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Musica !! Un bene per tutti e ….. per ciascuno

Pubblicato il: 19/04/2016 22:00:38 -


Alcune riflessioni sul valore della musica a scuola in calce all’evento di cesena del 14 marzo scorso.
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A volte, quasi inaspettatamente, ci si ritrova a condividere con amici e colleghi valori educativi e culturali che si credevano ormai messi in disparte dalla “trasformazione” dei metodi e dei modelli pedagogici. Ci si ri-vede con piacere, forti di un’idea di scuola intesa come cooperazione e capace di garantire a tutti il diritto degli apprendimenti, una scuola in cui, per citare Bruno Ciari, “alla pedagogia della selezione si sostituisce […] la pedagogia della valorizzazione e dell’impegno sociale” (B. Ciari, La grande disadattata, Editori Riuniti, 1972).

Questo lo spirito della giornata dedicata alla musica con Luigi Berlinguer e Stefan Milenkovic il 14 marzo a Cesena. Una giornata al termine della quale Luigi Berlinguer, Giancarlo Cerini, Giuseppe Pedrielli, Simona Benedetti e i docenti e i dirigenti scolastici della provincia di Forlì-Cesena, presso la Biblioteca Malatestiana e quindi presso la scuola secondaria di primo grado “Tito Maccio Plauto”, hanno elaborato il “Manifesto per la promozione della cultura musicale”.

È stato un “viaggio magico” insieme ai bambini e alle bambine delle scuole primarie di Cesena che, nell’ambito del progetto “Brundibar 2016”, prodotto dal Conservatorio di Cesena, al Teatro “Verdi”, hanno realizzato in musica “Storie di ragazzi: infanzia e adolescenza vissute nel 1943 e raccontate ai ragazzi del 2016” e poi con altri bambini e con altre bambine che, presso il teatro “Bonci”, hanno ascoltato insieme a noi la musica di J.S. Bach, di Mozart suonata dall’orchestra diretta dal Maestro Stefan Milenkovic, accompagnato dagli allievi del Conservatorio nel corso di una prova generale aperta ai docenti e agli studenti della Provincia di Forlì-Cesena.

Dunque partecipazione, impegno e gioia: così dovrebbe essere ogni giorno lo stare a scuola e la musica aiuta a realizzare questo percorso cooperativo e condiviso tra adulti educatori e bambini scolari: un percorso che valorizza le capacità e si fa carico delle debolezze di ciascuno. La musica è parte essenziale di un processo che, come ha sottolineato Luigi Berlinguer, sviluppa espressività, creatività e socializzazione, stimola le abilità cognitive ed intuitive, forma la personalità dei bambini, completando armonicamente il loro sviluppo naturale.

Già il D.M. 8/2011 sottolinea il rapporto tra l’apprendimento pratico della musica e la sua fruizione, ribadito poi dalla la legge 107/2015 che, in tale ottica, permette agli Istituti Comprensivi di richiedere sul potenziamento fino a due docenti di educazione musicale per un curricolo verticale e, sul piano organizzativo, in una logica di team.

Nel corso del dibattito è emerso che nelle scuole di Cesena l’apprendimento pratico della musica ha consentito di valorizzare l’uso di diversi e mutevoli stili di apprendimento, l’emergere di specifiche competenze musicali anche nei più piccoli, un’educazione consapevole al “consumo” della musica in ambiente extrascolastico. La musica in quanto “ambiente di apprendimento”- e dunque esperienza fin dalla primissima infanzia – consente a tutti i bambini di partecipare attivamente e di condividere un’esperienza altamente formativa di aiuto reciproco, di attenzione alle diversità, di sviluppo del pensiero divergente, del recupero dei ragazzi in difficoltà. Esperienza negata agli studenti di scuole che ne sono prive.

Già a 2-3 anni, riferisce una docente che ha realizzato il progetto, i bambini usano la musica come un linguaggio e sanno distinguere un suono grave da uno acuto; non solo, ma più l’apprendimento musicale è precoce più diventa “lingua madre”, parte integrante delle conoscenze e delle competenze del bambino.

Nell’auspicata prospettiva di un abbassamento dell’età per l’apprendimento della musica, diventa fondamentale la capacità di “fare sistema”, attraverso la collaborazione tra scuole, Enti locali, Conservatori, Associazioni territoriali per poter coinvolgere tutte le scuole di un territorio, non solo quelle statali.

Ciò consentirebbe anche di superare, almeno in parte, alcuni problemi significativi, evidenziati da docenti e dirigenti scolastici:

– Finanziamenti per l’implementazione dell’apprendimento pratico della musica.

In molte scuole non esiste un’aula di musica, non sono presenti strumenti e attrezzature adeguate e non c’è lo spazio fisico per un ascolto dignitoso. Occorrerebbe un piano di investimenti in un contesto di reti tra scuole come per il “modello Cesena”: un esempio positivo di collaborazione inter-istituzionale dove si è rivelato significativo l’intervento dell’Ente locale che ha operato in una logica di educazione-formazione aperta al territorio e capace di rispondere alle istanze culturali specifiche di una comunità.

– La formazione dei docenti

Il ruolo degli insegnanti per l’apprendimento della musica è decisivo: oltre che conoscere la musica, essi devono sapere come insegnarla, così come previsto dalla legge 107/2015.

Occorre che gli insegnanti si interroghino sull’esperienza profonda della musica, su come essa contribuisca a valorizzare la persona e a farla crescere nella relazione con se stessa e con gli altri.

Diventa allora imperativo agire su due fronti: una formazione generalizzata, di livello regionale o nazionale ed incontri periodici tra i docenti scuole, organizzati dagli U.S.R., per la diffusione delle buone pratiche.

– L’organico Le scuole dispongono, nell’organico aggiuntivo previsto dal PTOF, di docenti atti all’insegnamento della musica? Sarebbe molto interessante conoscere i dati effettivi e capire se le scuole che ne hanno fatto richiesta hanno in organico i docenti necessari per l’insegnamento della musica.

A partire da questi dati si dovrebbe aprire un confronto e una riflessione ulteriore.

Siamo passati dalla poesia dell’incontro degli alunni delle scuole primarie con la musica alle problematiche legate ai chiaro-scuri dell’insegnamento pratico nelle scuole guidati dalla consapevolezza che, se un territorio sa fare sistema, possono realizzarsi buone pratiche a vantaggio dell’infanzia che potrà trovare – o ri-trovare – il gusto dell’esperienza musicale.

A Cesena la musica entra con forza nelle scuole: è un’esperienza importante, un patrimonio e una buona pratica finalizzata a qualificare sempre più la scuola e a offrire agli alunni un Piano dell’Offerta Formativa ricco e articolato, capace di rispondere alle esigenze di ciascuno per la valorizzazione delle diversità.

Immagine in testata Pavel Kotlarevsky “Still Life with Violin”, 1913

Cinzia Buscherini

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