Nell’orto di Nonno Roberto si sviluppa l’osservazione scientifica

Il percorso didattico, inserito nella sperimentazione del curricolo di scienze d’Istituto (1° Circolo didattico “E. Solvay” di Rosignano), si propone di far di scoprire ai bambini le caratteristiche di piccoli animali per favorire l’acquisizione di comportamenti di cura e rispetti verso gli esseri viventi.

Una mattina, entrando in sezione, siamo stati accolti da giovani esemplari di Pieris brassicae, farfalle cavolaie. Alcune larve, uscite dal contenitore che le custodiva e realizzato per permettere l’osservazione quotidiana da parte dei bambini, erano andate a incrisalidarsi in angoli nascosti, lontani da occhi indiscreti.

Lo stupore che abbiamo letto negli occhi dei bambini mentre osservavano quelle eteree farfalline alla ricerca di una via di fuga, non è stato l’unico momento emozionante.

Durante un’uscita nell’orto di nonno Roberto, infatti, avevano già scoperto, con meraviglia, che i bruchi avevano divorato tutti i cavoli lasciando soltanto le costole delle foglie.

Inizia così il percorso scientifico che ha offerto ai bambini delle quattro sezioni della scuola la possibilità di conoscere la piccola e vorace larva della cavolaia, abitante indesiderato di molti orti.

Il progetto sperimentale di scienze è stato elaborato in seguito a una prolungata attività di formazione condotta dal prof. Fiorentini che, da alcuni anni, attua un’azione di monitoraggio sui percorsi realizzati nell’ottica della costruzione di un curricolo verticale di scienze.

La documentazione relativa al lavoro didattico svolto è stata presentata anche in occasione del 9° seminario nazionale del C.I.D.I. sul curricolo verticale, tenutosi a Firenze nel maggio scorso.

La formazione ricevuta ha permesso ai docenti di continuare una sperimentazione, iniziata con i Laboratori del Sapere Scientifico, che si prefigge di innovare e migliorare la qualità dell’insegnamento attraverso nuove metodologie didattiche.

La condivisione progettuale tra le colleghe del plesso è stata fondamentale per offrire una continuità metodologica e una strutturazione del percorso didattico idoneo ai bambini delle tre fasce di età.

I bruchi sono stati osservati per molti giorni, dapprima liberamente, poi sotto l’attenta sollecitazione delle insegnanti. La cura per i piccoli esseri viventi ha costituito un momento educativo importante e i bambini sono stati chiamati ad accudire le larve fornendo attenzione nel momento dell’esplorazione tattile, somministrando quotidianamente cibo, irrorando le foglie di cavolo con l’acqua.

Sono stati per giorni soggetti privilegiati di disegni liberi curati nei piccoli dettagli, di attività manipolative realizzate con materiali e strumenti diversi, di attività pittoriche colorate e originali.

I bambini hanno riprodotto la difficile andatura dei bruchi, mimato la loro voracità, formulato ipotesi sulle “attività oniriche” delle crisalidi, ripercorrendo atavici ricordi legati alla loro nascita.

I piccoli protagonisti, attenti osservatori delle quotidiane trasformazioni delle larve, hanno potuto godere dello spettacolo offerto involontariamente da una farfalla mentre usciva faticosamente dalla cuticola per spiegare le ali. I bambini più grandi, dotati di maggiori capacità legate all’età, hanno individuato le caratteristiche della larva e della farfalla, indicato le azioni osservate, descritto l’ambiente di vita.
Il percorso, documentato nell’allegato, è stato attuato da tutte le insegnanti del plesso: Aglietti B., Chesi C., Cerrai S.,Colucciello M., Greco F., Ferrari L., Naldi G., Rossetti C., Santucci L., Valente D. e Visibelli M..

I materiali del progetto: L’orto di Nonno Roberto

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Immagine i testata di Flickr (free to share)

Aglietti B., Chesi C., Cerrai S., Colucciello M., Greco F., Ferrari L., Naldi G., Rossetti C., Santucci L., Valente D. e Visibelli M.