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Bella storia Zi’…

Pubblicato il: 13/09/2023 03:31:49 -


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 Il rischio di oscillare dal folclore culturale e sociale, tra romantiche immagini di rame e giostre, cavalli e gonne colorate, alla rappresentazione di una marginalità deviata e irrecuperabile, tra baracche, spazzatura, topi e roulotte, è fortissimo, soprattutto per chi affida, a seconda dei propri orientamenti ideologici, l’interpretazione di questa realtà, di questi insediamenti umani, di questa presenza antica e costante, alle suggestioni veicolate dalle narrazioni che confermano un pre giudizio, qualunque esso sia. 

 Lontana da qualsivoglia accademica analisi sociologica, scettica sull’attendibilità di visioni manichee, prive di gradazioni, porgo una “raccolta di immagini”, lunga due anni scolastici, tra la via Pontina, via Singen 46, e numerosi altri incroci “casuali”di vie e vite. 

 Il “Campo” di Castel Romano si intravede, percorrendo la via Pontina, direzione Roma, al km.24; l’insediamento è presidiato da tanto tempo dalla Polizia Municipale, perché da tempo l’area è sotto sequestro e lo sgombero dato per imminente e certo da almeno due diverse amministrazioni di Roma, poiché, nonostante la vicinanza al Comune di Pomezia, il territorio è sotto la giurisdizione della Capitale. 

 A chi percorra quotidianamente il tragitto, fino a Roma, con un bus COTRAL, unico collegamento pubblico su gomma con la metropoli, in qualunque stagione e con qualunque condizione meteorologica, capita di condividere il tempo che intercorre dalla salita a Pomezia alla discesa in prossimità del Campo, non in verità così prossima, con alcune e alcuni “ospiti” vocianti e per lo più privi di biglietto, la cui presenza è tollerata più spesso che rifiutata: l’autista si concentra sulla guida e i passeggeri, quasi tutti lavoratori a fine giornata, sono poco inclini a sottolineare o pretendere il rispetto delle “regole” e il possesso del “titolo” di viaggio; il “passaggio” è breve e si possono sopportare “gli abusivi”. 

 Google maps calcola, tra la sede della scuola, 7° CPIA “Anna M.Lorenzetto” a Pomezia, e il Campo, circa 9 km, percorribili con un’ auto in una decina di minuti, come riportato dalla app, che ugualmente segnala, se si seleziona l’opzione del mezzo pubblico “ Nessun percorso per raggiungere la destinazione”. Sentenza inappellabile, considerato che non ci sono cavalcavia che sormontino la Pontina, né sia pensabile l’attraversamento di una delle strade più pericolose del Lazio, se non d’Italia. 

 Così chi, giovane adulta/o residente nel Campo, fosse animata/o da forte, fortissima motivazione allo studio, quello di base, ma anche quello che garantisca competenze più complesse ( informatica, inglese, biennio superiore ), potrebbe pianificare il proprio percorso con questa scansione temporale : partenza dalla fermata più vicina, sulla via Pontina, h. 14,38 , arrivo a Roma, capolinea del Cotral Metro B Laurentina h.15,15; sosta per attesa della corsa che ripercorra la medesima strada, in senso uguale e contrario, fino alla fermata più vicina alla scuola; confidando in una efficientissima rete e in una totale assenza di traffico, verso le 16,00/16,15 si raggiunge Pomezia e, finalmente, la scuola. In circa due ore, € 3,00 euro di biglietto, qualora fosse ligio alle regole, a cui va aggiunto 1,50 euro per il ritorno al Campo dopo le lezioni. 

 Necessaria una fortissima motivazione: quella per superare le difficoltà logistiche, quella per dare valore al ”possibile”, al cambiamento di prospettiva, all’investimento sulle proprie capacità, sopite, dimenticate o mai emerse, ma anche la motivazione necessaria a contrastare la lettura, talvolta interna al “gruppo familiare”, che vede l’avvio di questi percorsi come una minaccia alla identità, alla sopravvivenza e all’apporto di tutti i componenti alla “vita “ della comunità.  

 Pomezia è una cittadina che sta cambiando pelle: da incrocio di attività industriali e farmaceutiche sta celermente volgendosi verso la logistica, settore di grande attrazione per possibilità occupazionali non necessariamente di alta specializzazione. L’appendice del territorio che si spinge fino al mare, Torvaianica, da set estivo dei Tognazzi, si configura oggi come un’area di prima scelta di molti migranti; capita così che, alla ricerca di spazi in cui portare “istruzione e formazione”, ci imbattiamo in un “pirotecnico” parroco, don Andrea. Ci accoglie ( Daniela, Lorenza, docenti mie collaboratrici per gli ultimi due anni scolastici, e me) una mattina, per progettare, all’interno degli spazi della Parrocchia, percorsi di inclusione da rivolgere ai suoi “protetti” tra cui un gruppo considerevole di transgender. La mia personale e ferrea laicità non mi impedisce di entrare in una immediata empatia che dilaga in chiacchiere toccando note dolenti:

emarginazione, esclusione, povertà educativa, sopravvivenza. Così, come tra amici di vecchia data, raccontiamo di questa incredibile difficoltà, per i giovani e adulti Rom del Campo, di frequentare la scuola, così vicina, ma così irraggiungibile, riferendo ad Andrea il preventivo, per l’affitto di un mezzo che dal Campo arrivi a scuola, della Ditta dei trasporti consultata ( la medesima che gestisce lo scuolabus del Comune ): € 300,00, un solo viaggio, km 9, minuti 10. 

 Sbigottisce anche solo riferirlo. Andrea ha fretta, molte attività da completare nella giornata, ci congeda con un suggerimento” scrivimi una lettera spiegando questo problema del Campo”.  Circa 20 giorni dopo la mia lettera ad Andrea, a scuola arriva questa email:  

Città del Vaticano, 10 maggio 2022 

Questo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha recentemente ricevuto una somma da destinare, secondo le intenzioni di Papa Francesco, ad alcuni progetti nei campi della salute, dell’educazione, del lavoro e del sostegno all’infanzia, come espressione della Sua attenzione e vicinanza, e come incoraggiamento nel lavoro a favore della promozione dello sviluppo umano integrale. Per venire incontro ai desideri di Sua Santità, siamo lieti di comunicarLe che è stato approvato un progetto, promosso dalla Prof. Maria Vittoria Serru, Dirigente Scolastica del Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti “Anna Maria Lorenzetto”, che riguarda un percorso atto a sostenere il diritto allo studio degli studenti ospiti del Capo Rom di Castel Romano. 

La somma di C 35.000,00 sarà trasmessa tramite i cortesi offici dell’Ecc.ma Nunziatura Apostolica in Italia. Pregheremmo Vostra Eccellenza di far giungere la somma alla Prof. Maria Vittoria Serru (tel. 0692117605, e-mail: rmmm67400q@istruzione.it), specificandone la provenienza (Santo Padre, tramite il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) e la vincolata destinazione d’uso. A suo tempo, sarà gradita una relazione sull’effettivo impiego della somma, eventualmente accompagnata da alcune fotografie, affinché possiamo informarne il Santo Padre. Per facilitare tale compito, alleghiamo una ricevuta da rispedire compilata al momento di ricevimento del dono, ed alcune linee-guida per la preparazione del rapporto finale, da inviare a tempo debito, che chiederemmo fossero rispediti ai nostri uffici (e-mail: e.batazzi@humandevelopment.va; m.pedrajas@humandeve1opment.va). 

Colgo l’occasione per confermarmi con sensi di ben distinta stima 

  

 Da allora, due anni scolastici fa, l’analisi dei bisogni e le azioni per l’inclusione e la crescita consapevole delle competenze delle/i giovani ospiti del Campo si sono affinate, superando il mero problema logistico per individuarne altri, trasversalmente più invasivi e pressanti: la sopravvivenza, l’accesso ad accettabili livelli minimi di vita, dalla casa al lavoro.  

 Non comprendere che il tempo scuola è un tempo “lungo” che richiede continuità, costanza, frequenza, e che per molti dei nostri studenti è un tempo sottratto alla ricerca, talvolta anche non lecita, del denaro per vivere o sopravvivere, significa rischiare di non raggiungere l’obiettivo e disattendere un bisogno, tradendo il nostro mandato. 

 Sull’onda di queste riflessioni la via Pontina è divenuta l’incrocio di esperienze diverse, ma tutte orientate a raggiungere un unico risultato: portare i ragazzi del Campo a scuola, offrire loro formazione. 

 Da allora lo scambio con Federica e Alexia di S.Egidio, con Ilaria e Alessia dell’Arci è stato quasi quotidiano. Si sono perfezionate le azioni e l’utilizzo dei fondi indirizzati a supportare la frequenza rendendo attrattivi i percorsi con un piccolo sostegno per le spese di trasporto, ristoro e partecipazione, con l’individuazione di corsi professionali di base, inaugurati da un PON FSE che ha portato 10 corsiste/i alla Mixology Academy per il corso di avviamento al lavoro di barman, percorso che per alcuni di loro, i più portati, è proseguito con una integrazione di approfondimento; ovviamente insieme all’iscrizione ai corsi di base per il conseguimento del diploma del primo ciclo (percorso biennalizzato che si concluderà nell’a.s. 2023/2024, con l’esame nella sessione straordinaria di febbraio/marzo) , ma anche la preparazione linguistica per conseguire la patente, e l’iscrizione alla scuola guida, il corso di caffetteria… 

 Infine, un altro incontro/incrocio virtuoso con Chiara, giovane donna imbattutasi per caso in alcuni dei ragazzi del Campo, che ha indossato e indossa ancora i panni di “sorella maggiore”, consigliando, indicando, accompagnando ( anche fisicamente) alcuni di loro nelle attività formative, che non si esauriscono però nel solo studio “tradizionale” o “professionalizzante”, ma anche in attività più sociali e ludiche, non meno formative, come la squadra di calcio del “Real Zigan” (organizzata dal “fumettista” Gipi, marito di Chiara). Ultima, ma non un ultima, la partecipazione al video musicale di Manuel Agnelli, girato nel Campo, in cui alcuni dei nostri studenti fanno da fantastica coreografia a parole dense di significati

(v. https://m.youtube.com/watch? v=FfCzY96gYyw ).  

 Siamo al cospetto di sognatori a cui piace, caparbiamente, sognare da svegli? Forse.  I sogni realizzati stimolano riflessioni; le nostre, a volte talmente affini da non avere necessità di essere verbalizzate, rimandano a rilevazioni semplici, a evidenze anche banali e note: quando si leggono i drammatici dati della dispersione scolastica, soprattutto in alcune precise aree del nostro Paese, ci si chiede quale sia il contesto del territorio in cui i “dispersi” vivono? Quanto impieghino per raggiungere la scuola? Come? E quando facciano ritorno a casa, se c’è, che cosa e chi trovino ad aspettarle/li ?  

 Noi continuiamo a chiedercelo, continuando a seguire il sogno: bella storia Zi’…”

Maria Vittoria Serru - già dirigente scolastica del 7° CPIA Lazio 

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