Tre domande sulla scuola
Dal momento in cui è stata sospesa la didattica in presenza Educationduepuntozero ha cercato di dare spazio ai docenti impegnati in prima linea, nei nuovi compiti legati all’emergenza, capaci, spesso, di sviluppare esperienze didattiche innovative che percorrono strade, talora già da tempo esplorate, attraverso le nuove tecnologie. In questi mesi il dibattito sulla scuola, ha messo in luce una preoccupante logica di “continuismo”: si possono dare insufficienze? … no al sei politico ecc. ecc. Questa carenza di prospettive si è accentuata nel momento in cui il Ministero ha iniziato a formalizzare le procedure per la ripresa della didattica in presenza. Ora che le scuole stanno riaprendo con modalità complesse, molto diversificate e a volte confuse abbiamo deciso di non inseguire la cronaca, di evitare il commento di notizie ansiogene e di dare invece, visibilità a quello che sta succedendo attraverso le testimonianze di collaboratori che hanno scritto articoli per la rivista nella fase del lockdown.
Per simulare una specie di “tavola rotonda” a distanza abbiamo provato a proporre, intorno a metà agosto, tre semplici domande. Eravamo alla fine di agosto, i contributi sono arrivati nella prima metà di settembre, sia sotto forma di risposte puntuali alle domande, sia come riflessioni libere che a partire da quelle domande hanno sviluppato proposte coerenti con questa fase della riapertura. Si tratta di pensieri, preoccupazioni, incertezze che testimoniano una capacità di serio e sincero impegno nella difficile professione docente in trincea contro il Covid.
In questo numero pubblichiamo le risposte alle tre domande, nel prossimo concluderemo con alcune riflessioni libere. Le 5 autrici delle risposte sono docenti di secondaria di primo e secondo grado, e le presentiamo secondo l’ordine ‘cronologico’ in cui sono state inviate le risposte, perché questo permette di cogliere ‘in diretta’ la dimensione professionale ed emotiva delle autrici nei momenti che hanno preceduto la data del 14 settembre.
Le domande:
Uno La scelta della data per la ripresa della didattica in presenza ti è sembrata appropriata? Pensi sia ragionevole aver aspettato tanto tempo o, a tuo avviso, sarebbe stato meglio anticipare qualche momento di incontro?
Due Quali sono le priorità (max tre) che dovrebbero ispirare l’inizio della ripresa? Eventualmente esplicita a quale interlocutore pensi sarebbe utile indicarle (dirigenti, docenti, studenti, famiglie, sindacati, Ministero e/o uffici periferici)
Tre Puoi descrivere come si organizzerà il lavoro nelle classi per risolvere il problema del distanziamento, in particolare, e “se e come” l’esperienza della didattica a distanza sarà una risorsa realmente utilizzata o utilizzabile anche in questa fase nuova della guerra di trincea contro il Covid-19, ma non solo ?
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I contributi sono presentati in un unico file pdf scaricabile cliccando qui nell’ordine in cui sono pervenuti alla redazione.
- Maria Grazia Ceccobelli, docente di Liceo classico a Roma
- Emilia Seghetti, docente di Liceo scientifico di Bologna
- Silvia Beltramino, docente di Liceo scientifico di Pinerolo (To)
- Alessandra Delù, docente di scuola sec. di primo grado di Torino
- Silvana Mosca già dirigente tecnico presso il Miur e l’USR Piemonte
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