Storia di una biblioteca scolastica aperta al pubblico

“La biblioteca scolastica fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell’attuale società dell’informazione e conoscenza. La biblioteca scolastica offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l’apprendimento lungo l’arco della vita, di sviluppare l’immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili”. (Manifesto IFLA/Unesco sulla Biblioteca Scolastica)

L’Istituto Telesi@, infatti, tenendo fede all’impegno di dare opportunità concrete ai suoi circa 1200 studenti che hanno bisogno di spazi e luoghi culturali aperti e adeguati alle loro esigenze, apre la Bibliotec@ scolastica presso il Polo Tecnologico di Viale Minieri. Nel segno della sostenibilità e dell’autofinanziamento è stata realizzata la Biblioteca Telesi@, frutto dell’impegno, della creatività e del lavoro di docenti e studenti che hanno recuperato e catalogato tutti i volumi già presenti nella scuola e in buono stato di conservazione, ma abbandonati e inutilizzati da tempo.

La capacità di essere dentro e fuori al territorio, proiettati in una dimensione più europea, ha richiamato anche importanti esperti esterni a collaborare, come il professore Giuseppe De Nitto che ha espresso così il suo pensiero “Quando sono stato chiamato per dare qualche consiglio sull’organizzazione della Biblioteca dell’Istituto, la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Di Sorbo mi ha fatto subito capire che il suo desiderio andava al di là della semplice organizzazione interna del patrimonio librario e mirava a renderlo fruibile da parte dell’intera comunità telesina. In altri termini: un vero e proprio servizio alla città. È nata in modo naturale la scelta di aderire al Servizio Bibliotecario Nazionale, gestito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed attivo su tutto il territorio nazionale. Il maggiore vantaggio offerto da SBN è la possibilità di consultazione del catalogo cumulativo di tutte le biblioteche attraverso un Opac (On line public access catalog) da qualsiasi postazione Internet remota. In pratica il catalogo è consultabile da chiunque anche da casa propria e persino dalle postazioni mobili costituite dagli iPad o dagli iPhone. La Biblioteca dell’IIS Telesi@, appena affacciatasi nel panorama delle biblioteche italiane funzionanti, ha già la sua visibilità nell’Opac del Polo NAP digitando l’indirizzo elettronico: polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/Opac e selezionando successivamente la provincia di Benevento e la biblioteca dell’Istituto.”

La Biblioteca Telesi@ però non sarà solo un catalogo e un luogo per gli studenti, ma sarà aperta ai cittadini e a disposizione di tuttti, con accesso internet gratutito due pomeriggi la settimana anche nei mesi estivi in assenza delle attività didattiche.

Il riutilizzo del materiale esistente è stato il criterio che ha ispirato anche l’allestimento: la sala è uno spazio sobrio, luminoso e funzionale arredato con quello che già c’era, ma con un tocco di colore e di tecnologia.

Alla cerimonia di apertura, sono intervenuti numerosi studenti, genitori e cittadini, insomma tutti sono stati coinvolti nella “costruzione” della Biblioteca e avendo presente che: la pienezza della cultura si ottiene dalla lettura, ognuno potrà donare un libro alla biblioteca e dare speranza e concretezza al “granaio pubblico” considerando che donare significa ritrovare il senso di comunità e di partecipazione ad un progetto sociale comune.

Con questo auspicio l’istituto promuove, dal 4 al 9 giugno, la festa del libro: regala un libro alla Biblioteca e riceverai la tessera “amico del Telesi@”.

Riporto un “brano” scritto a tre mani dagli studenti Matteo Di Donato (direttore del giornale di istituto “Controluce”), Amedeo Votto e Maria Federica Viscardi (capo redattrice del giornale di istituto), i primi due frequentano la quarta e la terza del liceo scientifico e l’ultima il quarto anno del liceo classico.

Questi ragazzi hanno partecipato attivamente alla ri-nascita della biblioteca dell’istituto. Biblioteca che ri-nasce dopo forse più di vent’anni di eclissi, oggi ha ri-cominciato a vivere per gli studenti dell’istituto e per tutto il territorio che ne potrà usufruire.

Si aprono le porte della Bibliotec@ del Telesi@: un nuovo mondo fatto di parole.

Corde di violino pizzicate sinuosamente all´unisono. Note imbevute di gioia riecheggiano nell´aria. Il profumo delle pagine antiche che si mischia a quello dei fogli stampati di fresco, dando vita ad un binomio unico che fonde l´antico col moderno, portando nel presente schegge del passato. Scaffali alti e pieni di libri, tutti pronti a gridare la loro storia, tutti lì, immobili, come a voler dire “prendimi, leggimi, diventa mio amico!”. I libri del Telesi@ sono proprio così: potenziali amici dalle storie intriganti, pozzi di cultura per chi ha sete di conoscenza, ancore di salvezza per chi è disilluso dalla realtà, officine di passione per chi non ha paura di meravigliarsi ancora.

È stata proprio questa l´emozione che quei libri, tutti allineati in ordine alfabetico, hanno destato in coloro che li guardavano per la prima volta ed è questa la grande emozione che il Telesi@, con la sua Bibliotec@, vuole trasmettere a quanti decideranno di diventarne parte perché, inevitabilmente, una biblioteca non si “usa”, ma si “partecipa”. Una biblioteca è passione, è libertà, è la linea sottile che fonde la realtà alla fantasia e lascia al lettore piena facoltà di perdersi in un mondo immaginario che, stimolando la sua creatività, gli consentirà di generare le idee più geniali, rendendolo potenziale artefice di un mondo utopico che si concretizza. La biblioteca, infatti, non è soltanto un luogo fisico. È un qualcosa che trascende la semplice dimensione materiale; è la culla dell´otium, dell´agire disinteressato, del dilettantismo letterario che è fonte di piacere e di elevazione spirituale, la cultura che nobilita e purifica. Svuota. I libri sono emozioni rarefatte, impressioni cristallizzate tra le pagine, rese immortali e perenni, custodite con gelosia di puntiglio dall´inchiostro che non scorre con il tempo. Altro che Berkeley ed Hume: l´io esiste e se ne rende conto, ha bisogno di analizzare se stesso e ciò che lo circonda, deve necessariamente affidare a qualcun altro quel che prova. È l´arte che comunica, la passione che si acquieta quando viene condivisa, i parossismi di Racine attenuati dalla partecipazione, perché quel che conta è la Ginestra di Leopardi o la fratellanza degli uomini nel dolore di Pirandello.

La lettura è vita, e vivere significa anche leggere; sfogliare tra le mani esperienze già vissute, sperimentare e avere qualcosa su cui appoggiarsi, quando si rischia di cadere. È la solitudine che diviene comunione quando si è in difficoltà, isolamento quando si produce: la sensazione che spinge a scrivere per il semplice gusto di farlo, senza interessi o fini ulteriori. E qui ritorniamo all´otium: la biblioteca diviene per questo puramente individualista, vive per se stessa e per se stessa si conserva. Senza regole e confini, un universo conoscibile fatto di carta , un cosmo sensato fatto di parole. È nella dimensione della gratuità, che rispolveriamo il significato della nostra Biblioteca: leggere se e quando si vuole, crescere per puro piacere personale, luogo di incontri e di memorie, un po´ come la poesia di Virgilio nelle Bucoliche. E non è un caso se le grandi opere d´arte derivano da una mancanza totale della contingenza sociale, dall´assenza di obblighi: l´artista, il lettore, lo scienziato, lo scrittore, si riscoprono tali quando quel che fanno è prodotto esclusivamente dalla loro dedizione. “C´è bisogno di tanta passione” ha, in proposito, ricordato la Dirigente del Telesi@ Domenica Di Sorbo “e di un pizzico di buonumore” ha aggiunto il Direttore USR Campania Diego Bouché.

La tradizione si fonde nuovamente con la modernità: ciò che di un libro appassiona per davvero è il profumo delle sue pagine insieme al gusto delle sue parole, che saranno più o meno buone a seconda delle propensioni di ognuno. Per arrivare a “saziarsi” di un libro è necessario cercarlo con cura ed impegno perché scegliere quello giusto è una vera responsabilità. E così, come è inevitabile nel XXI secolo, in quest´arduo compito viene in aiuto la tecnologia, che non è un fine, bensì un mezzo: difatti, attraverso una qualsiasi postazione multimediale è possibile ricercare nella Bibliotec@, entrata a far parte del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), il libro più adatto al proprio gusto. A questo servirà la Biblioteca, a cibare di cultura, a saziare di quelle parole, a deliziare di quelle righe ad alimentare di quelle pagine, qualcuna più ricca, speziata, qualche altra più sciapa, quasi scondita, qualche altra ancora dal retrogusto agrodolce. E sarà meraviglioso scoprire quanti sapori ha il mondo, fino a perdersi tra quelli più strani, inusuali, ricercati, arrivando ad inventarne di nuovi e diventare folli, folli di conoscenza. La biblioteca sarà proprio il mezzo attraverso il quale ritornare a vivere nel passato, non per protesta contro quel progresso smanioso e inarrestabile, ma per ritrovarsi e per ritrovare il piacere di un libro nelle proprie mani, per vedere quel colore rosso vivo che orna quelle pagine candide e riscoprire il filo rosso che lega la storia, gli uomini a questi libri, prole generata dalla loro stessa sostanza: i sogni. Il sogno di viaggiare, di scoprire, di dimenticare, di provare, di riuscire, di finire, di continuare, di saggiare, di lasciarsi andare, spiccare il volo, trovare un tesoro. La tessera di quel puzzle che custodiremo gelosamente, perché solo così riusciremo nel nostro intento, perché dobbiamo farlo e vogliamo farlo. Ognuno sarà protagonista della Bibliotec@, per se stesso, per gli altri e per coloro che verranno. “Le biblioteche continueranno a sopravvivere finché noi continueremo ad attribuire parole al mondo che ci circonda e a conservarle per i futuri lettori”. La biblioteca perdurerà, solo con il nostro e l´impegno di tutti, illuminata dalla luce del nostro essere uomini, solitaria in attesa di nuovi figli da accogliere, infinita quando non ci sarà modo di contenerla, perfettamente immobile, perché ciascuno saprà quando e dove trovarla, armata di volumi preziosi per alcuni, inutile per altri, incorruttibile per chi la critica, segreta per chi la ignora, non la ricorda o l´ha lì persa nell´oblio della sua memoria.

Domenica Di Sorbo