Strategie per l’alternanza
I percorsi di Impresa Formativa Simulata rappresentano una delle modalità di attuazione dell’alternanza scuola-lavoro nel quadro delle disposizioni in materia della legge 107.
Il Consorzio Nazionale per la Formazione, l’Aggiornamento e l’Orientamento (CONFAO), presieduto da Giuseppe Martinez y Cabrera, ha recentemente promosso un incontro di approfondimento, in sede ministeriale, con dirigenti scolastici, docenti ed esperti, sullo sviluppo della consolidata esperienza di impresa formativa simulata alla luce della nuova normativa sull’alternanza. Un’esperienza che ha lanciato la metodologia didattica della simulazione per far evolvere modelli di integrazione scolastica e formazione aziendale attraverso la formula dell’alternanza simulata.
I percorsi di IFS simulano, infatti, per gli studenti della secondaria superiore, la costituzione, l’organizzazione e il funzionamento di un’azienda, secondo il modello e la tipologia esistente sul mercato. L’azienda di riferimento svolge la funzione di tutor esterno, assistendo gli studenti nel loro ambiente di apprendimento simulato e offrendo modelli, strumenti e documenti propri del sistema aziendale. Un processo che può avvalersi dei servizi forniti dalla piattaforma digitale di simulazione d’impresa, in grado di assicurare a docenti e studenti la conoscenza, on line, delle varie tappe di gestione aziendale reale.
La legge 107/2015 ha proseguito nel terreno intrapreso dalla normativa del 2005 (Dlgs 77), evidenziando la valenza educativa e formativa dell’alternanza scuola-lavoro e disponendo, al comma 35, che essa possa essere svolta “con le modalità dell’impresa formativa simulata”.
Il nuovo quadro normativo consente di considerare l’alternanza scuola-lavoro come un dato di sistema caratterizzante i processi di apprendimento, la cui assenza rischia di rappresentare, specie nei percorsi dell’istruzione tecnica e professionale, una forte discriminante per la formazione dello studente. A questo punto è importante che non sia considerata, da parte di singoli docenti e di istituzioni scolastiche, in contrapposizione l’alternanza reale con l’alternanza simulata.
Quest’ultima, se scientificamente e metodologicamente organizzata, lungi dal costituire una formula alternativa all’altra, potrà essere per vari versi propedeutica, in quanto consente di maturare competenze di base essenziali e una preparazione accurata in vista di esperienze in azienda. A tal proposito la legge 107 prevede l’istituzione, presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, del registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro dove siano consultabili gratuitamente le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza.
Alla CONFAO risultano un complesso di 508 IFS registrate, con il 39% in Lombardia e presenze significative in Sardegna, Veneto, Lazio, Marche e Campania, a seconda, anche, del vario dato di attivismo degli Uffici Scolastici Regionali. In termini di distribuzione di IFS tra i diversi indirizzi di studio, il 69% appartengono all’area degli istituti tecnici, il 27% a quella degli istituti professionali e il restante 4% ai Licei. Certo una realtà ancora molto limitata che le nuove disposizioni potrebbero incentivare.
Nella nuova configurazione del sistema di alternanza, più ampliata rispetto alla precedente, emerge, infine, l’opportunità di definire con regolamento la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro “con particolare riguardo alla possibilità per lo studente di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi con il proprio indirizzo di studi.” Ciò anche in considerazione del buon livello di coinvolgimento in questi percorsi da parte degli studenti.
Giuseppe Fiori