Che cosa imparare dai migliori sistemi scolastici del mondo
La scuola italiana è in crisi ed è una “crisi di sistema”. Il McKinsey Report “How the world’s most improved school systems keep getting better” fa una lettura di una ventina di sistemi scolastici del mondo che hanno migliorato considerevolmente le loro prestazioni e individua gli elementi che hanno contribuito maggiormente. McKinsey è una società di consulenza: è un quadro né di pedagogisti, né di politici… mi sembra un occhio diverso e mi pare molto interessante.
Il rapporto McKinsey mette in evidenza il fatto che la qualità della scuola è un problema, appunto, “di sistema” in cui sono in gioco molti elementi. Ne riporto qui una breve lista.
“The cross-stage interventions comprise a group of six actions that occur with equal frequency across all performance stages, but manifest differently in each one. These six interventions are:
1) revising the curriculum and standards,
2) ensuring an appropriate reward and remunerations structure for teachers and principals,
3) building the technical skills of teachers and principals,
4) assessing students,
5) establishing data systems,
6) and facilitating improvement through the introduction of policy documents and education laws”.
Il 3), le abilità tecniche di insegnamento dei docenti, sviluppate in Italia dall’università e dai centri di aggiornamento degli insegnanti, è certo fondamentale, ma non basta. La pedagogia, la scienza sull’insegnamento-apprendimento, da sola non può migliorare la scuola italiana senza tutta una organizzazione di “sistema”. La qualità globale della scuola è legata a tante cose, come, per esempio, al modo di assumere gli insegnanti, ai loro stipendi, al riconoscimento delle loro attività di studio e ricerca, alla creazione di una loro carriera e di valutazioni nazionali standard degli studenti, con l’INVALSI stiamo finalmente iniziando…
Negli ultimi anni sono avvenute cose terribili in Italia per la qualità della scuola, come, per esempio, le stabilizzazioni dei precari che hanno creato classismo generazionale, ci sono anche oggi neo-laureati bravissimi, ma non c’è nessuna possibilità per loro di scavalcare rapidamente i vecchi meno bravi anche con pubblicazioni, doppie lauree, master. Il merito nella scuola italiana non conta niente.
Per approfondire:
• Mona Mourshed, Chinezi Chijioke, Michael Barber, “McKinsey & Company Report – How the world’s most improved school systems keep getting better”
Maria Teresa Serafini