Mani cantanti

È  un’esperienza cominciata solo pochi anni fa quando, a Grosseto, iniziai l’anno scolastico in una classe prima della scuola primaria, in coppia con una collega figlia di sordi, ma l’idea ha origine molti e molti anni addietro, quando vivevo ancora a Napoli frequentavo un corso per traduttori ed interpreti di Lingua dei Segni tenuto dalla sezione locale dell’ENS, l’Ente Nazionale Sordi: erano i primi anni novanta .

La musica e il movimento sono mediatori e, a mio avviso, anche acceleratori potenti dell’apprendimento per i bambini. Considero il  linguaggio dei segni una potenza espressiva enorme e i bambini piccoli riconoscono come usuale la modalità del gesto che accompagna il  cantare. Partendo da questo assunto ho deciso di   trasformare in  canzoni (sono diplomata come autore di testi al CET, la scuola di Mogol): temi quali il ciclo dell’acqua, la sicurezza, la grammatica, poi l’amicizia e persino l’amore.

Con l’aiuto della mia collega abbiamo quindi iniziato scrivendo  la traduzione delle varie canzoni in lingua dei segni, sullo stile dei cori “Mani Bianche”, cioè con alcuni segni in LIS semplificati e “coreografati”.

È stata un’esperienza che mi ha fatto molto riflettere per i risultati raggiunti dai ragazzi e, quando ho cambiato sede, ho continuato a sperimentare allontanandomi però dalla modalità Mani Bianche ed avvicinandomi sempre più alla attuale traduzione fedele del testo in LIS.

Altre canzoni sono nate e, il primo grosso riconoscimento è arrivato alla finale del Festival Mondiale della Creatività a Scuola che si è tenuta a Sanremo (IM) sul palco del prestigioso Teatro Ariston nel 2017, mentre quest’anno abbiamo replicato con la finale all’Euroschool Festival che si è svolta a maggio a Perugia.

Sanremo

Finale Sanremo

Euroschool Festival

Abbiamo usato l’attuale modalità del coro “Mani Cantanti” anche per tradurre le canzoni di Mogol per il progetto “A scuola con Mogol”  attraverso il quale  gli alunni, con i loro familiari, hanno studiato, disegnato ed infine cantato moltissime canzoni scritte da Mogol cantandole a loro volta in  uno spettacolo in cui Mogol stesso, appunto, è stato nostro ospite in scena a giugno del 2017.

A scuola con Mogol sul sito della scuola

L’ultimo Progetto realizzato nella scuola  si chiama MIOMONDO, un musical che  utilizza le canzoni, le filastrocche e le musiche dei paesi d’origine dei nostri alunni stranieri, scritto  in collaborazione con i bambini e i loro familiari. Una band dal vivo, formata da numerosi ospiti dei centri d’accoglienza per rifugiati del nostro territorio, in cui ci siamo recati a fare audizioni recuperando competenze musicali molto interessanti, ha accompagnato le canzoni cantate dai bambini in tutte le lingue utilizzate  nella scuola: senegalese, cinese, turco, moldavo, albanese… A scuola sono stati allestiti laboratori di musica multietnica tenuti dagli ospiti dei centri di accoglienza coinvolti, laboratori di costruzione degli strumenti musicali con materiali di recupero ed usati dai bambini per suonare nello spettacolo, laboratori di recitazione, laboratori di canto e, naturalmente, laboratori di Lingua dei Segni.

Ne è venuto fuori un musical in cui tutti i partecipanti hanno avuto il loro spazio, interagendo con gli stranieri nuovi arrivati nel nostro territorio che, a loro volta, ci hanno donato le loro storie e la loro cultura.

Miomondo alla Cava di Roselle (GR)

laboratorio costruzione strumenti musicali

laboratorio musica multietnica

Miomondo sul sito della scuola

Al di là della bellezza e della poesia nell’ascoltar cantare un bambino e vederlo nel contempo usare la Lingua dei Segni, ci sono delle evidenze emerse dall’utilizzo di questa metodologia, considerando che nel nostro istituto non abbiamo bambini sordi e che quindi usiamo la LIS esclusivamente come supplemento espressivo nel canto corale.

Innanzitutto abbiamo riscontrato un miglioramento esponenziale nella comprensione dell’italiano e nella comunicazione orale dei bambini non italofoni, anche di etnie con lingue molto distanti dalla nostra come può essere, ad esempio, il cinese o il turco. Nelle classi in cui si usa la LIS, la lettura e comprensione dell’italiano è avvenuta molto più rapidamente che nelle classi in cui non viene usata questa metodologia e ciò è maggiormente evidente quando si tratta di alunni con fratelli posti in classi diverse ma per il resto del tempo quotidiano esposti agli stessi stimoli familiari ed esterni: l’unica variabile, ovvero l’esposizione alla metodologia Mani Cantanti a scuola, sembrerebbe fare  la differenza, connotando il gesto come mediatore linguistico privilegiato visto che è molto più internazionale di qualsiasi “esperanto” possiamo creare.

Notevole anche la capacità inclusiva di questo metodo rispetto a disabilità di varia natura sensoriale, emotiva o psico-fisica come autismo, ADHD, mutismo selettivo… Nel coro Mani Cantanti è inoltre impossibile distinguere i BES, ossia i Bisogni Educativi Speciali degli alunni che, nell’attuale gruppo, si attestano tra il 15%  e il 20%.

Migliorano poi, in maniera incredibilmente veloce, le difficoltà di coordinazione ed articolazione della mano con conseguenti miglioramenti anche nella grafia e nel disegno; la possibilità di usare in contemporanea un doppio canale espressivo, amplifica poi la forza del racconto cantato.

Il gesto, inoltre, accelera la memorizzazione delle parole del testo che restano fissate anche a distanza di anni.

Tutto questo lavoro viene svolto in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi – sezione provinciale di Grosseto, che ci supporta aiutandoci nella traduzione dei testi delle canzoni e fornendo, per tutti gli eventi e spettacoli dell’istituto, un interprete LIS che traduce i dialoghi e le parti non cantate. Ciò consente alla popolazione sorda di fruire appieno dei nostri spettacoli musicali, cosa altrimenti loro preclusa.

Questa nostra attività ha attirato l’attenzione della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Roma 3 che ha invitato il coro Mani Cantanti ad una lezione-laboratorio per i suoi studenti universitari e che ci supporterà per la ricerca che porterà presto a dare risposte scientifiche alle evidenze empiriche rilevate finora. È, inoltre, in fase di ultimazione, una prima pubblicazione divulgativa sull’argomento a cura della casa editrice Fabbrica dei Segni di Milano.

 

 

Anna Del Vacchio

Maestra Istituto Comprensivo  “Grosseto3” di Grosseto