Istituti tecnici e professionali come scuole dell’innovazione (seconda parte)
La differenziazione proposta tra istruzione professionale di stato e formazione professionale regionale risiede nella durata: cinque anni per il percorso statale, tre o quattro anni per il percorso regionale, con predisposizione di apposite “passerelle” di raccordo. Nel quadro di accordi con le singole Regioni è previsto e sostenuto il conseguimento presso le scuole professionali di stato delle qualifiche triennali e dei diplomi quadriennali professionali di competenza delle Regioni, compresi in un apposito repertorio nazionale, secondo le linee guida predisposte dal Ministero della Pubblica Istruzione, d’intesa con la Conferenza Unificata Stato-Regioni.
Differenziazione tra istruzione tecnica, istruzione professionale e formazione professionale – La differenziazione sostanziale proposta tra istruzione tecnica e istruzione professionale è la diversa area di specializzazione: tecnologie-metodologie per i tecnici, settori-filiere per i professionali. Le caratteristiche comuni e quelle differenzianti sono sintetizzate nella tabella in calce.
Nuove soluzioni organizzative – Il regolamento ha anche recepito alcune nuove soluzioni organizzative proposte dalla Commissione:
• l’ufficio tecnico, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori a fini didattici;
• i dipartimenti per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa;
• il comitato tecnico-scientifico, con una composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità.
Misure di accompagnamento e sostegno. Problemi aperti – In sede di Commissione abbiamo individuato varie misure di accompagnamento e sostegno:
• l’orientamento in ingresso e in uscita dei giovani e delle famiglie;
• la formazione in servizio dei docenti;
• le dotazioni di laboratorio;
• l’ammodernamento delle strutture edilizie. Da ricerche condotte nel nord Europa risulta che i ragazzi sono contenti di andare a scuola in primis perché le scuole sono belle. Ciò evidenzia come l’edilizia sia una necessità basilare.
L’elenco dei problemi aperti è molto lungo e discrive la scuola come un vero cantiere aperto:
• la durata complessiva degli studi: siamo l’unico paese europeo, insieme alla Polonia, con un ciclo formativo di 13 anni anziché di 12. La nostra articolazione (5+3+5) è lontana dagli standard europei. I nostri ragazzi a 16 anni concludono la scuola dell’obbligo senza alcuna qualifica (che si consegue a 17 anni): possono vantarsi solo di essere “disobbligati”…
• la ridefinizione dell’apprendistato, su cui va avviato un confronto con il Ministero del Lavoro;
• il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro;
• la costituzione dei poli formativi;
• la revisione delle classi di concorso;
• la valutazione periodica dei risultati di apprendimento da parte dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI);
• la valorizzazione dell’autonomia delle scuole tramite l’istituenda Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, volta a sostenere e monitorare le autonome azioni delle scuole;
• la ridefinizione della governance, altra questione decisiva e delicatissima.
ISTRUZIONE TECNICA | ISTRUZIONE PROFESSIONALE | ||
1 | Variabili discriminanti | Tecnologie e metodologie | Settori e filiere |
2 | Articolazione in aree ed indirizzi | • Economica (2 indirizzi) • Tecnologica (9 indirizzi) |
• Industria e Artigianato (1 indirizzo) • Servizi (5 indirizzi) |
3 | Missione prevalente | Innovazione e sviluppo delle tecnologie e metodologie con riferimento all’indirizzo | Sviluppo e personalizzazione delle tecnologie e metodologie con riferimento al settore/filiera |
4 | Ambiti prevalenti di declinazioni della tecnologia/ metodologia | Processo/prodotto | Prodotto/servizio |
5 | Natura prevalente della complessità | Sistemica di tecnologia/metodologia | Sistemica di settore/filiera |
6 | Comprensione prevalente | Delle discipline tecnico-scientifiche | Delle caratteristiche del settore/filiera e delle esigenze di personalizzazione di prodotto e servizio, tipica delle professioni |
7 | Orientamento prevalente del profilo | Valorizzazione degli standard tecnici | Valorizzazione della personalizzazione al cliente |
8 | Contenuti formativi prevalenti | Tecnico-scientifici (high-tech) | Tecnico-relazionali (high-touch) |
9 | Fasi prevalenti di impegno | Di monte • Ideazione • Progettazione • Produzione/Gestione |
Di valle • Distribuzione/erogazione del prodotto/servizio • Manutenzione e Assistenza |
10 | Livello di autonomia e flessibilità didattica | • 20% di autonomia nei 5 anni • 30% di flessibilità nel secondo biennio • 35% di flessibilità nell’ultimo anno Possibilità di “diploma supplement” |
• 20% di autonomia nei 5 anni • 35% di flessibilità nel secondo biennio • 40% di flessibilità nell’ultimo anno Possibilità di “diploma supplement” |
11 | Laboratori | Potenziamento dei laboratori come aspetto caratterizzante la metodologia e l’organizzazione didattica | Potenziamento dei laboratori come aspetto caratterizzante la metodologia e l’organizzazione didattica |
12 | Rapporti scuola-lavoro | In misura crescente a partire dal terzo anno, attraverso tirocini, stage e alternanza scuola-lavoro | In misura crescente a partire dal terzo anno, soprattutto attraverso l’alternanza scuola-lavoro |
13 | Titolo finale | Diploma di Perito, dopo cinque anni, previo superamento dell’esame di Stato | Diploma di Tecnico, dopo cinque anni, previo superamento dell’esame di Stato |
14 | Riconoscimento europeo del titolo | Livello 4 del European Qualification Framework | Livello 4 del European Qualification Framework |
15 | Ore di lezioni settimanali | 32 ore di 60 minuti, rispetto a 36 ore di 50 minuti | 32 ore di 60 minuti, rispetto a 36 ore di 50 minuti |
Alberto F. De Toni