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Riunione comitato editoriale Ottobre 2024

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Brevissima sintesi della riunione del Comitato editoriale, tenutosi in modalità ‘mista’ il giorno 22 ottobre (alle ore 17) presso il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università Roma Tre.

Il punto di partenza della discussione, secondo quanto precedentemente considerato dal Comitato di Redazione, è consistito nell’impossibilità di far proseguire l’attuale situazione in modo inalterato, con la stessa periodicità – e il relativo affanno nel mantenerla – nonché con un immutato schema comunicativo. Questo indicativo di decrescente interesse, e il contesto di una politica scolastica piuttosto randomica e non in grado di suscitare analisi all’interno del mondo della scuola, nonostante il rapido mutamento dei bisogni educativi e formativi.

 Proprio la difficoltà del momento ha, tuttavia, determinato il primo elemento di assoluta condivisione tra i componenti del Comitato consistente nella volontà di non far venire meno una sede di discussione quale quella che la rivista ha sempre rappresentato e continua a rappresentare. 

La difficoltà della situazione attuale, la tendenza a restringere sempre più il dibattito analitico e prospettico attorno alla funzione sociale e politica dell’istruzione e la chiara volontà di riportare la discussione sulla scuola in un solco di convulso adempimento a prescrizioni sovradeterminate hanno determinato l’unanime volontà a non chiudere questa esperienza, bensì a trovare modi di potenziarla verso l’apertura a una platea più ampia. Il tutto mantenendo la fisionomia di dibattito aperto e documentato, rifiutando l’intervento ‘impressionistico’ sui problemi, ma anche l’impostazione meramente accademica, sbilanciata sul piano delle pubblicazioni funzionali al proprio futuro nel contesto universitario. 

Questa decisione delinea uno scenario che dovrà essere presentato all’Editore che, dai colloqui avuti, sembrerebbe volenteroso di potenziare questa esperienza verso la pubblicazione di taglio ‘scientifico’ trimestrale o quadrimestrale con affiancata un’area di tipo ‘blog’ di discussione.

Ciò premesso, è però essenziale ampliare l’ambito dell’interlocuzione, soprattutto coinvolgendo persone che attualmente operano nella scuola e, parallelamente, riuscire a coinvolgere i giovani che sono molto presenti nei corsi di laurea in discipline afferenti alla formazione, alla ricerca didattica, alla connessione tra formazione e mondo del lavoro. L’opinione condivisa è che questo aspetto debba riflettersi sul taglio degli interventi – abbandonando l’impostazione (para)saggistica che spesso caratterizza gli articoli pubblicati –, sull’utilizzo di immagini inserite non in funzione esornativa, ma come base di sviluppo di ragionamenti, sul doppio registro di una programmazione tematica degli articoli da richiedere e, parallelamente, di una capacità di rapido e breve intervento di commento sulle questioni di attualità che possano prospettarsi.

Viene, quindi, condiviso l’abbandono della stretta periodicità, pur nel contesto di una sequenza di pubblicazioni che non abbia dei vuoti prolungati.

Viene altresì deciso che tre sottogruppi di Componenti del Comitato editoriale produrranno a breve riflessioni (da proporre in una riunione da tenersi prevedibilmente a metà dicembre) sui seguenti tre aspetti:

  • la riorganizzazione comunicativa (con riferimento all’interattività nonché al ‘taglio’ degli articoli da proporre) e il coinvolgimento di interlocutori giovani relativamente a questi aspetti (sottogruppo formato da Raimondo Bolletta, Piero Lucisano e Walter Moro);
  • l’impostazione tematica con particolare riferimento alla connessione tra istruzione, formazione e mondo del lavoro, con riferimento anche ai problemi posti dal rapido evolversi tecnologico (sottogruppo formato da Guido Benvenuto, Fiorella Farinelli, Mario Fierli),
  • la ‘sostenibilità’ editoriale, nel possibile reperimento di finanziamenti, nell’individuazione di possibili persone nuove da coinvolgere (sottogruppo di cui si occuperà nel complesso la Redazione, con il mio coordinamento).

La convocazione per una nuova riunione sarà data con almeno quindici giorni di anticipo.

Mauro Palma

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