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UNESCO – International Literacy Day

Pubblicato il: 11/09/2019 12:31:33 -


La giornata internazionale dell’alfabetizzazione 8 settembre 2019.
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Il 26 0ttobre 1966 l’UNESCO ha proclamato l’8 settembre  “giornata internazionale dell’alfabetizzazione (ILDA)”,a partire dal 1967 le celebrazioni di questa giornata si svolgono in tutto il mondo  con il duplice scopo di richiamare l’attenzione sull’ importanza dell’alfabetizzazione, fondamentale sostegno alla  dignità umana e ai diritti  di tutti e di  tutte e, nello stesso tempo, di orientare con sempre maggiore chiarezza tutte le azioni intraprese per la costruzione di società , che sconfiggano l’analfabetismo e siano capaci di  garantire a tutti e tutte giustizia e  sviluppo sostenibile.

Nella giornata dell’8 settembre l’Unesco fornisce un quadro aggiornato relativo allo stato alfabetico del mondo, che quest’anno, può essere così sintetizzato: al di là dei progressi che si possono constatare, la sfida dell’alfabetizzazione è sempre attuale, e questo accade in un mondo in cui aumenta la necessità di abilità e competenze  elevate per la vita sociale e per il lavoro. L’Atlante registra  nel 2019 il notevole incremento della alfabetizzazione della popolazione giovane (15-24 anni), che negli ultimi 50 anni ha raggiunto quasi il 90 %  in questa fascia di età, riducendo inoltre  il gap tra ragazzi e ragazze, ma evidenzia ancora un 10% di giovani che non sanno leggere, comprendendo, e/o scrivere una semplice frase, mentre  750 milioni sono gli  adulti ( due terzi di questi sono donne) illetterati. Bisognerà moltiplicare gli sforzi per raggiungere almeno il livello di alfabetizzazione di base per tutti e per tutte,  previsto per il  2030  dal Sustainable Development Goals (SDG 4 Data Book GLOBAL EDUCATION INDICATORS 2019).

Quest’anno nella giornata  dell’alfabetizzazione  si celebrerà l’anno delle lingue cosiddette “indigene” Year of Indigenous Languages  e  il  25esimo anniversario della conferenza mondiale sui  bisogni educativi  speciali (dichiarazione di Salamanca  sull’ educazione inclusiva – 1994) .

Il tema specifico, la sfida lanciata l’8 settembre 2019  è Literacy and Multilingualism:

Il nostro mondo è reso ricco in tanti diversi modi dalle circa 7000 lingue parlate. Queste lingue sono strumenti di comunicazione, di impegno nell’apprendimento permanente e di partecipazione  alla vita sociale e al mondo del lavoro. A queste lingue si legano identità, culture, visioni del mondo e sistemi di conoscenza. Cogliere e valorizzare le diversità linguistiche nell’istruzione e nello sviluppo dell’alfabetizzazione è quindi un aspetto fondamentale dello sviluppo  delle società inclusive, capaci di rispettare “diversità” e  “differenze”, sostenendo la dignità Umana.

Così recita il messaggio di Audrey Azoulay (UNESCO General  Director).

Tema di discussione della giornata  (Launch of the 2019 UNESCO-OECD-Eurostat Data Collection on Education) è la valorizzazione del multinguismo (multilingualism) nell’attuale mondo globalizzato e digitalizzato e la considerazione delle implicazioni che questi fenomeni hanno in relazione alle politiche di alfabetizzazione ed alle pratiche tese a garantire  una maggiore inclusione delle popolazioni,  nei contesti in cui i parlanti usano molte lingue,  ricche di molto diversità.

Tutti i progetti dei premi, (l’ UNESCO International Literacy Prizes (ILP) – l’ UNESCO King Sejong Literacy Prize  e l’ UNESCO Confucius Prize for Literacy) che saranno conferiti,  contribuiscono ad arricchire il concetto di società inclusive, che si alimentano di molteplici culture, di prospettive aperte  e  di sistemi di sapere, che si accrescono e si “fertilizzano” attraverso nuove forme di coesistenza. Solo in questo modo sarà possibile ridurre la condizione di  marginalità di popolazioni a rischio, compresi i migranti, i rifugiati ed i soggetti deboli per qualsiasi motivo. Il tema del 2019 è quindi  occasione di studio dell’alfabetizzazione in “ogni contesto” linguistico, di   esplorazione delle molte  tendenze in atto e  di una ricollocazione  del tema  “literacy and multilingualism” in una prospettiva olistica e interdisciplinare. Si apre una fase nuova di lavoro teso a mettere in luce il modo in cui  si evolvono le forme e i modelli del multilinguismo entro i  processi di globalizzazione e di digitalizzazione;  oggi le persone e le società sono interconnesse e interdipendenti  più di quanto sia mai accaduto in passato, il multiliguismo si estende al di là dei confini geografici perché si accompagna alla sempre crescente mobilità delle persone ed alla ubiquità della comunicazione, che utilizza strumenti nuovi, che agiscono in tempo reale. Tutto questo   produce effetti significativi sull’educazione ed influenza le  dimensioni economiche, culturali e politiche delle società.

Il rapporto “literacy, multilingualism, inclusion” si lega all’obiettivo 4 del Sustainable Development Goals, perché esprime l’esigenza di assicurare una “qualità” di una educazione veramente  inclusiva, cioè capace di produrre equità e promuovere opportunità di apprendimento, ma tutto questo potrà realizzarsi solo se si riuscirà a soddisfare i bisogni di apprendimento dei giovani e degli adulti con limitate competenze di literacy. Il pilastro di una educazione veramente inclusiva è quindi  un approccio multiliguistico  alla literacy , basato sulla lingua materna di  ciascuno, questo tipo di approccio tiene conto delle diversità linguistiche e culturali, è rispettoso  della dignità  e dei bisogni di ciascuno individuo e dei differenti gruppi di appartenenza.  ILD 2019  sarà occasione per riflettere su come  rendere molti interventi di literacy più inclusivi nelle società del multiliguismo , soprattutto per parlanti di lingue marginali “non dominant” dice il documento dell’Unesco, per i soggetti vulnerabili, per le donne, per chi vive in zone rurali, per  gli indigeni  ,per le minoranze etniche, per chi vive nelle situazioni di conflitto e per soggetti disabili.

Si tratta  infine di riprendere in mano molti programmi già adottati negli ultimi decenni che, avendo già adottato approcci multiliguistici ,  hanno dimostrato i vantaggi che ne derivano dal punto di vista cognitivo, psicologico, pedagogico, socioculturale, economico. Questi vantaggi tuttavia potranno essere accresciuti se gli sforzi nazionali saranno accompagnati da partenariati internazionali  efficaci, capaci di garantire studi osservativi e monitoraggi continui, ma supporti economici finalizzati all’obiettivo di generare quegli ambienti “alfabetizzati” che rappresentano le condizioni essenziali per il sostegno socio/economico e culturale dei  soggetti deboli.

La redazione

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