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Le storie di scuola in carcere al tempo di Covid 19

Pubblicato il: 27/05/2020 09:40:27 -


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Le esperienze raccolte in molti penitenziari, nei CPIA e negli istituti di secondo grado raccontano storie diverse. Il dato comune è che la possibilità di attivare la didattica a distanza in carcere dipende da più variabili. La sensibilità e l’intraprendenza degli attori coinvolti fanno sicuramente la differenza. Vedremo come le difficoltà logistiche e organizzative sono state superate laddove è prevalsa la consapevolezza del ruolo determinante della scuola nel successo del trattamento dei detenuti. 

Chi insegna in carcere sa quanto sia complessa l’organizzazione dell’orario delle lezioni. Si deve tenere conto dei turni della polizia penitenziaria, dei colloqui con i familiari e con gli avvocati, delle attività interne gestite dai volontari, della struttura della giornata scandita dai pasti e da altre routine. Quando si avviano i corsi è molto difficile cambiare gli orari. Rivedere in breve tempo l’organizzazione interna degli istituti per attivare la didattica a distanza non è stato quindi facile.

La priorità iniziale è stata trovare soluzioni per garantire la continuità dei percorsi per coloro che dovevano sostenere gli esami conclusivi. 

Il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ha emanato una circolare il 21 aprile 2020 con la quale invita i direttori degli istituti a organizzare e a rendere possibile il collegamento on line per lo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli scolastici. La cautela dell’amministrazione centrale è evidente e, probabilmente, deriva dalla conoscenza della realtà di molti istituti per i quali tale possibilità rappresenta un problema. È pur vero che un’alternativa allo svolgimento degli esami non c’è. Non sarà possibile per nessuno, stando alle notizie più recenti, entrare negli istituti. Se per il primo ciclo l’esame di fatto non ci sarà, per il secondo ciclo si dovranno trovare soluzioni nei casi in cui non sarà possibile garantire il collegamento sincrono con la commissione d’esame. In queste settimane, intanto, si sta realizzando un costante ampliamento degli istituti penitenziari che aprono alla didattica a distanza. In alcuni casi i collegamenti si svolgono una o due volte a settimana, in altri si è riusciti a garantirli quotidianamente, in altri ancora è stata utilizzata la teledidattica.

Le esperienze che riportiamo sono alcune tra le tante avviate e il dato è in continuo aggiornamento. Va anche detto che al momento non è noto se sono in atto monitoraggi da parte delle due amministrazioni coinvolte. L’impressione è che si navighi a vista alla ricerca di rapide soluzioni. La vera sfida è costruire un modello organizzativo che regga in fase di emergenza e che possa poi divenire stabile con gli opportuni aggiustamenti. Per questo, tuttavia, occorre una conoscenza approfondita del sistema dell’istruzione e della formazione in carcere che possa portare a una visione illuminata e sostenibile dell’innovazione tecnologica e didattica.

Lombardia

Nella regione che per prima e in misura maggiore è stata colpita dall’epidemia, sono numerose le esperienze di didattica a distanza negli istituti.

A Bergamo – scrive su www.gnewsonline.it Ivano Zappa assistente capo della casa circondariale – la direttrice e il comandante hanno subito appoggiato le direttive impartite dal Ministero dell’Istruzione, agevolando con non poche difficoltà la ripresa dell’attività scolastica mediante l’utilizzo della didattica a distanza, dando così modo ai docenti del CPIA di Bergamo e dellIstituto Alberghiero Sonzogni di Nembro di proseguire il percorso scolastico attraverso lezioni in videoconferenza. 

Il CPIA di Cremona è stato tra i primi a realizzare le video lezioni per un’ora al giorno presso il carcere di Cà del Ferro. La direzione dell’istituto ha subito messo a disposizione del CPIA la rete per collegarsi. In tal modo, si è garantita la continuità per i corsisti iscritti alla scuola media.

In questi giorni sono partiti i corsi anche al minorile Beccaria a Milano.

Veneto

Nella casa di reclusione di Padova sono partiti i corsi a distanza per gli studenti dell’Istituto Einaudi Gramsci. Si utilizza Skype per le video lezioni in un’aula che è stata appositamente allestita. Gli iscritti sono circa settanta. In parallelo continua la consegna di materiale cartaceo che integra le lezioni in video.

Liguria

L’Ufficio Scolastico Regionale ha promosso per primo, e sin dall’inizio della chiusura delle lezioni in presenza, la teledidattica sia per le scuole del territorio che per gli adulti. Il progetto si sta svolgendo grazie alla collaborazione tra l’ambito territoriale di La Spezia e una TV locale – Tele Liguria Sud – che non è nuova a esperienze di didattica. È stato attivato il nuovo canale digitale Civitas proprio per il CPIA e per gli studenti della casa circondariale di La Spezia.

Emilia Romagna

In alternativa al collegamento on line, presso la casa circondariale di Ferrara sono in consegna i tablet con il materiale didattico caricato e alcune lezioni registrate per proseguire in autonomia. Sono previsti PC per gli studenti che dovranno sostenere la maturità. 

Il CPIA metropolitano di Bologna ha realizzato un programma radiofonico di didattica, cultura e informazione rivolto anche al carcere. Il progetto Liberi dentro – EDURADIO prevede che tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle ore 9,30 fino al 30 giugno 2020 vadano in onda su Radio Città Fujiko le puntate che possono essere riascoltate anche in replica. Non si tratta di vere e proprie lezioni ma di momenti di formazione culturale. II programma – spiega Emilio Porcaro, dirigente del CPIA – unisce le voci di tutti gli insegnanti che lavorano nel carcere della Dozza di Bologna, le associazioni di volontariato, i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale e i diversi rappresentanti delle fedi, per superare le distanze che separano il carcere dalla società. 

Con il progetto #nonèmaitroppotardi2020 il CPIA e una rete di associazioni di volontariato hanno realizzato la teledidattica in collaborazione con il Garante regionale dei detenuti. Il programma andrà in onda fino alla fine di maggio su un canale locale. Gli insegnanti proporranno, nel corso di 25 puntate della durata di 30 minuti ciascuna, rivolte anche a tutti gli adulti e giovani-adulti, i percorsi di primo periodo didattico (ex licenza media) dei CPIA.

Toscana

Il CPIA di Grosseto è stato tra i primi a realizzare la DaD in carcere, in accordo con la direzione della casa circondariale di Massa Marittima. Dalla fine di marzo si stanno svolgendo le lezioni due volte a settimana per un’ora e mezza attraverso Skype. I corsisti coinvolti sono circa trenta, tra iscritti alla scuola media, al primo biennio delle superiori e ai corsi di italiano per stranieri. Se al momento si tratta di una sperimentazione, l’idea del CPIA di Grosseto è di trasformarla in un progetto strutturato a partire dal nuovo anno scolastico.

A fine aprile il liceo scientifico Foresi e l’istituto tecnico-commerciale e per geometri Cerboni di Portoferraio hanno avviato i corsi a distanza con video lezioni nella casa di reclusione di Porto Azzurro. I docenti inviano anche materiale di studio in condivisione su piattaforma.

A Firenze nel carcere di Sollicciano, per circa cinquanta detenuti, il CPIA 1 ha potuto avviare da qualche settimana le lezioni in videoconferenza attraverso la LIM per la scuola media. Gli istituti Newton e Sassetti stanno portando avanti le lezioni per il secondo livello. A breve si dovrebbe riuscire ad ampliare la DaD anche per il minorile. 

Lazio

Il CPIA di Pomezia, in accordo con la direzione della casa circondariale di Velletri, ha avviato le lezioni per gli studenti della scuola media utilizzando una Smart TV e una piattaforma. Maria Vittoria Serru, dirigente del CPIA, spiega che l’organizzazione della didattica ha dovuto tenere conto della disponibilità di una sola aula e della necessità di rispettare le regole di distanziamento tra gli studenti. Tutti i pomeriggi si svolge il collegamento con i docenti, gli studenti sono divisi in tre gruppi che si alternano, garantendo in tal modo una frequenza bisettimanale per ogni gruppo. 

Abruzzo

Il Provveditorato regionale del Ministero della Giustizia ha da poco avviato una ricognizione sul numero dei pc disponibili per poter garantire atutti gli istituti della regione la possibilità di realizzare la didattica a distanza da settembre. 

Molise

Nella casa circondariale di Isernia la didattica a distanza si svolge attraverso la consegna di materiale didattico all’area educativa. In un’aula c’è la LIM ma non è possibile utilizzarla per il collegamento on line. I colloqui con i familiari si svolgono attraverso WhatsApp mentre ciò non è ancora possibile per lo svolgimento delle lezioni.

Campania

Nella casa circondariale Femminile di Pozzuoli, a fine aprile, è iniziata la Dad. Il CPIA di Napoli Provincia 1 sta svolgendo in piattaforma quattro lezioni settimanali per la scuola media. Si prevede di estendere la didattica a distanza anche ai corsi di italiano per stranieri.

Sicilia

Nelle ultime settimane di aprile sono iniziati i corsi a distanza nella casa circondariale Cavadonna a Siracusa. Il CPIA Manzi e l’Istituto Alberghiero di Palazzolo Acreide hanno avviato le video lezioni in piattaforma, con il supporto di un gestore di rete. Le lezioni hanno la durata di trenta minuti al giorno e coinvolgono in orari diversificati tutti i corsisti iscritti a scuola.

Presso la Casa Circondariale Bicocca di Catania, l’Istituto Alberghiero Karol Wojtyla svolge le lezioni in piattaforma tutti i giorni per trenta minuti. Sono coinvolte tutte le classi funzionanti nell’istituto. Una particolare attenzione è rivolta alle classi terminali per la preparazione degli esami di Stato. I tablet e la LIM sono stati forniti dalla scuola.

Nella casa di reclusione di Noto, da fine marzo, si è attivato un protocollo di lezioni a distanza che ha coinvolto i dirigenti delle due istituzioni. Parallelamente alla didattica a distanza, è stato possibile inviare dispense e materiale didattico per lo studio individuale

Sardegna

Nella casa di reclusione Is Arenas il CPIA 2 di Serramanna sta svolgendo la didattica a distanza in modalità off line. I docenti hanno concordato con l’area educativa la consegna di materiale didattico a tutte le sezioni detentive e per i diversi livelli dei corsi. Gli educatori hanno anche curato le indicazioni dei docenti rispetto ai tempi di svolgimento degli esercizi. Sono stati messi a disposizione della didattica stampanti e scanner per ottimizzare la distribuzione dei materiali didattici. Si è svolta anche un’attività costante di raccordo telefonico tra docenti e area educativa.

Ilaria Lisci – educatrice e referente per la scuola in carcere-  racconta come i detenuti stiano mostrando un coinvolgimento attivo. Hanno scritto una lettera agli insegnanti ringraziandoli per la vicinanza che sentono nella distanza. Gli educatori stanno intervenendo anche sul piano motivazionale, approfondendo situazioni specifiche.

Ada Maurizio

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