“I CARE”, uno sguardo oltre la scuola
IL PROBLEMA DI PARTENZA
L’esperienza si colloca nella tematica generale dell’inclusione scolastica e sociale degli allievi con disabilità con specifico riferimento alla costruzione di competenze professionali e all’avvicinamento al mondo del lavoro. Il percorso, che ha avuto inizio nel 2007 ed è tuttora in una fase di sviluppo, ha preso avvio da un’analisi di contesto che ha messo in luce alcune criticità: innanzitutto, una scarsa conoscenza delle esperienze realizzate sul territorio con conseguente frammentarietà e scarso coinvolgimento delle aziende nella questione dell’inclusione lavorativa degli allievi con disabilità. Fin dal primo approccio è emersa la mancanza di un pensiero progettuale nel lungo termine secondo un progetto di vita che preveda fin da piccoli la massima opportunità anche lavorativa, con poca progettualità condivisa tra i diversi soggetti; questo ha portato a procedere troppo per prove ed errori. La mancanza di un raccordo in rete è dovuta anche alla difficoltà a conciliare il punto di vista produttivo con quello educativo, con conseguente esigenza di stabilire nuovi ruoli e competenze anche attraverso un protocollo comune per tutte le scuole. In un quadro così frammentato, spesso era presente l’interferenza della famiglia nell’ambiente di lavoro durante le esperienze, dovuta a vari fattori di incertezza (compresa la discrepanza nelle modalità di gestione dei progetti di alternanza tra le varie scuole superiori e le ULSS).
L’ESPERIENZA
In risposta alle criticità emerse, si è proceduto alla progettazione e realizzazione di un’esperienza caratterizzata dalle alcune specifiche fasi. È stato costituito fin dall’inizio un gruppo di lavoro inter-istituzionale per la condivisione di un linguaggio comune, lo sviluppo di un dialogo e la progettazione condivisa fra operatori dei diversi settori (enti locali, scuola, ULSS, famiglie, associazioni, aziende). Successivamente è stata individuata una modalità condivisa di organizzazione e gestione dei progetti di alternanza scuola-lavoro su tutto il territorio della provincia di Belluno. È seguita la promozione nelle scuole secondarie di secondo grado di una sensibilità nei confronti delle tematiche del progetto di vita per gli allievi diversamente abili e dell’avvicinamento graduale al mondo del lavoro. Nel frattempo, il Gruppo di lavoro ha elaborato un protocollo sull’alternanza scuola-lavoro da utilizzare a livello provinciale e pubblicato un VADEMECUM PER L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO che descrive il pensiero maturato dal gruppo sul progetto di vita, attraverso le diverse fasi di accompagnamento della persona in tutto il percorso scolastico, fino alla modulistica da utilizzare nelle diverse fasi di realizzazione dei percorsi di alternanza. Successivamente si è avviato un percorso di formazione dei docenti curricolari e di sostegno sui principali aspetti dell’alternanza scuola-lavoro e, nello specifico, una formazione di docenti e operatori sugli aspetti specifici dell’alternanza scuola-lavoro rivolta ad allievi con disabilità. L’esperienza è stata inoltre diffusa attraverso la realizzazione di un sito Web dedicato al progetto, con specifica attenzione alla fase di documentazione e rielaborazione multimediale del percorso.
RIFLESSIONI
L’esperienza ha portato a regolarizzare i rapporti fra enti e ha consentito di pervenire ad una visione maggiormente condivisa dell’alternanza scuola-lavoro fra servizi. Il modello elaborato è trasferibile in tutte le scuole superiori, in quanto si basa su un’idea di collaborazione facilmente intuibile e propone molti strumenti, adeguabili a diverse situazioni. Ha consentito di condividere e sviluppare un pensiero sull’alternanza come orientamento e un pensiero sul senso del lavoro in tale contesto ma non ha cambiato di fatto le condizioni dell’inserimento lavorativo degli studenti, complice anche la crisi economica a cui le aziende sono sottoposte. Non ha prodotto sviluppi nei rapporti con le aziende. Le variabili sono diverse e investono un campo in cui la scuola forse non è pronta; resta grande la difficoltà di dialogo col mondo del lavoro.
Correttivi: in assenza delle aziende abbiamo deciso di realizzare un “prodotto” da proporre al mondo produttivo. Si è cercato poi un nuovo coinvolgimento, anche attraverso un concorso per sensibilizzare gli studenti che ha previsto la realizzazione di un “bollino di azienda solidale”.
http://icaredellalucia.jimdo.com/
PAROLE CHIAVE:
Inclusione, trasversalità, saperi teorici e competenze pratiche, lavoro (avviamento e orientamento), progettazione didattica, tecnologie didattiche (per la diffusione).
Gris Isotton Torcellan