Didattica itinerante…
Mi ha colpito leggere su un quotidiano che un insegnante di italiano di scuola media nella provincia di Como, premiato lo scorso 30 giugno come “docente dell’anno” per il suo impegno nell’innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie, sia uno dei tanti precari colpito dalla mannaia della Gelmini. Tanto che, allo stato attuale, non può contare neppure su una cattedra completa.
Mi sono documentata. Questo encomiabile collega ha vinto, assieme ai suoi studenti, il premio “A scuola di innovazione” del Ministero dell’Istruzione, partecipato al “Forum della Pubblica amministrazione” di Roma, al “Toscana Lab”, esportato in Lombardia i corsi di alfabetizzazione informatica per anziani e aperto un sito internet multimediale dedicato alla musica e alla letteratura. (Chocolat 3B).
Idee e progetti che andrebbero valorizzati. E invece il collega non solo non riuscirà a proseguire il suo lavoro con la classe con cui l’ha avviato, ma forse per quest’anno scolastico non riuscirà neppure a portare a casa uno stipendio dignitoso.
In un periodo in cui il leitmotiv è “economizzare”, questa vicenda ha il sapore di spreco di risorse, economiche e umane. Progetti che ricevono fondi e riconoscimenti ma che non è possibile continuare trovandosi il referente ogni anno in una scuola diversa.
Piccole grandi contraddizioni della scuola italiana che devono spingerci a riflettere sui metodi di reclutamento della classe insegnante, sopratutto nell’era attuale in cui ai docenti è chiesto di rivolgersi ai “nativi digitali”.
Per approfondire:
• Education 2.0 ha ospitato la presentazione del progetto del professor Piergiovanni, creatore, insieme ai suoi ragazzi, del Podcast Chocolat 3B
• la notizia della premiazione del professor Piergiovanni sul Corriere.it
Anna Maria Pani