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La Summer School allo University College Dublin

Pubblicato il: 06/09/2010 14:34:29 -


Maria Antonietta Pochesci, vincitrice di una borsa di studio allo University College Dublin, racconta la sua esperienza di studio.
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Ogni anno, sul sito del Ministero degli Affari Esteri, le ambasciate di vari Stati pubblicano bandi per borse di studio offerte con lo scopo di incentivare periodi di studio di varia durata nelle proprie università. I corsi estivi di solito sono di lingua o riguardano aspetti culturalmente rilevanti del Paese ospitante. Per partecipare occorre avere un ottimo curriculum, una buona conoscenza linguistica e, in generale ma non sempre, due lettere di presentazione di docenti universitari.

L’Ambasciata Irlandese, accogliendo la mia candidatura, mi ha proposto di scegliere tra tre borse di studio del valore di circa mille euro. C’era la possibilità di seguire un corso di “irish” a Galway, di andare a Cork per studiare la storia e la letteratura irlandesi o a Dublino per frequentare una scuola estiva sul patrimonio culturale irlandese. Ho scelto la Summer School dal titolo “Cultural Heritage and Social Change in Ireland: global answers for local questions”.

Finora ero stata solo a Dublino. Avessi dovuto scegliere in base al luogo, avrei sicuramente scartato questa città, un po’ per la voglia di vedere nuovi paesaggi, un po’ perché i tre giorni passati là a giugno 2007 mi avevano delusa. Tutta colpa dell’immagine-cliché dell’Irlanda che avevo in testa: un paese da fiaba nordica con ripide scogliere a picco sul mare mosso, verdi brughiere, qualche piccolo centro urbano sparso qua e là. Ma nonostante la non-voglia iniziale di tornare là, ho scelto l’University College Dublin (UCD) perché offriva il corso più affine alla mia formazione universitaria.

In programma c’erano studi sul patrimonio culturale irlandese osservato da varie prospettive e messo in relazione con molteplici aspetti.

Situata in un campus immenso a cinque chilometri a sud di Dublino, l’UCD è la più grande università irlandese e la più diversificata in termini di offerta formativa.

Il corso si è svolto dal 14 al 23 giugno 2010, dieci giorni di seminari, incontri e dibattiti sul patrimonio culturale, la storia, alcuni luoghi di interesse dell’Irlanda.

Gli aspetti teorici più ampiamente affrontati nel corso dei seminari e delle conferenze sono quelli legati al concetto di “heritage”: la sua definizione, il senso di appartenenza, il nazionalismo, la conservazione del patrimonio, la divulgazione, l’educazione, il turismo, il rapporto tra storia e contemporaneità, l’equilibrio o la frattura esistenti tra un’eredità culturale ampiamente riconosciuta e i codici culturali in cui si identificano invece minoranze e “communities”.

Questo è stato il “frame” concettuale in cui sono state inserite le visite, alcune guidate e altre no, a centri culturali di Dublino, musei, siti archeologici come le colline di Loughcrew e di Tara, quartieri problematici come Monto e aree super-contemporanee come quella dei Docklands.

L’incontro con un fotografo impegnato in una ricerca incentrata sui luoghi di confine tra Irlanda del Sud e Irlanda del Nord, il rapido tour dei murales di Belfast, dove si respira ancora aria di conflitto, e la visita angosciante nella Kilmainhan Gaol, luogo di prigionia e morte di molti irlandesi indipendentisti, sono stati spunti di riflessione su una storia sanguinosa e assurda, almeno agli occhi di chi non è irlandese.

Nell’allegato in PDF viene raccontato giorno per giorno quanto visto, ascoltato e discusso durante il corso e la narrazione è corredata da fotografie che hanno lo scopo di aiutare l’immaginazione di chi legge.

English abstract: Every year, many embassies offer scholarships to students who want to attend courses about foreign languages, literature, history or culture. I won the scholarhip offered by the Irish Embassy and I had to choose among three scholarships. I decided to attend a Summer School called “Cultural Heritage and Social Change in Ireland: global answers for local questions”. The attachment is about all we saw and we talked about during the course and you can better follow the narration thanks to the pictures pasted on the article.

Maria Antonietta Pochesci

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