Sperimentiamo con le classi aperte
Il progetto, ormai concluso, ha risposto all’esigenza di ampliare l’offerta formativa in funzione dei bisogni cognitivi individuali, sperimentando un periodo di attività a classi aperte: l’organizzazione di gruppi per livelli di competenze ha facilitato la risposta alle richieste dei diversi stili cognitivi e ha consentito la progettazione di interventi didattici funzionali.
Le indicazioni nazionali per il curricolo sottolineano come sia importante per l’acquisizione dei saperi l’uso flessibile degli spazi, delle risorse materiali ed umane con docenti diversi dai propri; il confronto con diverse modalità comunicative e operative nell’ottica della dimensione sociale dell’apprendimento è diventato per la scuola un’occasione imperdibile. L’incontro di ragazzi provenienti da classi diverse ha offerto occasioni di confronto, socializzazione, integrazione e la possibilità di interagire.
Nel nostro caso le innovazioni didattiche e organizzative delle classi aperte sono state adottate allo scopo di contrastare la demotivazione e lo scarso impegno nello studio degli studenti, per migliorarne il successo scolastico e l’apprendimento e per consentire ad alunni e docenti il raggiungimento di traguardi secondo gli standard nazionali. Gestire il processo di insegnamento-apprendimento attraverso la metodologia delle classi aperte ha reso più costruttivo il dialogo tra alunni e docenti con la promozione dell’autoanalisi, della valutazione oggettiva, della qualità delle relazioni umane.
Riconosciamo che le classi aperte permettono di liberare molte energie creative, sia negli insegnanti sia negli studenti, per esempio attraverso l’emulazione e una sana competizione tra alunni di classi diverse. Gli stessi docenti hanno la possibilità di monitorare in maniera organica e sistematica la loro attività grazie al confronto costruttivo tra colleghi, uscendo dai confini di una didattica autoreferenziale e migliorando lo stile di insegnamento. Non dimentichiamo che uscire dall’autoreferenzialità è un percorso necessario per una buona scuola.
Grazie al lavoro comune, il progetto ha consentito di sperimentare apprendimenti significativi per la totalità degli alunni (o, per lo meno, per la maggior parte di loro), operando attraverso la motivazione all’apprendimento e la valorizzazione delle intelligenze multiple. Sono stati raggiunti, nel conseguimento delle competenze, traguardi conformi agli standard nazionali. Inoltre è stata resa più efficace la valutazione oggettiva.
Il progetto è stato indirizzato a due classi seconde (sez. D e N), individuate quale più idoneo gruppo di riferimento della sperimentazione per i seguenti criteri:
– presenza di docenti particolarmente flessibili nella ricezione di nuovi modelli organizzativi e culturali;
– predisposizione dei docenti coinvolti nella sperimentazione a una collaborazione fattiva e produttiva.
Le azioni interne all’Istituto, hanno avuto come scopo:
– la definizione dei ruoli e l’attribuzione di carichi di lavoro;
– il coinvolgimento del Dipartimento di lettere dell’Istituto ai fini della predisposizione e realizzazione di prove comuni per classi parallele e griglie oggettive di misurazione condivise da somministrare a tutte le classi;
– la definizione del calendario dei lavori;
– il reperimento di risorse.
La metodologia prevalentemente utilizzata è stata la didattica a classi aperte, accompagnata dalla metodologia della ricerca, dal lavoro cooperativo e di gruppo, dall’apprendimento per problemi.
I docenti che nella fase iniziale hanno concordato la programmazione didattica hanno condiviso lo svolgimento di attività parallele ed effettuato verifiche e valutazioni oggettive incrociate degli alunni. Inoltre, l’efficacia del percorso è stata monitorata attraverso l’elaborazione statistica dei risultati raggiunti dalle classi.
La scansione delle attività svolte per la durata di dieci ore, ha previsto, nella seconda parte del secondo quadrimestre, l’attuazione delle seguenti prove:
1. Prova orale di letteratura.
2. Prova strutturata sul modello INVALSI.
Hanno partecipato alla realizzazione del progetto: la Dirigente scolastica, Prof.ssa Angela Maria Santangelo, le responsabili di progetto, Prof. sse Francesca Garozzo e Maria Concetta Calvagna, e la collaboratrice di progetto, Prof.ssa Carmela Gandolfo.
Per approfondire: il quadro orario sperimentato e l’elaborazione statistica dei risultati raggiunti dalle classi.
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Immagine in testata di pixgood.com
Maria Concetta Calvagna e Francesca Garozzo