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Web e trasformazione dei modelli educativi secondo Carlo Infante

Pubblicato il: 28/02/2012 17:12:48 - e


Linda Giannini e Carlo Nati intervistano Carlo Infante: i “nativi digitali” e i media interattivi, le problematiche dello scontro generazionale, il futuro dell’educazione. Perché “imparare giocando” è possibile, e sul web ancora di più.
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D. Puoi presentarci Eduskill?
R. È un forum che trova luogo all’interno della piattaforma di social innovation “IdeaTre360” promossa dalla Fondazione Accenture. L’abbiamo chiamato EduSkill perché suona meglio ed è più compatto della sua traduzione in italiano: i nuovi modelli abilitanti per l’educazione. È importante sciogliere alcuni nodi ancora irrisolti nel sistema educativo italiano, eccellente per alcuni aspetti, pessimo per altri. Tra questi ultimi, spicca la lentezza nell’acquisire al proprio interno le spinte dell’innovazione multimediale, nonostante le buone pratiche disseminate nel territorio nazionale in più di vent’anni di sperimentazioni straordinarie. Non svolgo un ruolo interno al mondo della Scuola, ma l’ho attraversato più volte, con una particolare attenzione. È quella che definisco “Edutainment”, traducibile con “Imparare Giocando” che fu non a caso il titolo del libro che scrissi per Bollati Boringhieri nel 1999.

D. A chi si rivolge?
R. A tutti, perché la questione della trasformazione dei modelli educativi non riguarda solo la Scuola e l’Università, troppo spesso arroccati in una posizione difensiva. Credo che sia importantissimo seguire le nuove generazioni in un percorso di crescita molto più complesso e accidentato di una volta. Stanno crescendo in un mondo pervaso dalle informazioni, in un vortice di sollecitazioni che non può e non deve essere negato, ma proprio per questo è determinante dargli le chiavi per interpretare questa complessità. Serve un’attività costante e dinamica che interpreti le potenzialità ipermediali in una nuova coscienza dell’apprendimento, tesa a imparare “ad apprendere” e a sviluppare un’intelligenza connettiva basata sulla cooperazione educativa. In questo senso, il web può rivelarsi come una straordinaria palestra pedagogica. Tutto questo è ovviamente rivolto agli insegnanti che vivono nella trincea dell’incontro e dello scontro con queste generazioni che si stanno abituando a crescere da sole, snobbando gli adulti che ignorano, spesso volontariamente, le potenzialità dei nuovi media interattivi. Ma non solo, riguarda tutti coloro che pensano quanto sia opportuno seguire le generazioni che attueranno il futuro del nostro sistema.


D. Come si può partecipare ai Forum di “IdeaTRE60”?
R. È aperto a tutti, basta registrarsi e così entrare nella conversazione.

D. Quali sono i temi “caldi” che vengono trattati?
R. Abbiamo aperto il forum con un dialogo serrato tra me e Roberto Maragliano, con cui ho condiviso, già dai prima anni novanta, un’attenzione progressiva verso i nuovi modelli dell’apprendimento multimediale. Abbiamo segmentato questa conversazione in diverse sequenze tematiche, pubblicate su specifici forum tematici, ogni settimana. La PRIMA l’abbiamo titolata “il futuro digitale” e l’ho introdotta così: parliamo di un futuro che è già inscritto in questo presente e che, come afferma lo scrittore canadese William Gibson, “è già qui… anche se è mal distribuito”. Sì, il futuro digitale è come la ricchezza: troppa disparità sociale. Un’opportunità che se non viene rilasciata equamente viene di fatto negata come risorsa possibile. È una scommessa che non si compie da sola. Non è solo un problema del “digital divide” infrastrutturale, per le scarse connessioni internet, ma del divario tra chi vuole e desidera l’innovazione multimediale e chi invece la nega. Si tergiversa, si perde tempo e, nel frattempo, una generazione cresce da sola. La SECONDA sequenza è “Mediamorfosi. La metamorfosi dei linguaggi, tra oralità e ipermedia” e riguarda la veloce trasformazione dei linguaggi, scandita dall’evoluzione tecnologica in atto. Molti pensano che tutto questo meccanizzi, renda algida, disumanizzante, la comunicazione. Invece è proprio il contrario. Paradossalmente, l’approccio con ciò che chiamiamo multimedialità interattiva sta rimettendo in gioco i fattori sensoriali, irrompe il principio attivo dell’oralità nell’immediatezza della scrittura on line. Ci si emancipa dalle strutture rigide del pensiero lineare grazie all’ipertesto che ripercorre le dinamiche combinatorie e associative del pensiero umano. La TERZA è sui “nativi digitali”, dove parliamo delle modificazioni culturali determinate dall’evoluzione tecnologica, anche se per la nuova generazione non si pone la questione. Non si modifica nulla: i ragazzi stanno crescendo dentro questo mondo digitale. In questo segmento del dialogo ricordo l’esperienza fatta con Maragliano nel 1994 per la Biennale dell’Adolescenza di Cagliari, dove fu presentato il primo “medialab” italiano. Già allora ci si interrogava su come i videogame rappresentassero una palestra ludico-educativa per i più piccoli. Ci misuriamo con i nativi digitali, un termine che Mark Prensky ha coniato con successo nel 2001, per fare in modo che la nuova generazione sia in grado di affrontare una società sempre più complessa. Il nodo da sciogliere è nel come armonizzare la nostra impostazione culturale con le loro nuove attitudini cognitive. La QUARTA è sulle “tecnologie abilitanti” in cui trattiamo di come la dinamica ipertestuale permetta di procedere per associazioni del pensiero, dinamizzi, espliciti una potenzialità che è in noi: quella di connettere un’informazione con un’altra informazione. Una proprietà sostanzialmente educativa, sollecita una funzione psicologicamente attiva. È di fatto una tecnologia abilitante che rende più mobile e più connettiva l’intelligenza, spinge l’attenzione e il processo cognitivo. La QUINTA e ultima sequenza che verrà pubblicata il prossimo mercoledì è sul “social learning” in cui parleremo di come la rete sia uno straordinario ambiente educativo di per sé, solleciti una dinamica interattiva, spinga a tirar fuori la risorsa base: la disponibilità. È su questo che s’innesta una strategia d’insegnamento capace di contestualizzare l’apprendimento cooperativo.

D. Quale è il futuro dei forum e dei blog nell’era dei Social Network?
R. Prima i forum e poi i blog hanno rappresentato il “genoma” dei social network. È un errore snobbarli come se fossero dei format desueti del webdesign, con il rischio di spalmarsi sul modello “stream” di Facebook. Nel forum di EduSkill con la multitask-force di Urban Experience, oltre all’editing delle sequenze delle conversazioni, s’è fatto un particolare lavoro di rilancio sui social media, in particolare twitter, usando l’hashtag #eduskill. Da questi tweet verrà pubblicata, alla fine del ciclo, ogni mese, una “tag cloud”. Durante il percorso vengono inoltre pubblicate delle videotag, un particolare format che combina i sintetici estratti video con le tag-parole chiave più pertinenti di quel segmento di conversazione. E anche dei frammenti audio, pubblicati sul sito Soundcloud, per l’ascolto in streaming. Nel mese di marzo verrà pubblicata una conversazione con il sottosegretario al Ministero della Pubblica Istruzione Marco Rossi Doria, con cui parleremo di scuola come palestra ludico-partecipativa, di cittadinanza attiva, di social network territoriali per contrastare la dispersione scolastica.

SU CARLO INFANTE
http://www.performingmedia.org/profilo-esteso

http://www.performingmedia.org/profilo-sintetico

http://www.facebook.com/pages/Carlo-Infante/134421063240533?ref=ts

blog: http://www.performingmedia.org

socialnetwork: http://urbanexperience.it

http://www.performingmedia.org/profilo-sintetico#.T0rOzfEaPQQ

Approfondimenti:
http://www.ideatre60.it/i-forum-di-ideatre60/eduskill/eduskill-i-nuovi-modelli-educativi

http://www.ideatre60.it/i-forum-di-ideatre60/eduskill/1-il-futuro-digitale-una-scommessa-che-non-si-compie-da-sola

http://www.ideatre60.it/i-forum-di-ideatre60/eduskill/2-mediamorfosi-la-metamorfosi-dei-linguaggi-tra-oralità -e-ipermedia

http://www.ideatre60.it/i-forum-di-ideatre60/eduskill/3-nativi-digitali

http://www.ideatre60.it/tag-clouds/volontà -di-apprendimento/4-le-tecnologie-abilitanti

– Il futuro digitale, una scommessa che non si compie da sola
http://www.youtube.com/watch?v=ccj53-ymFfg&sns=em

– Mediamorfosi. La metamorfosi dei linguaggi tra oralità e ipermedia
http://www.youtube.com/watch?v=Ri-TfkuACoQ&sns=em

– Nativi digitali
http://www.youtube.com/watch?v=jO5HpJKXgCA&sns=em

Didascalia: Eduskill, i nuovi modelli educativi.
Una conversazione con Roberto Maragliano, professore ordinario di “Tecnologie per la formazione degli adulti” e “Comunicazione di rete per l’apprendimento” presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre, a cura di Carlo Infante, docente freelance di “Performing Media”, nell’ambito del forum Eduskill di UrbanExperience su ideatre60.it

Credits:
video e motiontag: Tiziana Amicuzi
editing testi: Patrizia Borghetti
visual intro: Pasquale Visualpaco Direse

Linda Giannini e Carlo Nati

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