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La scelta universitaria

Il Rapporto biennale 2023 sul Sistema della formazione superiore e della ricerca rivela che il dato degli iscritti alle università è cresciuto di oltre il 10% rispetto a dieci anni fa: nell’anno accademico 2021/22 gli studenti erano circa 1,950 milioni, di cui 331 mila matricole.

Nell’ultimo decennio la percentuale di diplomati che si iscrivono alle università è, invece, rimasta stabile al 60% circa, media tra il dato più alto dei licei – in cui circa 8 studenti su 10 proseguono gli studi – e quello ben inferiore degli istituti tecnici (46%) e dei professionali (25%).

Il tasso di abbandono delle matricole ha risentito fortemente della pandemia e è risalito al 14,5%, registrando un significativo aumento, con un picco che raggiunge il 26,8% per i diplomati provenienti dagli istituti professionali.

Oltre al preoccupante fenomeno di abbandono precoce degli studi da parte delle matricole, la rinuncia si manifesta anche successivamente al primo anno e in sintesi, circa uno studente su cinque lascia gli studi universitari entro la durata legale del corso e uno su quattro dopo sei anni.

Il momento della scelta rappresenta un passaggio difficile e carico di ansia, soprattutto oggi in un contesto socioculturale in cui l’informazione è spesso sovrabbondante, ma non sempre decodificabile con facilità e in cui le opportunità di scelta si moltiplicano e crescono in maniera esponenziale: 5.180 corsi di studio, quasi il 12 % in più rispetto al decennio precedente.

C’è un grande bisogno di mettere ordine tra le informazioni e di chiarire quali obiettivi si vogliono raggiungere e quali conseguenze possono derivare da una scelta piuttosto che da un’altra. E’ sempre in agguato il rischio di sbagliare e di scegliere sulla base di stereotipi o pregiudizi, che nel breve e medio periodo rivelano tutta la propria fragilità.

Anche chi ha le idee abbastanza chiare, è in ogni caso alla ricerca di conferme e desidera misurarsi con le proprie capacità e approfondire i legami tra formazione accademica e attività professionali offerte e richieste dal mercato del lavoro. Vale per tutti il bisogno di incrementare una capacità di decisione informata e consapevole, coerente rispetto ai propri interessi e attitudini, in modo da predisporsi a scelte il più possibile attente ed avvedute.

Appare evidente, allora, il ruolo centrale che le competenze relative alla presa di decisione assumono nella vita di un giovane studente e quanto preziosi siano gli stimoli che possono provenire da esperienze di orientamento attivo in una fase di scelta importante come il passaggio dalla scuola alla università.

L’orientamento in ingresso rimane con ogni evidenza un anello ancora debole del sistema, non l’unico, ma uno dei più importanti su cui lavorare. Molto si è fatto e si sta facendo, ma sono necessarie anche idee nuove e nuove strategie.

Orientamento life-changing

Sta provando a dare un contributo originale un gruppo di una quarantina di giovani talenti, ingaggiato da Giulio Deangeli, neuroscienziato non ancora trentenne, con un record di cinque lauree con lode in sei anni. Giulio lavora a Cambridge nello Spillantini Lab, diretto dall’erede di Rita Levi Montalcini e presso il Computer Lab, fondato da Bill Gates. Qui sviluppa con Pietro Liò, uno dei massimi esperti al mondo, strumenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata alle malattie degenerative, in particolare il Parkinson. Si capisce da questi rapidi cenni biografici che abbiamo a che fare con un talento unico, corteggiato dagli istituti scientifici che più contano e considerato uno dei giovani destinati a cambiare il mondo.

 

Ma in questa sede mi interessa raccontare che Giulio non è un cervello in fuga, ama da sempre essere protagonista di azioni di volontariato al servizio della collettività e ha particolarmente a cuore il futuro dei suoi “fratelli e delle sorelle minori”, che si accingono a frequentare le università italiane e vorrebbe “illuminare la loro strada”, raccontando qualcosa che faccia brillare i loro occhi.

Per questo nel 2017 si è messo in gioco in prima persona con “A choice for life”, un percorso gratuito di orientamento all’università per i ragazzi delle superiori, avviato come iniziativa locale a Este, la città dove è nato e cresciuto, e diventato nazionale nel 2020/2021 con un formato covid friendly.

Giovani uomini e giovani donne, tutti al vertice del proprio settore, tutti convinti che il volontariato sia molto formativo e che si possa sempre trovare tempo per farne, hanno intrapreso la sfida di creare contesti dinamici e situazioni originali, in cui coinvolgere le future matricole, in modo che possano diventare protagoniste della propria ricerca di un progetto futuro, trovare un supporto ai processi decisionali e compiere così una scelta più consapevole.

L’azione di questo gruppo animato da slancio e lungimiranza, passione e entusiasmo, ha ottenuto il sostegno di diversi sponsor e ha appena trovato anche uno spazio di narrazione in un librogame[1] fresco di stampa, un racconto avvincente e vibrante, che aspira con un approccio il più possibile concreto e coinvolgente a catturare il lettore, a intercettarne le passioni e che lo chiama a calarsi nei panni di un professionista e a vivere l’ebbrezza di provarne una giornata tipo, prendendo decisioni al suo posto, in modo da capirne più a fondo il mestiere. E’ prevista la soluzione di un certo numero di enigmi, giochi, quiz, cruciverba e sudoku, espressioni e notazioni di tipo logaritmico, la ricerca di parole chiave o di simboli e la simulazione di test d’ingresso. Ci si deve cimentare anche nell’interpretazione di grafici e nelle sequenze di esperimenti da ricercatore: per esempio mettersi nei panni di un biologo molecolare dedito allo studio della fibrosi cistica, o di un esperto di meccanica quantistica che deve individuare la via d’uscita della luce da un interferometro.

Durante la lettura ci si deve impossessare progressivamente delle chiavi d’accesso all’ultimo capitolo, “Il segreto per scegliere”.  Un capitolo impegnativo, fatto di pagine segrete scritte in codice, al quale Giulio ha dedicato due o tre mesi e che non si può evidentemente spoilerare, perché decriptare questo capitolo deve diventare uno degli obiettivi del lettore. Un libro no-profit, i cui proventi di vendita andranno a sostenere la diffusione del progetto. Un libro corale, sorridente, divertente e interattivo, che mira a diventare uno strumento nelle mani di ragazze e ragazze alle prese con la scelta universitaria.

La squadra di Giulio è composta, come ho detto, da giovani vivaci e creativi,  oggi appagati dalla propria esperienza lavorativa, che si occupano di start up e che credono di poter ispirare i più giovani, raccontando la propria storia e facendo conoscere anche il respiro delle esperienze internazionali, vissute in Europa e nel mondo.

Non sono supereroi, ma raccontano di aver trovato la propria strada anche con fatica e cambiamenti in itinere. Non sempre hanno avuto una motivazione ferrea fin dall’inizio, anzi c’è chi si è sentita “persa in un mare in tempesta senza rotta al momento di scegliere”, chi ha provato la sensazione di “vagare in una giungla amazzonica, abbandonato dalla guida e derubato anche di zaino e bussola” e chi si ricorda non adeguato o all’altezza, soggiogato “da indecisione incorreggibile”.

In qualche caso sembrava prevalere la convinzione di avere sbagliato o la dolorosa incapacità di scegliere, perché animati da tantissime passioni contrastanti. Il senso di tanti racconti è che combattere lo stato confusionale è possibile, ci si può attrezzare a una gestione positiva dello stress, tenendo a mente che le difficoltà fanno parte dell’esperienza di progressione, che raddrizzare e aggiustare la rotta è sempre possibile, che “se sbaglio posso tornare indietro”. Talvolta può non essere sbagliata la meta, ma il percorso per raggiungerla.

Ciò che accomuna tutti i racconti è aver saputo compiere fino in fondo una ricerca di se stessi per capire che cosa facesse sentire bene nella vita, anche rompendo le regole di percorsi lineari e superando la paura di uscire dalla confort zone per mettersi alla prova, senza precludersi alcun tipo di percorso alternativo, perfino in settori mai pensati.

Talvolta la vita può portare a fare tutt’altro, rispetto al percorso lineare dei propri studi e grande può essere il valore di conoscenze a ampio spettro e la versatilità del proprio mindset. Testimoniano, inoltre, la possibilità di continuare a coltivare i propri interessi anche al di fuori della carriera accademica, dal violino, al braccio destro del direttore d’orchestra, dal basket alla lectura Dantis.

Alcuni ingredienti sono fondamentali: a cercare di capire “cosa ti piace”, andare a caccia di passioni, non essere timidi nella ricerca di informazioni e prendere coscienza che accanto a professioni di tipo più “classico”, ci sono impieghi diversi, aziendali, pubblici o accademici. Metterci il cuore e andare a testa bassa verso l’obiettivo.

Questo  progetto di supporto cognitivo, emotivo e motivazionale e di divulgazione tra pari  è intrigante e andrà seguito senz’altro nei suoi sviluppi futuri. Intanto il libro può essere suggerito a studentesse e studenti del quarto e quinto anno della scuola secondaria di secondo grado, così come il percorso della piattaforma “A choice for life”, per favorirne la diffusione e misurarne il gradimento.

[1] G. DEANGELI, La facoltà di scegliere, Mondadori, 2024

Rita Bramante Già Dirigente scolastica, membro del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della Musica