I dipartimenti per il curricolo verticale anche in una piccola scuola
La proposta di costituire una struttura dipartimentale nasce dal gruppo di insegnanti del plesso di Ulignano (infanzia e primaria). Questa scuola presenta una carenza generale di strutture (aule, laboratori, computer…); per molti anni si sono avuti nella primaria solo due insegnanti di ruolo e un avvicendarsi continuo di insegnanti a tempo determinato.
Nel tentativo di superare queste difficoltà le insegnanti hanno pensato di promuovere un progetto di sperimentazione sui curricoli verticali con l’obiettivo di una riqualificazione del plesso; il fatto che ci fosse un piccolo gruppo di insegnanti e che convivessero nello stesso edificio i due ordini di scuola ha incoraggiato in questo tentativo di costruire l’immagine di una scuola continua, in cui i bambini potessero compiere un percorso didattico coerente, in continuità. Nel plesso, inoltre, era presente da anni, anche se in modo non formalizzato, un’esperienza di ricerca e sperimentazione curricolare promossa e realizzata nella scuola dell’infanzia. Questo lavoro ha costituito la base di partenza per la sua estensione anche alla scuola primaria. Nella scuola sono presenti, attualmente, cinque dipartimenti (lingua, storia e attività espressive, scienze e tecnologia, matematica, geografia ed educazione motoria); il legame tra dipartimenti è molto forte perché tanti dei temi trattati (per esempio il tema della valutazione degli alunni) sono trasversali a tutti gli ambiti disciplinari. L’idea di partenza del progetto è che la scuola debba garantire a tutti il diritto all’apprendimento. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso c’è bisogno di una revisione delle discipline supportata anche da innovazioni di tipo organizzativo e gestionale. Il gruppo di insegnanti, ha svolto una riflessione approfondita su questi temi che ha portato alla condivisione del concetto di curricolo inteso come percorso, nella sua accezione di itinerario, via da percorrere. Questo lavoro di riflessione e ricerca ha portato alla condivisione di un’idea di curricolo così connotato:
• GRADUALE: a) tiene conto della continuità dei processi di apprendimento ma anche delle discontinuità che caratterizzano le fasi della crescita degli individui; b) tiene conto della complessità dei concetti e delle abilità che andiamo sviluppando all’interno di un percorso ciclico in cui ciò che abbiamo appreso rappresenta la base sulla quale sviluppare apprendimenti nuovi;
• CONDIVISO: il team docente discute e condivide le scelte metodologiche e i contenuti sui quali impostare le attività. L’idea di curricolo coinvolge l’idea di collegialità: se il percorso è integrato e interattivo deve coinvolgere aspetti trasversali alle singole discipline e quindi l’apprendimento diventa responsabilità collettiva;
• RIGOROSO: una volta che gli insegnanti condividono le scelte effettuate, c’è la necessità di attenersi al percorso in maniera rigorosa, anche in vista della valutazione della sua efficacia;
• EFFICACE: i percorsi strutturati devono essere capaci di stimolare conoscenza in tutte le dimensioni di sviluppo dell’alunno e garantire esiti formativi a ciascuno;
• VERIFICABILE: deve essere possibile verificare l’efficacia delle strategie messe in atto in una visione curricolare dell’apprendimento. Ciò può essere fatto attraverso la creazione di strumenti di valutazione diversificati nei contenuti e nella tipologia organizzativa (prove oggettive, approccio narrativo ecc.);
• ATTUABILE: il curricolo non può essere costruito solo sulla base di teorie psicologiche e/o epistemologiche. Deve scegliere esperienze e contenuti che possano risultare significativi per gli alunni e che siano in grado di attivare processi di apprendimento trasferibili in altri contesti e situazioni. Ma la scelta non può prescindere dalla valutazione della situazione istituzionale, legislativa, organizzativa, finanziaria della scuola, dalle competenze che può reperire al suo interno e dalla disponibilità di quelle esterne;
• FLESSIBILE/TRASFERIBILE: il curricolo deve essere in grado di adattarsi alle diverse situazioni locali senza che ne venga snaturato il senso e il significato.
La video-intervista a Paola Conti nella sessione poster del convegno del 23 aprile a Firenze.
Paola Conti e Genny Menichetti