Il numero 37
Con questo numero riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva nel mese di agosto. Il numero apre con un’intensa e articolata intervista a Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. La riflessione di Palma parte dalla drammatica interruzione di fatto della scuola nel carcere durante il lock down per poi ampliarsi sulle differenze tra democrazia formale e democrazia vissuta nel concreto dell’azione sociale. Il numero ospita altri due articoli dello studio a più voci, curato da Tania Convertini e da Roberto Farnè, sull’eredità dell’esperienza storica di Alberto Manzi: lo stesso Roberto Farné interviene comparando l’uso delle tecnologie nell’epoca “arcaica” di Manzi con quelle attuali concludendo che di per sé le tecnologie, se non accompagnate da un progetto didattico innovativo, come era quello del maestro di Non è mai troppo tardi, non possono rappresentare di per sé un’innovazione didattica. Il suo intervento risuona con quello di Ilaria Mussini che racconta un’esperienza didatticamente innovativa e coinvolgente di DAD nella scuola per l’infanzia. Infine, Giuseppe Fiori, usando il pedale continuo di una sottile ironia, ragiona su quanto avrebbe potuto fare in concreto la boutade estiva di Renzo Piano con il suo progetto di banco che avrebbe coinvolto, se fosse stato lanciato …In una notte d’inverno.
Preannunciamo fin d’ora che parteciperemo con un’uscita straordinaria al primo giorno di scuola per gli studenti del 14 settembre (almeno per la maggioranza delle regioni italiane) con un’approfondita riflessione a tutto campo di Mario Fierli sui nodi irrisolti della scuola italiana, volendo con questo importante contributo aprire un dibattito tra tutti i protagonisti delle nostre istituzioni scolastiche.