Alla ricerca della spina dorsale della fantasia
La collana dei libretti Comenius “Art of living” e “Happy S.C.I.E.N.C.E.” rappresentano una storia, quasi un diario di lavori e di avvenimenti collegati ai Programmi Europei Socrates e Lifelong Learning. L’imprevedibile quotidianità ha però una forma matematica, geometrica, musicale. In ogni volume, di ottanta pagine, vengono sviluppati due dei temi, ogni tema è diviso in sei sezioni. Ogni pagina ha una frase che scandisce un percorso, tale architettura archivia i lavori dei ragazzi e li immette in una storia che loro stessi contribuiscono a creare. Inizialmente i libri erano stati pensati come prodotti del Progetto Comenius in corso, e in effetti questo rimangono, ma col tempo l’interesse e la conseguente richiesta di copie aumentava e così ho pensato di metterli in rete, per intero, già impaginati e pronti per essere stampati. Basta infatti partire dalla copertina e stampare fronte retro fino all’ultima coppia di pagine (ricordarsi che il retrocopertina è bianco, così come in effetti risulta scorrendo il libro on line). Occorrono venti fogli A4. Il fascino del libro di carta rimane, ma si richiede ai lettori un po’ di tempo per scaricare e stampare, il tempo è denaro e il prezzo del libro è questo.
Il libro è una macchina della memoria. A scuola quando racconto un episodio di Don Chisciotte, Gargantua, Gulliver o Cyrano de Bergerac, i ragazzi chiedono (sarà capitato a tutti ovviamente): ma è veramente esistita questa persona? A volte amano dimenticare quello che sanno, cioè che se si parla di cinquecento anni fa essere esistiti o meno conta poco (Epicuro ha insegnato che quando c’è la morte non ci siamo noi e quando ci siamo noi non c’è la morte). Comunque, a voler andare a fondo, se c’è qualcuno che con la macchina del tempo–libro possiamo incontrare, andando indietro di cinquecento anni, è proprio Don Chisciotte; non solo, ma anche un personaggio minore, che occupa magari soltanto un paio di pagine. Se invece volessimo fare la conoscenza di un pastore esistito davvero nella Mancha in quegli anni l’impresa risulterebbe impossibile. Conclusione: la fantasia è più vera della realtà. L’Utopia (che significa Non-Luogo) può essere stigmatizzata da qualcuno (non da me), ma la fantasia, senza dubbio, è il motore della realtà materiale umana.
Ma la fantasia, essendo qualcosa di reale, dovrebbe avere una sua struttura riconoscibile, così come il gatto è un gatto, l’albero un albero, la pietra una pietra. Ma come si dovrebbe riconosce la fantasia? La ricerca è tutta qui, sarebbe bello condividere gli stessi metri di giudizio su questo argomento, non dovrebbe essere impossibile. La gente rideva dei primi tentativi dell’uomo di volare, ma oggi si vola come si naviga. Quello che la scuola dovrebbe fare è conservare ogni successo, ogni piccola scoperta, ogni tecnica, ogni sapere che potrebbero essere utilizzati per far funzionare questa macchina della fantasia. L’obiettivo della collana di libretti è questo. La loro struttura è la spina dorsale che tiene in piedi piccole parti preziose che altrimenti andrebbero perdute nelle infinite informazioni che ci travolgono continuamente. Qualora si abbia la pazienza di scorrere i libretti si può notare come tutte le parti che li compongono si mettono in relazione armonica tra loro, come i pianeti. Come può accadere che una cosa possa funzionare così bene? Dipende dalla Tecnica e dall’Amore, dalla Lealtà e dall’Energia, dalla Naturalezza e dal Tesoro che cerchi Ovunque. In una parola il Talento. Il talento di inventare e di inventarsi.
I genitori di un bambino che erano venuti a ritirare la scheda di valutazione mi portano il DVD del concerto che ho fatto in Piazza Signoria il 9 maggio 2011 (siamo a Firenze) nell’ambito della Settimana Europea. Le riprese sono bellissime ed emozionanti, altrettanto emozionante il messaggio: credere fortemente nel proprio lavoro è un valore essenziale che aumenta la qualità del risultato.
Massimo Presciutti