BES o non BES? Questo è il problema?

Scuole chiuse, dibattiti aperti.
Per la gioia di molti studenti anche per quest’anno è andata. La scuola è finita, rimane qualche maturando alle prese con gli orali, poi i nostri ragazzi penseranno a godersi questa caldissima estate. Ancora una volta ci troviamo a tirare le somme, a fare considerazioni. Lo scorso settembre avevo scritto alcune riflessioni sulla drammatica situazione economica della scuola pubblica italiana, proponendo la creatività come strumento anticrisi.

Ora a far discutere c’è una novità importante. Con la Circolare n.8 del 6 marzo scorso sono arrivate indicazioni concrete per l’attuazione della direttiva ministeriale sui bisogni educativi speciali, i cosiddetti “BES”.
La direttiva riguarda chiaramente gli alunni con disabilità, ma non solo: i “BES” comprendono persone in situazioni di difficoltà eterogenee, dallo svantaggio linguistico a quello culturale o sociale. Qui si è già aperto un confronto. In molti temono che il provvedimento porterà a un sostanziale taglio degli insegnanti di sostegno, tanto che l’acronimo “BES” è già stato trasformato da alcuni in “bisogna eliminare il sostegno”.
Scuole chiuse dunque, ma dibattiti più che mai aperti.

La prima impressione che mi ha dato la circolare è buona. Ma aspetto a fare delle valutazioni, troppe volte ho scritto e parlato della centralità, dell’importanza vitale che ha il ruolo dell’insegnante di sostegno nel percorso educativo e formativo degli alunni con disabilità. La definizione stessa di “insegnante di sostegno” andrebbe a mio parere rivista, indicatrice com’è di una differenza che troppo spesso finisce per escludere insegnante e alunno disabile dai percorsi e dalla vita della classe, di cui finisce per fare parallelamente parte. Non è su questo principio che, negli anni Settanta, prese avvio la Legge sull’integrazione.

Gli addetti ai lavori sono più che mai divisi. Carlo Scataglini, professore dell’università dell’Aquila e insegnante di sostegno, ha addirittura lanciato una petizione per bloccare gli effetti della riforma. Altri esperti come Salvatore Nocera, vice presidente della FISH, e Dario Ianes, professore e fondatore del centro studi Erickson, sono invece fiduciosi sulla qualità e la forza inclusiva della direttiva.
La stessa Erickson, come ogni biennio, dall’8 al 10 novembre organizzerà a Rimini il consueto importante convegno sull’integrazione scolastica. Parteciperemo anche noi del Centro Documentazione Handicap con un workshop, e sarà l’occasione per guardarci in faccia e discutere liberamente, tra le tante, la questione BES.

In attesa della prova del nove, che avremo a settembre con l’avvio dell’anno scolastico, mi piacerebbe conoscere la vostra posizione…

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Claudio Imprudente