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Progetto A

Pubblicato il: 05/07/2010 12:19:00 -


L’Educazione all’affettività è lo strumento più naturale per la prevenzione dei disagi e della devianza criminale: tutto il saper del mondo a nulla serve se si ignora l’universo che è in ciascuno di noi. L’esperienza del Progetto A di Salerno.
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A Salerno si è conclusa la quarta fase del “Progetto A… per essere cittadini di serie A” che l’Assessorato alla Pubblica Istruzione, diretto dalla dott.ssa Eva Avossa, sta realizzando nell’arco di cinque anni scolastici per far esplorare ai ragazzi i temi dell’ambiente, dell’alimentazione, dell’arte, dell’affettività, dell’agorà. L’iniziativa intende contribuire alla formazione integrale della personalità dei giovani cittadini come soggetti liberi, responsabili e attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale e internazionale. L’iniziativa è rivolta agli alunni della Scuola per l’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione per sensibilizzare e coinvolgere infine, attraverso i bambini, tutta la cittadinanza.

Per rendere tale progetto effettivamente operativo sono state avviate azioni per:
• Sostenere i docenti nella loro azione formativa
• Integrare la progettazione e l’azione delle scuole con risorse umane e materiali utili a favorire l’ampliamento dell’offerta formativa
• Favorire i collegamenti tra le scuole (reti di scuole), tra scuole e famiglie, tra scuole e territorio
• Migliorare i rapporti di collaborazione/interazione tra scuola, altre istituzioni, enti, associazioni, agenzie formative.

Ancor più ricca e motivata è stata la partecipazione delle scuole in questo quarto anno, l’anno dell’affettività. La finalità proposta, di migliorare le abilità emozionali che – in armonia con quelle cognitive e comportamentali – concorrono a migliorare la vita di relazione, ha risposto a una forte richiesta dell’utenza.

Guidati dal docente universitario prof. G. M. Guazzo, un team di esperti ha supportato i diversi percorsi predisposti nelle varie scuole, in relazione alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie, offrendo procedure stimolanti per perseguire l’obiettivo della gestione delle emozioni e della relazionalità affettiva e amicale.

Ciò che è esemplare in questa iniziativa dell’Assessorato è l’aver sentito come suo dovere, senza demandare ancora alla famiglia e alla scuola, l’attivazione di percorsi formativi su tematiche così importanti perché tutte afferenti al sé come persona, al sé in famiglia , al sé come persona che vive e opera nella società e nel mondo.

Finalmente c’è chi a livello istituzionale ha compreso l’importanza di tali aspetti dell’esistenza umana e si preoccupa della “felicità” dei futuri uomini, e ben si rende conto della ricaduta culturale, sociale, che una buona educazione all’affettività ha non solo sulla singola persona ma sul Territorio.

In effetti l’Educazione all’affettività è lo strumento più naturale per la prevenzione dei disagi e della devianza criminale: tutto il saper del mondo a nulla serve se si ignora l’universo che è in ciascuno di noi.

Ogni scuola sistemerà gli apprendimenti conseguiti e comunicherà al territorio la sua esperienza mettendola a disposizione di altre scuole e delle stesse famiglie, in una circolazione “virtuosa” di apprendimenti, risorse umane, procedure didattiche.

Elisabetta Conti

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