Crescere che avventura

Il problema di partenza

L’archivio storico dell’Istituto degli Innocenti contiene una raccolta di oltre 13.500 unità archivistiche che vanno dal 1218 alla metà del ‘900 e che raccontano, nei secoli, come si è svolta “l’avventura” dei bambini abbandonati accolti all’Istituto e la vita delle famiglie di Firenze. L’archivio aperto esclusivamente a un pubblico di addetti ai lavori, resta un luogo invisibile sia dal punto di vista degli ambienti che lo ospitano che, e soprattutto, dal punto di vista dei documenti che lo compongono.
Eppure la ricchezza del materiale documentario, conservato nell’Archivio storico dell’Istituto, racconta l’evoluzione della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza negli ultimi 600 anni e il gran numero di storie raccontate dai documenti conservati potrebbero avvicinare alla storia più o meno recente i bambini e gli adolescenti di oggi.

L’esperienza

Le attività educative e gli eventi culturali incentrati sul racconto della memoria e sulla condivisione delle radici fanno interazione tra il bene e il pubblico e promuovono tra le nuove generazioni comportamenti di cittadinanza attiva.

Attraverso un lavoro di “traduzione” e “attualizzazione multimediale” del patrimonio di storie conservate negli antichi documenti, il progetto “Crescere che avventura” individua alcune tematiche “universali” che da sempre caratterizzano la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza: il rapporto con genitori, la vita in famiglia, le problematiche della crescita, la questione di genere, l’interculturalità, il tema delle radici.

A partire da questi argomenti il progetto “Crescere che avventura” sviluppa una serie di laboratori didattici e multimediali per gli studenti delle scuole.
Grazie alla piattaforma web dedicata, ragazzi e insegnanti svolgono lavori di ricerca, esplorazione e racconto su questi temi.

Tali attività sono collegate all’offerta educativa della Bottega dei Ragazzi-MUDI (Museo degli Innocenti) e alle iniziative di media education già attuate dall’Istituto stesso (progetto TROOL – Tutti i Ragazzi Ora On Line e progetto “Ragazzi e stampa”).

“Crescere che avventura” si arricchisce grazie alla mostra “Figli d’Italia”, al MUDI nel 2011, che testimonia la crescita dei ragazzi presenti in Istituto negli anni subito successivi all’Unità d’Italia. In questo senso, la mostra permette di riflettere sul significato di cittadinanza ieri, al tempo della nascita della nazione, e oggi, nel mondo globalizzato.
La mostra, così come l’archivio storico dell’Istituto e il MUDI, è stata e continua a essere meta di gite scolastiche da parte di classi che si trovano fuori dal territorio toscano (Monza, Matera, Salerno e Ivrea) coinvolte nel progetto “Crescere che avventura”. Le attività e i materiali realizzati nell’ambito del progetto “Crescere che avventura”sonos stati resi pubblici, oltre che in Rete, anche nella manifestazione finale che ha visto il coinvolgimento di tutti i beneficiari e della cittadinanza fiorentina.
Infine, il progetto prevede la realizzazione di un e-book dove saranno raccolte le storie prodotte dai bambini e dai ragazzi durante i laboratori e che rappresenterà, simbolicamente, l’ultimo nuovo volume dell’archivio sull’infanzia e di una app.

Azioni:
1) selezione dei contenuti dalle unità archivistiche e loro digitalizzazione;
2) attuazione dei percorsi educativi, differenziati a seconda dei vari gruppi:
– laboratori legati alla vita quotidiana dei bambini e delle famiglie, nel passato e nel presente (per bambini della scuola primaria e secondaria di I grado);
– laboratori incentrati su un’epoca storica particolare e sulle condizioni dell’infanzia a quel tempo (per studenti delle scuole secondarie di II grado);
– laboratori sul presente, sulla vita dei ragazzi di oggi e sulle loro problematiche (per gruppi informali di adolescenti e associazioni di migranti);
3) creazione di una piattaforma web come luogo di restituzione dei contenuti prodotti dai ragazzi ma anche di coinvolgimento di un pubblico più esteso;
4) definizione, all’interno della mostra fotografica “Figli d’Italia”, di una sezione dedicata al progetto “Crescere che avventura” con la presentazione dei materiali prodotti dai ragazzi durante i laboratori e con supporti multimediali per il collegamento alla piattaforma web del progetto;
5) formazione di educatori incaricati di accompagnare le classi provenienti da altre città italiane (Salerno, Matera, Monza, Ivrea) in visita scolastica all’archivio storico, alla Mostra fotografica e al museo dell’Istituto degli Innocenti; preparazione delle visite stesse presso le classi coinvolte, a cura degli stessi educatori e delle cooperative/associazioni della rete nazionale di Luoghi per Crescere;
6) organizzazione di una manifestazione per la diffusione dei risultati ottenuti dal progetto e il coinvolgimento di tutti i beneficiari;
7) realizzazione di un e-book in collaborazione con un editore specializzato;
8) realizzazione di una postazione multimediale interattiva con applicazione dedicata alla presentazione dell’archivio e installata su di uno schermo touchscreen presente nel percorso di visita della mostra;
9) realizzazione di un’app di gioco per smartphone, rivolta al target degli studenti adolescenti partecipanti al progetto e finalizzata a promuovere l’archivio e l’Istituto degli Innocenti attraverso il coinvolgimento delle classi in una competizione; realizzazione di azioni di “conquista urbana” e mappatura dei luoghi legati alla storia dell’ente e ai percorsi di vita.

Destinatari:
Il gruppo target destinatario del progetto sono i minori (8-17 anni) qui suddivisi in base alle realtà coinvolte:
a) alunni degli istituti comprensivi (3 istituti, 3 classi per ogni istituto per un totale di 9 classi);
b) studenti delle scuole superiori (4 scuole, 3 classi per ogni scuola per un totale di 12 classi);
c) 8 gruppi informali/centri giovani/associazioni giovanili;
d) 4 gruppi da associazioni di migranti/associazioni di seconde generazioni.

Riflessioni

Il progetto “Crescere è un’avventura” si propone di rendere l’archivio storico dell’Istituto degli Innocenti un bene culturale capace di richiamare interesse e partecipazione grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. L’esperienza, giunta alla conclusione del primo dei due anni di svolgimento, ha sicuramente ottenuto l’effetto sperato di far avvicinare i ragazzi alle storie dell’infanzia conservate nell’archivio storico.

Tra le azioni di maggior successo, valutate grazie a un questionario, sicuramente la visita all’istituto e all’archivio e la restituzione dei contenuti appresi. Si è rivelato invece di particolare complessità il coinvolgimento di gruppi informali di giovani al di fuori della scuola, in special modo migranti, tanto che tale coinvolgimento è stato rimandato al secondo anno di attività in vista di un maggior radicamento sul territorio.

Sicuramente la scuola si è rivelata un territorio di grande fertilità per il progetto grazie al coinvolgimento degli insegnanti nella scelta dei temi dei laboratori e delle modalità di intervento in classe.

Il progetto è stato pensato e sviluppato in maniera da essere riproducibile in qualsiasi territorio sia presente un archivio storico.

Conti Nencioni Filipponi Dattoli