Storia dell’arte nei corridoi

Per poter dare un minimo di completezza allo studio della Storia, per svolgere qualche ricerca sulla “bellezza in Grecia, o a Roma” proposta loro dai docenti di Lettere o Greco, gli studenti vagano per i corridoi alla ricerca di docenti esperti in Storia dell’arte e incontrano realtà esigue numericamente: le cattedre dei docenti della disciplina sono state dimezzate, licenziati i docenti precari e in esubero i docenti di ruolo.

Come rispondere a questi studenti che chiedono di essere guidati nella ricerca e nello studio? Cosa esprimere di fronte all’inevitabile ampio disorientamento degli studenti che avvertono tale assenza come avversa ai loro bisogni formativi? Ma al tempo stesso, essendo Storia dell’arte dichiarata “non necessaria” nei bienni di studio dagli organi amministrativi del sistema scuola, quegli stessi studenti si muovono “con pudore”, quasi con il timore di “offendere” qualcuno nell’esplicitarne l’assenza e la necessità.

Come colmare il vuoto formativo loro prospettato?

Il primo biennio è fondamentale per la costruzione e lo sviluppo di abilità e competenze che si consolideranno negli anni successivi; determinanti per la trasversalità e unitarietà dello studio con le altre discipline storico-umanistiche; decisivi per la riuscita formativa e il potenziale apprezzamento da parte degli stessi studenti nei confronti della disciplina, il che può avvenire con successo attraverso opportuno metodo, approfondimenti e progetti curricolari.

Non è bastevole, né consolante, sapere che nel successivo triennio di studi la disciplina sarà nel curriculum.
Storia dell’arte è disciplina trasversale ai saperi e culmine intellettuale dei saperi stessi. Richiede di essere studiata per la durata di tutto il quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola; richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche per l’approfondimento dell’analisi dell’opera, e creative, a garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini e per lo sviluppo di abilità cognitive individuali insostituibili che accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno.

È evidente che in soli tre anni di studio scolastico non si potrà che procedere per “abbreviazioni”, “semplificazioni”, didattica a percorso unico.

Chiediamo agli studenti scusa, noi docenti senza responsabilità dirette, o con la colpa di non aver potuto tutelare e impedire che la disciplina venisse posta ai margini dello studio nella scuola superiore di secondo grado.

E chiediamo al nuovo ministro che si impegni affinché le giovani generazioni, oggi sempre più povere e a “rischio” di ritrovarsi senza futuro, non siano ulteriormente private della capacità di “ideazione” e di immaginazione.

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Marinella Galletti è presidente di ARTEMDOCERE, l’Associazione Nazionale dei Docenti di Disegno e Storia dell’arte


Per approfondire:
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Marinella Galletti