L’avventura infinita del programma annuale

Non si è ancora esaurito il primo importante appuntamento di quest’anno con l’approvazione del programma annuale. Esso è stato un vero banco di prova per i consigli di circolo e di istituto. Il ritardo della nota ministeriale ha rinviato l’approvazione del programma all’ultima data perentoria del 14 febbraio, differita al giorno 15 in quanto primo non festivo.

Si è mostrata quindi con maggiore evidenza la differente tempistica del POF, relativo all’anno scolastico in corso e che il programma è destinato a realizzare, e dell’esercizio finanziario per anno solare. Non a caso infatti il DI 44/01 prevede che il documento contabile sia in realtà proposto entro il 31 ottobre.

La circostanza che un’offerta è possibile e seria solo quando si ha certezza delle risorse economiche e umane sulle quali l’istituzione può contare, giustifica l’apparente contraddizione della presentazione del POF dell’anno scolastico in corso al momento dell’iscrizione (che presupporrebbe invece logicamente un’offerta futura, ma non garantibile), e conferma l’assoluta incertezza tempistica per i genitori che vogliono partecipare attraverso proposte e pareri alla sua elaborazione come previsto dall’art. 3 del DPR 275/99.

L’approvazione del programma annuale è stata preceduta dalle tante preoccupazioni palesate dagli attori della scuola per le conseguenze dei tagli e delle previste e non previste assegnazioni. Al centro del dibattito coordinato tra i genitori, tra gli altri argomenti, la finalizzazione e liberalità del contributo delle famiglie. In particolare l’espressa previsione in delibera del vincolo di tale erogazione liberale che può beneficiare in quanto tale delle detrazioni previste dalla L 40/07, purché nella causale di versamento sia specificato che essa è destinata “all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa” e il “versamento sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del Dlgs 9 luglio 1997, n. 24”, cioè carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento. Ciò anche al fine di un maggiore controllo della gestione di tale risorsa, divenuta ormai indispensabile.

I tagli e le scuole in rosso hanno trasformato in un vero e proprio subsidium le famiglie al punto da farle sentire quasi economicamente sotto assedio, sebbene consapevoli di pagare per salvare la scuola, giacché finanche reclutate al lavoro attivo, e hanno indotto le scuole persino a una sensibilizzazione degli alunni.

Sarebbe interessante promuovere un’indagine per accertare in che misura e in che modo le famiglie contribuiscono al finanziamento delle istituzioni scolastiche.

Sempre più si avverte pertanto la necessità di favorire un’azione di collegamento tra le realtà locali sia associative che istituzionali degli eletti negli organi collegiali.

E mentre le denunciate criticità hanno indotto taluni consigli a scegliere di non approvare il programma annuale con il conseguente atteso arrivo dei commissari ad acta, alla scadenza del termine perentorio del 15 febbraio è intervenuta la nota Prot. N. 1027 che proroga detto termine per l’approvazione del programma al 1° marzo. Essa precisa altresì che conseguentemente i quindici giorni, previsti dal D.I. 44/01 per la nomina del “commissario ad acta” decorrono dal 2 marzo, anticipando inoltre la diffusione di ulteriori istruzioni operative. Un invito a ripensarci?! E le previste nuove indicazioni importeranno la necessità di apportare, per chi ha provveduto all’approvazione, verifiche e modifiche al programma come previsto dall’art. 6 del DI 44/01? Intanto si diffondono le prime notizie in merito… e l’avventura continua.

Genitori in Movimento
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