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Il cinema nella didattica dell’italiano come L2

Pubblicato il: 02/05/2016 16:01:01 -


Il ricorso alle tecniche audiovisive nella didattica è pratica corrente, ma raramente vengono sfruttate fino in fondo tutte le potenzialità insite nella narrazione di storie attraverso il cinema.
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Vedere rappresentata una storia sullo schermo, con i dovuti accorgimenti da parte del docente, ha una particolare capacità di coinvolgimento e di inclusione per numerose ragioni. Intanto perché il bisogno di raccontare e ascoltare storie è un bisogno universale, trasversale. Fin dai tempi del mito l’umanità si nutre di ogni genere di storie e leggende, sacre o profane.

E, rispetto alla tradizionale lezione frontale o al libro di testo, la visione di un film e l’utilizzo delle immagini, dei dialoghi, dei sottotitoli, della colonna sonora, della sceneggiatura, proprio perché inseriti nel contesto di una storia, favoriscono ancor più la partecipazione e il coinvolgimento emotivo. Perché vogliamo sapere che cosa sta succedendo e che cosa accadrà, i sentimenti dei personaggi diventano in parte i nostri stessi sentimenti. Un buon film ci fa sentire che quella storia rappresentata sullo schermo in qualche modo ci riguarda.

Per comprendere lo svolgimento della trama abbiamo bisogno di vedere le scene e ascoltare con attenzione i dialoghi. I sottotitoli ci aiutano in questo e, quando serve, possiamo rivedere più volte la stessa sequenza filmica. Per molti corsisti con conoscenza minima della nostra lingua, e per questo a rischio di emarginazione, è possibile comprendere, sia pure in parte, il senso di un racconto anche solo attraverso la semplice successione delle immagini e delle scene. Entrano così in gioco immaginazione e creatività. A volte la storia viene fraintesa, ma anche questo può essere un modo creativo per lavorare sulle possibili variazioni della trama. Inoltre tutti gli accorgimenti tecnici propri dell’arte cinematografica, soprattutto se sostenuti da una solida struttura drammaturgica, creano una serie di stimoli sensoriali e di emozioni che mantengono viva l’attenzione. Questo perché attraverso il racconto cinematografico viene privilegiata la componente sensoriale ed emotiva dell’apprendimento rispetto a quella puramente razionale, stimolando così la concentrazione e la memorizzazione.

Al tempo stesso, durante e dopo la visione di brani del film entrano in funzione tutte le competenze linguistiche: la comprensione del testo orale o scritto, la ricchezza lessicale, la lettura (sottotitoli, testo della sceneggiatura ecc.), la pronuncia (rapporto scritto-orale) e la possibilità di soffermarsi con l’aiuto dell’insegnante sulle strutture grammaticali e sintattiche.

Uno dei principali vantaggi collaterali dell’utilizzo di questa didattica è quello di poter lavorare contemporaneamente su diversi livelli di competenza. L’eterogeneità dei livelli è da sempre uno dei principali problemi nell’organizzazione dei corsi di italiano come L2, soprattutto nei CPIA, ma anche in contesti multiculturali, come sempre più spesso accade nelle classi di altri ordini di scuola.

Attraverso unità didattiche legate a sequenze filmiche di durata limitata (15/20 minuti) è possibile superare molti degli inconvenienti legati all’eterogeneità dei livelli di competenze in L2 ma anche in L1. Consegnando una scheda con alcune domande relative alla parte di film appena visto è possibile richiedere consegne differenziate. Ad esempio a un corsista con competenze minime potrà essere richiesta una semplice, anche scarna, descrizione orale di quanto visto oppure verrà proposto di scrivere soltanto alcune parole descrittive delle scene viste, sia pure slegate tra di loro, per arrivare progressivamente alla formazioni di frasi dotate di senso. Anche in questo caso si può lavorare su più competenze linguistiche – parlare, scrivere – finalizzate a una comunicazione elementare. Il problema dei corsisti analfabeti – non solo in italiano ma anche in lingua madre – richiede naturalmente differenti strategie, ma per quanto riguarda le semplici capacità comunicative orali, possono anche loro essere inclusi in questo tipo di attività. Sarà poi necessario un lavoro più specifico da svolgere con altri metodi quando sussistono problemi di alfabetizzazione. Del resto anche per i livelli dall’ A1 in poi sarà sempre necessario ricorrere ad altre metodologie complementari per l’insegnamento della grammatica, della sintassi e per il raggiungimento degli obiettivi prefissi.

Alcuni fattori importanti che entrano in gioco utilizzando la visione di film nella didattica della L2.

1) Attraverso la creazione di gruppi di lavoro, ricorrendo al tutoraggio e allo scambio reciproco, si crea un contesto quanto mai inclusivo, con risultati positivi nei corsi di L2 dei CPIA come nelle classi multiculturali.

2) I corsisti di livello più avanzato possono produrre riassunti scritti o orali di maggiore complessità e, al tempo, stesso rinforzare le loro competenze raccontando o spiegando a corsisti con competenze inferiori quanto da loro compreso. Esiste un’ampia letteratura scientifica sui diversi metodi di apprendimento e tra questi l’insegnare per imparare che entra in gioco nel tutoraggio è uno dei più efficaci, perché costringe a uno sforzo di rielaborazione concettuale e di sintesi.

3) Oltre all’utilizzo della lingua italiana esistono le tematiche, i contenuti veicolati dall’opera cinematografica. Una selezione accurata di film consente di estendere questo metodo ad altre materie. Quindi si possono utilizzare schede didattiche finalizzate non solo all’apprendimento della lingua ma anche per comprendere problemi attinenti ad altre aree disciplinari, molte delle quali, come quelle sopra citate, fanno parte del programma dei corsi di primo e secondo livello nei CPIA nonché della scuola media inferiore e superiore. Anche in questo caso può rivelarsi utile andare oltre la tradizionale visione del film con discussione a seguire, più o meno interattiva, ma soffermarsi invece sui passaggi nei quali emergono le più importanti tematiche relative alle diverse discipline.

4) Attraverso una visione critica del film è possibile lavorare sulle figure basilari della narratologia (protagonista, antagonista, climax, scioglimento, posizione del narratore, punto di vista ecc.) e del linguaggio cinematografico (piani, sequenze, colonna sonora, luce, colore ecc.) nonché sulle tematiche legate alla struttura profonda della storia rappresentata sullo schermo (la figura dell’eroe, i dilemmi etici, l’amore, l’amicizia, il destino ecc.).

Ringrazio, oltre alla prof. Paola Cavina e alla prof. Enrica Prosperi per l’elaborazione delle schede didattiche, la prof. Silvana Mazzea per aver incoraggiato e favorito in tutti i modi la sperimentazione del progetto e la prof. Simona D’Alessio per aver partecipato attivamente alla fase iniziale di ideazione del progetto stesso.

Per approfondire:

Le schede didattiche di film, già utilizzate come sperimentazione per l’insegnamento di L2 e del diritto nell’I.P.S. Domizia Lucilla e nel CPIA n.4 nell’A.S. 2014/15.

Sergio Kraisky

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