La guida “Facebook for educators”

“La proliferazione delle tecnologie digitali, sociali e mobili ha creato una cultura in cui i giovani partecipano maggiormente alla creazione e alla condivisione dei contenuti, modificando profondamente il modo in cui gli studenti comunicano, interagiscono ed imparano. In molti casi gli studenti dedicano molto (o più) tempo on-line, in un ambiente di apprendimento informale interagendo con i coetanei e ricevendone feedback più di quanto facciano con i loro insegnanti nell’ambiente tradizionale: l’aula.

Gli educatori di tutto il mondo stanno realizzando gli aspetti positivi del social networking nell’apprendimento degli studenti e stanno lavorando sui modi per integrarlo nel curriculum. Ad esempio, nel Piano nazionale di formazione tecnologica 2010, il dipartimento dell’istruzione degli Stati Uniti chiede di applicare le tecnologie utilizzate nella vita quotidiana e lavorativa al sistema di istruzione, per migliorare l’apprendimento degli studenti.

Molti insegnanti sono alla ricerca di un modo per capire meglio studenti attraverso gli emergenti stili di apprendimento digitale; hanno anche interesse ad apprendere come integrare Facebook nelle proprie lezioni al fine di arricchire le esperienze educative degli studenti, di aumentare la rilevanza dei contenuti e di incoraggiare gli studenti a collaborare efficacemente con i loro coetanei.

Facebook è in grado di fornire agli studenti l’opportunità di presentare le loro idee in modo efficace, di condurre discussioni online e di collaborare. Come educatori, Facebook può aiutare ad attingere gli stili di apprendimento digitale degli studenti; inoltre Facebook può essere un potente strumento per collegarsi con i colleghi, condividere contenuti educativi e migliorare la comunicazione tra insegnanti, genitori e studenti.

In alcuni casi, gli educatori che vogliano utilizzare Facebook e altri aspetti del social media subiscono le resistenze da parte di genitori e dirigenti. La preoccupazione è che gli studenti possano incontrare “predatori sessuali” o contenuti inappropriati on-line. Si possono aiutare questi colleghi attraverso la condivisione dei risultati della ricerca sui rischi. Ad esempio, la ricerca pubblicata nella rivista scientifica “Journal of the American Psychologist” ha scoperto che molte credenze sui rischi sessuali del web sono esagerate e che lo stereotipo di predatore da internet, che utilizza l’inganno e la violenza per assaltare i bambini è in gran parte impreciso. Altri esperti confermano questa visione; tra questi anche David Finkelhor, direttore del centro di ricerca del crimine contro i bambini nel New Hampshire (www.unh.edu/ccrc/internet-crimes) Pertanto occorre incoraggiare genitori e colleghi a basare su fatti concreti e oggettivi l’approccio nell’uso dei social media in aula.”

È questa l’introduzione contenuta in “Facebook for educator”, una guida sull’uso di Facebook nell’insegnamento, scritta a tre mani da Linda Fogg Phillips, Derek Baird e B.J. Fogg, esperti in media education. La guida, scaricabile e stampabile da www.FacebookForEducators.org, fornisce consigli e istruzioni passo-passo per ottenere il maggior beneficio educativo dagli strumenti di Facebook. Unico neo: è disponibile solo in lingua inglese.

Fonte: www.FacebookForEducators.org

Anna Maria Pani