La scuola diseguale
Quanto pesano le diseguaglianze sociali nel nostro sistema scolastico? Perché la scuola non riesce ancora a colmare le differenze socio-culturali e gli svantaggi sociali, e continua a fare parti uguali tra diseguali e non a dare di più a chi ne ha più bisogno? La parità e eguaglianza nel sistema nazionale di istruzione integrato è difatti sancita per legge, ma se le garanzie riguardano sostanzialmente gli accessi e le opportunità di percorso e non si estendono agli apprendimenti, ai saperi e alle competenze come strumenti della formazione personale e del cittadino nella società, si rischia di moltiplicare le diseguaglianze e di non valorizzare le differenze degli studenti.
Nel discorso comune, e nel dibattito politico degli ultimi anni, quando si parla di scuola, ci si dimentica spesso di quella comunità di persone (i protagonisti della scuola!) che formano la cultura dei contesti sociali in cui essa si esprime e si sostanzia. Si tratta spesso di un dibattito intorno a rimedi e soluzioni da porre, rispetto ad annose problematiche educative, che porta il discorso ad avvitarsi, e cristallizzarsi, intorno a possibili cambiamenti che spesso poco o nulla hanno a che fare con la vitalità e la vita stessa che nella scuola e fuori di essa si sviluppa e realizza. I principali risultati di questo modo di pensare, e agire, sono quelli di sempre: (1) un obbligo di istruzione solo formalmente garantito, sostanzialmente e periodicamente ratificato da dati e ricerche nazionali e internazionali sui tassi di dispersione scolastica e negli apprendimenti; (2) una cultura educativa e un modo di trasmetterla che tradisce lo spirito ricreativo, e creativo, che i ragazzi potrebbero trovare nello studiare e nell’apprendere.
I saggi raccolti nel volume “La scuola diseguale” dicono sostanzialmente che a fronte di tante iniziative, normative, progettuali e di sistema, moltiplicatesi in questi ultimi anni, i risultati sono ancora poco consistenti. E i mali della scuola, denunciati cinquant’anni fa con l’istituzione della scuola media unica, sono ancora troppo presenti: selezione sociale, dispersione scolastica, iniquità, disillusione/demotivazione giovanile, mancato raccordo con il sistema lavoro.
Il percorso verso lo studio e la comprensione delle differenti problematiche è indicato dal curatore del libro, Guido Benvenuto, attraverso la riflessione su un possibile approccio di pedagogia sociale a contrasto dei fenomeni dispersivi. La prospettiva è quella di una scuola che è sì di tutti, ma non può essere pensata come se tutti siano uguali; deve quindi essere “diseguale” per compensare le differenze. I numerosi contributi successivi seguono la strada tracciata.
Partendo dalla descrizione della cornice normativa degli interventi (Guglielmi), si passano in rassegna i dati sulle disuguaglianze e iniquità nei sistemi scolastici (Losito) per offrire la descrizione di modelli di analisi utili a rileggere il fenomeno della dispersione come indicatore dell’entità dell’equità nel sistema (Corsini). Il tutto relazionato ai differenti contesti e prospettive di analisi circa le politiche sociali ed economiche che regolano i rapporti individuali e delle comunità (Livraghi, Vasapollo).
Sfogliando le pagine del libro l’attenzione si sposta sulla dimensione di “rete” e quindi su interventi sistemici e strategie per contrastare la multidimensionalità della dispersione scolastica rispetto a un piano concreto di azione (Salacone), evidenziando quanto il centro del problema non risieda nello studente o nella scuola, ma fuori di essa, nella sua situazione strutturale (Alberti). I successivi interventi aiutano a riflettere sulle possibili vie per il superamento delle iniquità e delle disuguaglianze presenti nella scuola e nella società in vista della promozione di ciascuno (Rossi-Doria).
Grande attenzione è poi riservata al piano dell’integrazione linguistica e culturale quale possibile livello di dispersione nel sistema di istruzione e formazione (Vaccarelli). Il tema è affrontato sia rispetto alla centralità della lingua e dell’apprendimento delle lingue per il pieno sviluppo dell’individuo (Lopriore), sia quale strumento di inclusione e di democrazia di una nazione (Sposetti).
Conclude il lavoro una raccolta di materiali per l’approfondimento, indicati dagli autori dei contributi o dal curatore, e una rassegna di interventi, azioni ed esperienze condotte in Italia e in differenti contesti europei (su CD allegato al volume).
Gli autori chiamati a discutere queste tematiche da diverse prospettive e angolazioni di studio e intervento, sono tutti consapevoli e impegnati professionalmente e socialmente affinché il diritto allo studio, all’uguaglianza di opportunità e l’equità del sistema educativo non siano solo sfide per il futuro, ma impegni per il presente.
Per approfondire:
• Guido Benvenuto (a cura di), “La scuola diseguale. Dispersione ed equità nel sistema di istruzione e formazione”, Anicia, Roma 2011
Mirko Vecchiarelli