Il laboratorio di archeologia all’interno di Scolacium – di Marialuisa Lagani

Il RAV dell’ Istituto Sabatini prevede di “dare a ciascuno pari opportunità, valorizzando e sviluppando le competenze sociali degli alunni della scuola secondaria di primo grado”, secondo la normativa di legge 107/2015 comma 7  che punta sulla “valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio”. Uno dei  nostri progetti si é focalizzato sul tema dell’Archeologia. Mediante attività di laboratorio abbiamo puntato al raggiungimento di competenze da conseguire in modo divertente e stimolante.

I ragazzi hanno incontrato l’Arte con gioia, la Scuola è diventata un laboratorio a cielo aperto inserito organicamente nel Museo e nel parco di Scolacium di Roccelletta di Borgia (Catanzaro) nato dall’intuito di Roberto Spadea e Ermanno Arslan. A Scolacium, nel VI secolo d.c., vive Cassiodoro. Questi, al termine di un’intensa carriera politica si ritira nella sua città natale dando vita al Vivarium, primo esempio in occidente di un luogo ove svolgere la copiatura, la conservazione e lo studio di testi classici.  Oggi gli alunni delle classi prime dell’I.C. Sabatini, studiando e giocando all’interno di Scolacium, stimolano l’intero territorio alla riscoperta del passato guardando al futuro con curiosità e  con l’entusiasmo che solo dei ragazzi sono capaci di trasmettere. Gli obiettivi dell’attività laboratoriale, conoscenza del metodo storico, rispetto di se stessi e delle regole e del mondo in cui si vive, sono stati perseguiti creando un “ponte” tra il gioco e lo studio di reperti e storie. Gli studenti sono diventati guide e tutor al tempo stesso, ed hanno, con stupore ed entusiasmo, ma anche sistematicità e “professionalità”, conosciuto un mondo che, spesso viene considerato ostico ed elitario.

Il Premio Finale del gioco è stata la  pubblicazione, alla fine del percorso, di una vera e propria Guida. Come sostiene Morin la cultura non deve appartenere solo agli specialisti,bensì a tutti”. La condivisione di storie narrate da sempre rappresenta una grande porta di accesso alla Cultura ed alla Democrazia. Appassionarsi al bello e al gusto di conoscere i luoghi più vicini sostanzia il concetto del  Settis : “La forza del modello Italia è tutta nella presenza diffusa, capillare, viva, di un patrimonio solo in piccola parte conservato nei musei,  che incontriamo invece, nelle strade delle nostre città, nei palazzi, nelle scuole, uffici chiese …”   Partendo dalla positività dell’esperienza, abbiamo realizzato una rete con le altre scuole del comprensorio inserendo due percorsi: uno di Archeologia ed uno di Filosofia.

Il cammino intrapreso si svilupperà nel corso degli anni mediante la realizzazione di  unità didattiche da sviluppare all’interno delle ore curriculari e completare con ore extracurriculari. È  in corso la realizzazione di un portale web, con tutti i prodotti multimediali realizzati dagli alunni finalizzati alla diffusione della cultura della magna grecia. L’accesso al sito consentirà di usufruire di un racconto interattivo, prodotto dagli studenti, avente ad oggetto la vita delle colonie, la riproposizione in forma originale e creativa degli spaccati del quotidiano, dei personaggi storici e mitici, delle tradizioni e dei luoghi del mondo antico. I ragazzi diventeranno protagonisti delle vicende riportate dai libri di scuola, scoprendo anche gli aspetti meno conosciuti dell’età antica,  relativi al vissuto quotidiano.

Il progetto produrrà ogni anno nuovi dati; il visitatore del sito internet troverà una gamma di materiali utili a seconda delle proprie esigenze. La fruibilità on line dell’opera la renderà “leggibile” da qualsiasi luogo del mondo. Un tale contesto innovativo consentirà un utilizzo responsabile della vita virtuale ai “nuovi  nativi  digitali”, che, grazie a tale progetto, acquisiranno una consapevolezza piena (obiettivo del progetto) tale da superare la passività con cui a volte si approcciano ai  dispositivi multimediali.

In tal modo si affronta la sfida della conoscenza specifica delle colonie più importanti della Magna Grecia: Hipponion, Kroton, Sibari, Reggio Calabria; ci si apre   nostro territorio utilizzando Musei e siti archeologici come laboratori a cielo aperto e si restituisce loro il senso di testimonianza, traccia, documento. Essi diverranno guida alla comprensione del mondo da cui provengono e  dal quale parallelamente proveniamo noi. I reperti così inizieranno a parlare offrendo grammatiche di lettura, di fatti che altrimenti sarebbero muti.

“I fatti”, diceva John Stuart Mill, “sono muti, essi parlano soltanto se c’è qualcuno che ne sa raccontare la storia … vivere tra fatti che sono muti è come camminare in un deserto.”

 

references

Morin E. (1999), La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina Editore, Milano

Settis S. (2002), Italia S.p.A., Einaudi, Torino

Mill J.S. (2009), Saggio sulla libertà, il Saggiatore, Milano

 

Marialuisa Lagani