Genitori e figli in cerca di buone regole. Mille e uno schermo

Le regole per usare bene gli schermi (computer, tablet e tv) in famiglia sono un tema caro e spesso irrisolto per molti genitori.
Ci sono genitori che ammettono di non capirci quasi nulla e si sentono poco capaci di educare i figli. Altri hanno, all’opposto, una fiducia cieca nella capacità dei figli di saper fare e saper capire; oppure pensano che usare la tecnologia è naturale, un po’ come respirare.
Ci sono genitori che si fanno molto condizionare dai fatti di cronaca e su questi costruiscono il nucleo fondamentale della loro opinione (e di conseguenza dei comportamenti e dei divieti).
La temuta dieta tecnologica (per buona pace del mister che si è visto declassato al secondo posto) è oramai l’unica punizione temuta dagli adolescenti. E, a detta dei tanti genitori incontrati, spesso il problema è lo scontro. Sembra non si riesca proprio a prevenire: quando si parla di regole sull’uso della tecnologia in famiglia la probabilità che si arrivi a litigare è molto alta.

Ogni anno, come responsabile del Centro Zaffiria, incontro tanti genitori e condivido con loro le fatiche momentanee che la gestione degli schermi pone loro. Il tema dello scontro è emerso negli ultimi anni con maggiore evidenza e nell’ambito del progetto “Extramedia” ci siamo chiesti se si poteva fare qualcosa, come osservare e sperimentare, come ascoltare e porsi nuovamente delle domande.

“Extramedia” è un progetto finanziato dai Piani di Zona dell’Unione della Valmarecchia e rappresenta uno dei progetti del Centro per le famiglie che ha sede a Santarcangelo di Romagna (Emilia-Romagna). Il progetto coinvolge anche le amministrazioni comunali di Poggio Torriana e Verucchio.
Negli anni abbiamo sperimentato diverse iniziative: il classico incontro, il laboratorio genitori e figli insieme per sperimentare un uso più creativo dei media e funzionale alla relazione.
Abbiamo lanciato il progetto “Week end senza schermi” chiedendo alle famiglie di partecipare a laboratori e incontri, ma anche di fare uno sforzo nel trovare attività alternative alla tv, al computer o alla consolle.

Nel mese di marzo e aprile, grazie al sostegno del Comune di Poggio Torriana, abbiamo proposto un lavoro comune d’individuazione delle regole.
Si è trattato di un laboratorio per genitori e bambini in cui ci si è dato l’obiettivo di fare un video per raccontare quale potrebbe essere un uso corretto degli schermi. È emerso un atteggiamento molto costruttivo da parte dei bambini, sono stati i primi ad ammettere che sui tempi si può cedere qualcosa: “un po’ ti rincitrullisci!” ed hanno anche chiesto coerenza ai genitori: “però mamma te spegni l’iPad!”.

Ecco alcune delle regole che figli e genitori hanno condiviso:
– a tavola la televisione e i cellulari devono essere spenti;
– quando i genitori stanno alla tv è bene ricordare loro che ci sono cose più belle da fare insieme;
– non approfittare della guardia abbassata dei nonni per stare attaccati agli schermi quanto si vuole, ma aiutarli nei lavori concreti (nel campo e nelle faccende di casa);
– la tecnologia si usa in sala (meglio evitare l’uso solitario nelle camere);
– trovarsi d’accordo sulla condivisione dei programmi preferiti e dei tempi (dopo cena o dopo pranzo spesso scatta la guerra del telecomando);
– qualche sera non accendere la tv o l’iPad o il computer… e creare un momento dove condividere un gioco di società, disegnare insieme e fare un dolce per la colazione. Una volta ciascuno, a turno, si sceglie che cosa fare e si condivide;
– possono esserci dei bonus: quando si mangia senza fare capricci, quando si aiuta a dare l’aspirapolvere… si guadagna un pochino di tempo in più per il gioco preferito;
– non si litiga per giocare con l’iPad;
– un’ora di schermi tecnologici al giorno è concessa, spetta al bambino valutare come “spenderlo”: se gioca 45 minuti con il videogioco poi avrà solo 15 minuti per la tv…

Genitori e figli nel corso del laboratorio hanno lavorato insieme discutendo e mediando le regole e proponendo reciprocamente aggiustamenti positivi ma anche rinunce.
L’ascolto reciproco ha permesso di valutare pro e contro delle situazioni, di mettere in evidenza i diversi bisogni e desideri dei vari membri della famiglia. Poi il lavoro ha avuto uno sviluppo creativo proponendo la traduzione delle regole in disegni animati: disegnando, colorando e ritagliando.
Adulti e bambini hanno sperimentato una tecnologia come l’i-theatre che è immediata ed esplicita i passaggi che solitamente restano nascosti dentro alla macchina.

Il tema dei media education in famiglia è anche l’oggetto di una call della Fondazione Evens ed è un’occasione da non perdere per le scuole, le associazioni e i centri italiani che si occupano del tema.
La Fondazione Evens mira a stimolare gli sforzi per aumentare l’alfabetizzazione mediatica in Europa sia aumentando la consapevolezza critica verso i media sia incoraggiando la creatività delle pratiche mediali per contribuire allo sviluppo di cittadini consapevoli, attivi e responsabili.
Dopo una prima pubblicazione “Media Literacy in Europa: 12 buone pratiche che possono ispirarvi”, la Fondazione ha deciso di pubblicare una seconda rivista che metterà in evidenza 12 buone pratiche europee su progetti che includono attivamente i genitori (e i nonni) nelle attività educative multimediali. I progetti selezionati riceveranno un contributo di 6.000 euro.
Non perdiamo l’occasione di partecipare all’iniziativa.

English abstract:
The rules for using screens in a “good ways” for families are a dear subject and often unresolved for many parents. At Poggio Torriana (Rimini), the project Extramedia proposes every year different activities to develop media literacy in family. A call for action of the Evens Foundation offers 6,000 euros for projects that will be considered to be more interesting on this topic.

Alessandra Falconi