L’Hudson River School: dall’America all’Italia

Sono un’insegnante di storia dell’arte in un liceo classico e da anni mi occupo di CLIL.
Molti dei miei studenti mi chiedono di studiare l’America; molti vorrebbero essere in America.
Lo scorso anno scolastico ho dunque proposto di sperimentare in una classe terminale di liceo classico un tema nuovo, insolito, mai introdotto prima in una scuola italiana, l’Hudson River School cui ho dedicato la progettazione di un’unità di apprendimento dal carattere interdisciplinare, articolata in fasi e sequenze.
Ho tentato dunque di far entrare i miei studenti nello spirito dei pionieri. Il contenuto dell’unità costituisce il punto di forza di questa esperienza didattica: coerente ai temi scolastici affrontati in ambito filosofico, storico, artistico e letterario dell’ultimo anno del liceo classico, eppure innovativo sotto il profilo geografico.

L’Hudson River School, costituita da un gruppo di pittori di diversa provenienza territoriale e culturale, diede vita in America, nel XIX secolo, a un movimento artistico animato da grande affinità spirituale, votato a nobilitare cultura e territorio statunitense.
Gli artisti dell’Hudson River School, generalmente paesaggisti, condividevano l’intento di rendere l’America da “terra promessa” a luogo di conferme, puro, originario primigenio e inviolato, ricco di una natura autentica e spontanea destinata ad aprire una nuova pagina di storia dell’umanità.
Soggetto privilegiato delle pitture dell’Hudson River School è, dunque, il territorio americano, da Est a Ovest, celebrato ed esaltato negli aspetti più particolari, selvaggi, rigogliosi, in simbiotica comunione spirituale con l’osservatore. Il paesaggio americano, assume, dunque, in questa nuova pittura un carattere epico, eroico, antico e moderno allo stesso tempo, in grado di generare coinvolgimento emotivo, prossimo allo spirito romantico europeo.
La “wilderness” tipica delle opere dell’Hudson River School, ovvero la selvaticità di luoghi incontaminati e dunque parzialmente inospitali, è celebrata nei quadri di questi pittori come uno dei tratti peculiari del paesaggio americano, unitamente alla vastità e alla spettacolarità degli scenari naturali.

Questi gli spunti di riflessione della progettazione dell’insegnante, connessi agli obiettivi conoscitivi prefissati:
a. Il carattere interculturale e inter-nazionale della pittura americana; b. la “wilderness”, ovvero lo spirito selvaggio, che emerge nella pittura, fedele agli spunti filosofici illuministi e romantici;
c. l’esotismo e il primitivismo della pittura americana;
d. la vocazione ai grandi spazi e alla pittura di ampio respiro.
Quest’ambiziosa operazione didattica non avrebbe potuto mai avere luogo in un’aula scolastica, se non attraverso le tecnologie, che hanno consentito di superare virtualmente il confine imposto dai materiali in loro possesso attraverso il network. Il lavoro con le tecnologie è partito dunque già dalla progettazione didattica che mi ha consentito di individuare nella rete il video di presentazione del fenomeno artistico

***
Immagine in testata di Wikipedia (licenza free to share)

Francesca Pellegrino