Esperimento ideale
Rivoluzionare in senso copernicano le manifestazioni del tema della IX edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo è il modo migliore per recuperare lo spirito di tale evento e per rendere omaggio in senso proprio alla patria del moderno metodo scientifico. Si può fare.
Il 2009 è l’anno galileiano, l’anno in cui il tema della Settimana della lingua italiana nel mondo è: “L’italiano tra arte, scienza e tecnologia”. Un guanto di sfida gettato nell’agone del luogo comune per eccellenza: l’Italia è patria di poeti, santi, eroi, navigatori ecc. ma non di scienziati. Molti dati lo avvalorano: la crisi delle facoltà scientifiche depauperate di studenti, lo stallo della ricerca, le difficoltà registrate dalle indagini OCSE sulle competenze nelle materie scientifiche degli studenti medi. Un guanto di sfida che rimbalza sulle diverse istituzioni deputate all’insegnamento e alla diffusione della lingua e della cultura italiane. Un’Italia “condannata” a considerarsi e a essere considerata terra di cultura sì, ma di una cultura antitetica a quella scientifica. Dove la fantasia è già al potere. Soprattutto nei paesi extraeuropei la lingua e la cultura dell’esattezza e della precisione, delle feconde contaminazioni tra cultura scientifica e cultura letteraria sono espunti dai programmi o perché ideologicamente pericolosi o perché non funzionali ai settori di ricerca privilegiati da quell’Università e da quel Dipartimento. Si trascura così di esplorare con spirito calviniano tutti quegli autori che, per formazione o per curiosità intellettuale, hanno ficcato gli occhi nella scienza e ne hanno tratto stimoli per l’immaginazione. Si (ri)scopriranno: la geometria euclidea applicata all’universo ordinato della “Commedia” di Dante, le rifrazioni della luce della Luna nello “Zibaldone” di Leopardi, l’ornitologia in “Myricae” di Pascoli, i labirinti de “Il castello dei destini incrociati” di Calvino, la geologia dei gioielli di “Quer pasticciaccio brutto…” di Gadda, la chimica dell’esistenza de “Il sistema periodico” di Primo Levi.
Accettare la sfida lanciata dal tema della IX Settimana della lingua italiana è soprattutto però misurarsi con la ritualità nell’ottemperare alle direttive ministeriali, alle aspettative di ambasciatori e direttori di Istituti di cultura. Si invita uno scrittore famoso, si proietta un film dimenticato, si allestisce una mostra con i materiali inviati dall’ufficio competente. Si mette in piedi l’evento, si raccoglie pubblico a tutti i costi, si accontentano i connazionali residenti all’estero, le università locali accettano rassegnate (sono in gioco finanziamenti, borse di studio, lettorati ecc.), si scattano le foto, si spedisce il messaggio al Ministero. Si tira un sospiro di sollievo. Forse è tempo di cambiare format recuperando proprio il “cannocchiale” galileiano per puntarlo sulla realtà locale e immaginare altre possibilità. Uscire cioè dalla cultura dell’evento a tutti i costi (in cui il rischio di autoreferenzialità è elevato), venato di un sottile neocolonialismo culturale in cui al centro dell’attenzione è la star nazionale chiamata apposta per l’occasione. Niente celebrazioni quindi ma un esperimento. Fiduciosi nel metodo si prenda in mano il “cannocchiale”, si pratichino le “sensate esperienze” e la poetica dello sguardo di Palomar. Nei paesi in cui l’italianistica ha una lunga tradizione non mancano studiosi qualificati a cui affidare il compito di disseminare il tema della settimana. Il processo di internazionalizzazione delle Università italiane ha già prodotto scambi di docenti e iniziative di ricerca. È un’occasione per conoscere stati di avanzamento e risultati. Nei paesi in via di sviluppo l’Italia è presente con ONG che lavorano a progetti in svariatissimi settori che hanno bisogno di essere conosciuti e sostenuti.
Fortificati nel metodo dalle scoperte si rilanci la sfida, si “ficchi” lo sguardo e l’immaginazione negli artifici prodotti dall’esercizio dell’ingegno sulla natura in tutti i campi. Così Galileo ha ficcato gli occhi nel teatro del suo tempo e ha immaginato l’incontro in quattro atti, cioè giorni, in un palazzo sul Canal Grande fluttuante di maree influenzate dalla Luna, dei tre protagonisti del “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” che, da una finestra, guardano l’acqua che sale e che scende.
English abstract: The topic of 9th Week of “The Italian Language in the World” is a challenge. Italy is not a leading nation in science and technology. However this event allows to reconsider our literature from a new perspective. This is also an opportunity to change the format of the event in order to give visibility to foreign Italian Studies experts as well as NGOs active in many developing countries.
Maria Katia Gesuato