Le tecnologie in classe favoriscono l’innovazione didattica?
Le tecnologie (TIC) sono presenti nella quotidianità della professione docente come strumento di “retroscena” piuttosto che come strumento didattico. Una esperienza presentata al 2° convegno di Education 2.0.
L’integrazione delle TIC con la normale pratica didattica a scuola è oramai da anni diventato un tema cruciale dal punto di vista educativo, politico e amministrativo. Un uso appropriato delle tecnologie didattiche diventa essenziale per preparare studenti competenti nel XXI secolo.
Sono ancora molti i docenti che, benché competenti dal punto di vista tecnologico, non si sentono sicuri a utilizzare le TIC per la loro professione e non sanno come usarle da un punto di vista didattico.
A tal proposito, dall’ultima indagine IARD [1], il cui focus è indagare sulle condizioni di vita e di lavoro degli insegnanti, emerge un bilancio piuttosto positivo in relazione all’uso delle tecnologie da parte dei docenti. Partendo dall’indicatore del digital divide (avere o no una connessione a Internet) emerge un dato molto positivo: infatti, circa l’89,6% degli insegnanti possiede un collegamento a Internet da casa, il 47% usa il computer tutti i giorni e l’84% almeno una volta alla settimana. A questi dati sull’uso personale non corrisponde un uso sistematico nel contesto scolastico. Le tecnologie sono presenti nella quotidianità scolastica come strumenti di “retroscena”, vengono cioè utilizzate per preparare le lezioni, per informarsi, per scrivere testi o preparare materiali che poi vengono usati in modalità cartacea. L’impressione è che siano prevalentemente usate come supporto alla professione del docente per velocizzare e facilitare i processi didattici tradizionali. Difficilmente gli insegnanti prevedono un coinvolgimento attivo da parte dei loro studenti e l’uso delle tecnologie in classe.
Sulla base di tali presupposti nel presente lavoro si condividono alcuni risultati relativi a un’esperienza di introduzione delle TIC, in una modalità che si può definire pervasiva, in una scuola secondaria di primo grado di Genova.
Nell’ambito di una convenzione quadro tra l’ITD-CNR e la scuola “Don Milani-Colombo” di Genova, finalizzata alla conduzione di iniziative e progetti sull’introduzione e utilizzo di tecnologie nella scuola e sulla formazione dei docenti, il progetto TIC@School si è posto l’obiettivo di elaborare e implementare un modello di innovazione tecnologica che, superando l’attuale logica di “laboratorio dedicato”, consenta l’accesso e l’uso di risorse TIC da parte di tutti gli studenti della scuola all’interno delle classi. Le attività previste dal progetto hanno riguardato le seguenti fasi: studio dei requisiti (esigenze, modelli pedagogici di riferimento, vincoli) e definizione di specifiche tecniche relative alle caratteristiche delle risorse da acquisire e del loro collegamento in rete locale (LAN); consulenza e assistenza per la stesura, analisi e scelta di preventivi e successiva installazione e primo uso delle risorse tecnologiche acquisite; progettazione e conduzione di attività di formazione rivolte a tutti i docenti della scuola per facilitare un uso didatticamente e tecnologicamente adeguato delle risorse tecnologiche acquisite nel lavoro di classe; consulenza e assistenza nell’elaborazione e conduzione di progetti sperimentali rivolti agli studenti basati su impiego innovativo di risorse tecnologiche all’interno del processi di insegnamento/apprendimento.
Il progetto, che ha avuto inizio alla fine del 2008 e si è concluso nel giugno 2011, ha dedicato una parte consistente di attività all’osservazione e il monitoraggio dei processi d’uso delle TIC nelle classi. Ogni classe, a partire dalla fine del 2009, ha infatti a disposizione un notebook per l’insegnante con connessione a Internet e un televisore 52’’ LCD che funge da grande schermo; inoltre alcuni set di netbook (per un totale di 39 netbook), connessi a Internet tramite wi-fi, sono a disposizione delle classi che ne facciano richiesta sulla base delle attività didattiche previste.
In questi due anni di sperimentazione è stato effettuato un monitoraggio attraverso strumenti quali i diari di bordo tenuti dagli insegnanti, le osservazioni in classe, interviste semi-strutturate con gli insegnanti e questionari. L’obiettivo è stato di rilevare eventuali criticità emerse durante l’avvio delle attività didattiche con la strumentazione disponibile, l’uso didattico ed educativo delle TIC in classe alla luce del nuovo setting di lavoro, nonché se e come è cambiato l’approccio educativo e formativo dei docenti.
Nel pdf di approfondimento in calce sono riportati e confrontati come “casi esemplificativi” i resoconti dei diari di bordo di alcune classi relativi agli anni scolastici 2009-2010/2010-2011.
Il diario di bordo strutturato, compilato per le attività svolte in classe, nel periodo marzo-giugno 2010 e marzo-giugno 2011, ha rappresentato lo strumento che ha consentito ai singoli docenti di appuntare quotidianamente le attività legate all’uso regolare della strumentazione tecnologica. In particolare, gli obiettivi erano di capire come, quando, dove e cosa veniva mediato dalle tecnologie. I diari di bordo hanno rappresentato per l’intera sperimentazione un valore aggiunto, in quanto dall’analisi dei risultati è stato possibile dedurre quali sono stati i principali usi che i docenti hanno fatto delle tecnologie presenti in classe e se ci sono stati dei cambiamenti e innovazione nella pratica didattica.
NOTE
[1] Cavalli A., Argentin G. (Eds.),“ Gli insegnanti italiani: come cambia il modo di fare scuola”, Il Mulino, Bologna, 2010.
[2] Benigno V. Manca S., “L’apprendimento nella scuola del futuro. Dal laboratorio di informatica alle classi digitali: un’indagine per capire l’evoluzione dei nuovi processi di insegnamento”, in Didamatica 2011.
LA PRESENTAZIONE DELL’ESPERIENZA
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Benigno Manca Tavella