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Democrazia digitale. Google books e una celebre sentenza

Pubblicato il: 23/07/2014 14:01:17 - , e


Il diritto alla conoscenza, la tutela del copyright e la funzione di Google books.
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Nella sentenza del 14 novembre 2013, il giudice Denny Chin, della Corte d’Appello della seconda circoscrizione del distretto sud di New York, ha dato ragione a Google nella causa The Authors Guild, Inc vs. Google per il progetto Google Books, dichiarando: “Anche ammettendo che la motivazione principale di Google sia il profitto, il fatto è che Google Libri serve molti importanti scopi educativi… Fa progredire le arti e le scienze, rispettando i diritti degli autori e degli altri creativi senza impattare negativamente i diritti dei titolari del copyright. È diventato uno strumento di ricerca insostituibile per gli studenti, gli insegnanti, i bibliotecari che possono identificare e reperire in modo più efficiente i libri di cui necessitano. Ha dato agli studiosi la possibilità, per la prima volta, di effettuare ricerche full-text su decine di milioni di libri. Ha la funzione di conservare libri fuori catalogo e testi dimenticati nelle biblioteche, dandogli una nuova vita. Facilita l’accesso ai libri da parte dei disabili e delle popolazioni che vivono in luoghi remoti o difficilmente raggiungibili. Crea un pubblico nuovo e produce ulteriori fonti di guadagno per gli autori e gli editori. Infatti, tutta la società ne beneficia”.

Negli ultimi anni si è scatenata una guerra tra Google e le Associazioni Editoriali di tutto il mondo sulla digitalizzazione dei libri per farne “materiale digitale” a disposizione della rete (ovviamente internet). In seguito all’invenzione di Google (1) creata per la sua capacità tecnologica di digitalizzare milioni di libri in pochi anni, gli Editori di molti paesi hanno dato battaglia. Questi ultimi, ovviamente, contro il monopolio culturale di un solo gestore di libri digitali. In seguito ad una ricca storia di altalenanti opinioni e decisioni di merito (per le quali si rimanda al lavoro di uno degli autori) (2), ad accordi commerciali tra Editori e Google, la sentenza del giudice Chin sembra aver aperto uno spaccato rispetto al quale occorre porre la nostra attenzione.
Il tema è complesso e delicato. Questo contributo vuole portare l’attenzione sulla delicata dinamica che c’è tra il diritto d’autore e la pubblicazione in rete, cioè sui tentativi di monopolizzazione della cultura che spesso si mascherano dietro l’innovazione digitale. Un monopolio culturale non aiuta nessuno, meno che mai l’educazione e l’istruzione. La stessa produzione e gestione dei materiali digitali per la didattica (3), e cioè il futuro dell’editoria scolastica, è al centro del dibattito su questa controversa sentenza. Oggi, infatti, assistiamo alla corsa degli editori al restyling dei loro libri di testo per farne un adattamento alla rete e alla possibilità di un uso appropriato per la didattica innovativa e per competenze ricolta ai nativi digitali. Non si può pensare di considerare questo problema specifico al di fuori del contesto generale che si traduce in un problema essenzialmente etico.
Per questo il problema è alquanto complesso. Da una parte, non possiamo non ammettere che la tecnologia digitale abbia preso ormai un treno ad alta velocità e che l’idea di un’enorme biblioteca a portata di un click faccia gola a chiunque; d’altra parte, dobbiamo pensare anche alle conseguenze di una così importante invenzione, ai grandi benefici di cui Google godrà e, alla possibilità, quindi, di dar via a un vero e proprio monopolio dell’intera cultura mondiale. Certo, sono aspetti da non sottovalutare.

Ci sarebbe bisogno di un accordo internazionale equilibrato, anche e soprattutto politico e istituzionale, nel quale Google, ceda parte del suo privilegio alle società nazionali e queste ultime, in cambio, utilizzino per la formazione delle proprie biblioteche digitali, il programma del colosso della Silicon Valley.
Insomma, c’è bisogno di nuovo sistema di regole, a fondamento di una libera “democrazia digitale”.

(1) http://books.google.it/intl/it/googlebooks/about.html
(2) L. Allega, “Google Books”, Tesina di Diritto della proprietà intellettuale (Luiss, 2014).
(3) Nota MIUR Prot. 2581 del 9 aprile 2014 sull’Adozione dei libri di testo a.s. 2014/15.

***
Immagine in testata di Tafter

Lucia Allega, Anna Maria Colagiovanni e Arturo Marcello Allega

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