni italiani ( la fine dei 10 anni di scolarità obbligatoria) nel confronto internazionale; nello stesso tempo emergono sempre le differenze tra realtà territoriali e condizioni socio-economiche di partenza.
28 maggio 1974. A Brescia per non dimenticare quel giorno, non si è trattato di un appuntamento ritualmente celebrativo della ricorrenza della strage fascista. Dario Missaglia racconta, con parole cariche di commossa partecipazione, la straordinaria giornata che, soprattutto per l’impegno della Flc di Brescia, ha mostrato, nel difficile e pesantissimo clima attuale, la forza e le speranze che la scuola ha saputo e sa suscitare. Bello l’intreccio con il ricordo del confronto serrato e sincero in cui, proprio in quel momento tragico, si stava cercando di costruire condizioni di lavoro e di studio rispondenti al bisogno di eguaglianza ed equità.
Le scienze sociali e la riforma della scuola di Luigi Mantuano costruisce, in modo puntuale e con appropriati riferimenti bibliografici, la storia dell’introduzione delle scienze sociali nella secondaria superiore. Le scienze sociali come disciplina sono state al centro di un’idea di “riforma” della formazione culturale, legata al superamento di forme di trasmissione nozionistica e volta invece a cogliere lo sviluppo del divenire dei processi storico/ sociali. La rilettura di quanto è stato prodotto e che continua a prodursi in questi percorsi scolastici appare opportuna oggi, quando con grande disinvoltura si formulano proposte estemporanee di sostituzioni e semplificazioni “modernizzanti”.
Anche l’articolo di Gian Carlo Sacchi Il Liceo del Made in Italy interviene su cosa comporta definire nuovi percorsi di studio in relazione alla pubblicizzazione di una attività legislativa, sostenuta con entusiasmo da molti autorevoli membri del governo, circa la realizzazione di percorsi formativi volti a sostenere le imprese che producono ed esportano il cosiddetto made in Italy. In modo puntuale e con precisione di riferimenti, il testo elenca una serie di caveat che dovrebbero essere presenti a quanti, pur con lodevoli intenzioni, ma con una certa superficialità, pongono mano a progetti, che si propongono di affrontare l’enorme questione del rapporto tra sistemi produttivi e sistemi formativi nella realtà attuale.
L’articolo di Rita Bramante, Michelangelo Pistoletto, ambasciatore di un nuovo patto tra l’Uomo e la Terra, ricostruisce il messaggio, che l’arte di questo maestro continua a produrre e, a partire dalle mostre che ne celebrano il novantesimo compleanno, esplicita l’impellente e non più rinviabile formulazione di un nuovo patto tra uomo e natura, necessario per la stessa sopravvivenza sulla terra. Molta produzione artistica di questi ultimi anni è un appello volto a evitare un destino di autodistruzione attraverso il superamento della obsoleta concezione antropocentrica dell’homo sapiens. Pistoletto e Morin lanciano così un appello perché l’umanità si attivi, non più per indignarsi, ma per farsi coinvolgere in “un’assunzione di responsabilità per accompagnare un cambiamento sociale inedito, che abbia come obiettivo il salvataggio dell’Umanità e l’educazione a una cittadinanza terrestre in funzione di un vero umanesimo”.