Germania: in cammino verso la riforma. Saarland e il futuro della scuola
Nell’attuale panorama internazionale caratterizzato da molteplici interventi sia strutturali sia principalmente di natura economica, il fermento di riforma scolastica in Germania appare indiscutibilmente frizzante e non privo di interesse. In primo luogo, l’assenza di linee-guida nazionali in materia di programmazione didattica lascia costituzionalmente a ogni stato federale la possibilità di modifiche e integrazioni originali.
Senza alcun dubbio, questa ricchezza è, in alcuni casi, causa di incomprensione e confusione o, addirittura, di velata ostilità tra Länder confinanti. Le nuove esigenze del mercato del lavoro e le non rassicuranti statistiche PISA impongono a ogni governo locale la necessità di riflettere ponderatamente sui propri assetti educativi. La città-stato di Amburgo aveva iniziato un processo di revisione indirizzandosi verso un modello di scuola primaria della durata di sei anni già in parte sperimentato nel Brandeburgo e a Berlino. Sono state evidenti, sin dall’inizio, alcune difficoltà politiche sfociate nel chiaro successo del referendum abrogativo del 18 luglio 2010 che impone una profonda revisione del progetto riformatore.
Altri stati federali, non senza contrarietà palesi o latenti, hanno all’ordine del giorno una riformulazione della struttura didattica in nome di maggiori opportunità e flessibilità. Nell’ottica di una moderna “diplomazia educativa” è interessante osservare come la politica tenti di armonizzare i contrasti proponendo una serie di possibili vie di uscita. La coalizione governativa del Saarland, infatti, si sta orientando verso una soluzione di compromesso con il prolungamento della scuola elementare da quattro a cinque anni e la possibilità di una “doppia uscita”, secondo i canoni del modello bavarese, nella scuola superiore. Questo permetterebbe una minore staticità nelle scelte educative con accesso in itinere alle scuole professionali senza brusche interruzioni che sono all’origine degli alti tassi di abbandono scolastico.
In una recente intervista concessa alla rivista specializzata Didacta (2/2010), il locale ministro della pubblica istruzione K. Kessler, già docente e dirigente scolastico, si dice convinto che il prolungamento del “Gemeinsamen Lernen” (apprendere insieme) porterà un sostanziale giovamento non solo pedagogico ma anche sociale nell’ambito di una veritiera enfasi sulle politiche di integrazione. Proprio in questa cornice viene proposta una mediazione psico-pedagogica fin dalla scuola primaria e viene aumentata l’offerta di sostegno con l’ausilio di nuove equipe specializzate (Förderung und Sonderpädagogik). L’obiettivo principale, inoltre, appare quello di conciliare la famiglia con il lavoro (Vereinbarkeit von Familie und Beruf) istituendo scuole a tempo pieno in modo capillare su tutto il territorio.
A queste iniziative, ben accolte dalle rappresentanze dei genitori, si aggiunge un sistema integrato tra la scuola e i centri universitari d’eccellenza per suscitare, sin dall’infanzia, interesse e curiosità nell’ambito delle scienze naturali e le tecnologie avanzate. Con un approccio ludico i bambini sono chiamati, divertendosi, a vestire i panni di piccoli ricercatori alle prese con esperimenti e formule. La “pedagogia della scienza” è un passo necessario anche in vista di future scelte professionali. La didattica è affidata al gruppo di lavoro del MINT che letteralmente significa: matematica, informatica, scienze naturali e tecnologia. In collaborazione con il KOMM (Kompetenzzentrum Molekulare Medizin) e l’Università del Saarland le nuove generazioni potranno avvicinarsi senza alcun timore e compiere i primi passi nel mondo affascinante della biologia molecolare e delle nanotecnologie.
Non viene, per giunta, dimenticato un moderno approccio alle lingue straniere con il tentativo, sia per la posizione geografica sia per gli insegnamenti della storia, di migliorare l’apprendimento del francese con la possibilità di ottenere le certificazioni linguistiche o il doppio diploma di maturità nel solco del progetto europeo di “istruzione senza frontiere”.
Per approfondire:
• www.saarland.de/ministerium_bildung.htm
• www.mint.saarland.de
• www.saarlab.de
• www.uni-saarland.de/fak2/komm/
English abstract: The German school system offers a number of original ideas in the context of a renewed emphasis on educational reforms. Saarland gives top priority to integration and family policies. Interesting is also the effort for a high-quality didactics of science.
German abstract: In einer Zeit grosser Veränderungen zeigt das deutsche Schulsystem eine Vielzahl von originellen Ideen im Rahmen einer erneuerten Betonung der Bildungsreform. Im Saarland sind die Ausgangpunkte die Integration und die Unterstützung der Familie. Bemerkenswert ist auch der Aufwand für eine hochwertige Didaktik der Wissenschaften.
Giovanni Patriarca