Auguri, Education 2.0, e buon convegno!
I vincoli di tempo e di spazio hanno costretto i membri del comitato di valutazione a selezionare solo alcuni contributi per le sessioni “vis-à-vis” che verranno ospitate nella meravigliosa cornice architettonica dell’Istituto degli Innocenti. A questo proposito, si intende sottolineare che l’appuntamento del 23 aprile costituisce uno stadio essenziale nell’ambito del processo di costruzione della Community. Ormai da un anno i lettori si incontrano quotidianamente in rete per discutere di scuola, di educazione, di esperienze didattiche. Education 2.0 è riuscita a catalizzare queste energie consolidando una rete fittissima di relazioni, tutte con un denominatore comune: la collaborazione tra pari. Insegnanti, studiosi, dirigenti, responsabili di enti e istituzioni si confrontano, dunque, senza subordinazioni gerachiche tra le pagine della rivista.
Sotto questo profilo appare evidente che il seminario si pone come un momento di studio e di confronto scientifico privo di ogni connotazione competitiva. Tant’è che tutti i contributi giunti alla redazione saranno pubblicati.
Già a partire da questa settimana, all’interno delle aree tematiche sono state selezionate, per la condivisione asincrona, le prime esperienze didattiche caratterizzate da una visione sistemica e dalla esplorazione di alcune opzioni operative offerte dall’autonomia scolastica, nell’ambito della ricerca educativa.
Attraverso un intervento audiovisivo il Prof. Luigi Berlinguer ha sottolineato il carattere scientifico-sperimentale della comunità che si sta via via costruendo attorno agli script di Education 2.0.
Il confronto sulle esperienze didattiche verrà utilizzato per ragionare sui modelli sperimentali adottati nelle scuole, in aperta opposizione con chi pensa che l’innovazione possa essere realizzata unicamente a colpi di Decreto Legge o di Circolare Ministeriale.
Il mondo dell’educazione non ne può più dei progetti di carta!
Ecco perché la scuola nuova nasce dal basso, dalle esperienze quotidiane, dalla sperimentazione, dal protagonismo di tutti gli attori del processo educativo.
E ancora una volta, anche in questa occasione, i docenti hanno risposto alla chiamata con professionalità e generosità.
L’analisi approfondita dei modelli didattici presentati dalle scuole potrà essere utile per affinare e contestualizzare le proposte nell’ambito di una possibile riproposizione critica in contesti diversi.
Dietro ogni modello si cela una rappresentazione astratta e semplificata della realtà; questo seminario si propone di ragionare sugli effetti – positivi e negativi – che le sperimentazioni producono nell’ambito del processo di apprendimento. Progetto, sperimentazione operativa, analisi dei dati, questo sarà l’algoritmo ricorsivo di comparazione del modello astratto con la realtà – complessa e multivariata – che contraddistingue il sistema educativo.
Modelli, linguaggi, comunità e innovazione saranno le parole d’ordine del seminario. Ma attenzione! Come sempre, il termine “nuovo” non assume automaticamente una connotazione migliorativa: la valutazione scientifica degli effetti di ogni modello innovativo – a una scala adeguata – non potrà che riferirsi a coloro che consideriamo, da sempre, come i protagonisti assoluti del sistema educativo: gli studenti.
Per seguire il convegno in streaming:
/ustream.shtml
Carlo Nati