Stage aziendali in un corso di istruzione professionale per ottici
Quali sono le potenzialità degli stage aziendali nell’istruzione tecnica e professionale? Formazione di competenze di cittadinanza e professionali; miglioramento della motivazione nello studio; miglioramento dell’autostima, inserimento nelle offerte lavorative del territorio... e via dicendo.
Il contributo è stato presentato al convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”. In calce il poster presentato a Firenze e gli allegati relativi all’organizzazione degli stage.
DAI CONTRIBUTI SELEZIONATI PER IL CONVEGNO DEL 23 APRILE.
Lo stage aziendale è uno strumento usato in modo massiccio e da molto tempo dalla formazione professionale della Lombardia. La formazione lo utilizza con lo scopo di attivare competenze di natura professionale. L’idea è che il vivere una certa esperienza formi le competenze necessarie a realizzarla, tradotto in termini più semplici: si impara di più vivendo in un ambiente “produttivo” per 15 giorni che studiando per mesi le stesse cose a scuola.
Nella formazione professionale la cosa ha funzionato e continua a funziona molto bene. Nell’istruzione professionale e tecnica lo stage così impostato ha bisogno di correzioni ed integrazioni. La figura professionale nel sistema della formazione punta, spesso, a figure di natura molto operativa, buoni esecutori. Nell’istruzione professionale e ancor di più in quella tecnica la figura professionale comprende anche capacità critiche, progettuali e di interazione con il progetto da realizzare. Esempio: elettricista che realizza l’impianto elettrico di una abitazione su progetto di un architetto e l’elettrotecnico od il geometra che progettano, modificano, adattano lo stesso impianto elettrico.
L’esperienza che portiamo è da anni realizzata nel terzo anno dell’IPSIA a indirizzo ottico di Brescia, all’interno di un percorso integrato di formazione ed istruzione professionale. La figura dell’ottico (fino a oggi) è una figura particolare nell’ambito della scuola professionale perché richiede conoscenze teoriche di alto livello che la rendono una figura intermedia tra istruzione professionale e tecnica.
Perciò l’esperienza degli anni scorsi ha modificato le modalità dello stage dandogli caratteristiche che la rendono utilizzabile anche in un istituto tecnico.
Gli obiettivi:
1. fornire agli studenti esempi di pratica “reale” della professione, superando i limiti dovuti alla impossibilità dei laboratori scolastici di essere “al passo” con il mondo produttivo;
2. far comprendere agli studenti che lo studio fatto a scuola “non è inutile” ma trova applicazioni concrete nel mondo produttivo.
Gli effetti:
1. miglioramento della motivazione allo studio e al suo approfondimento continuando gli studi fino all’esame di stato;
2. consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e del proprio ruolo nella società e nel lavoro;
3. accrescimento di situazioni reali che trovano spiegazioni a livello teorico.
4. maggiore intersezione col territorio, da sempre praticata nelle scuole tecniche e professionali storiche del territorio bresciano, ultimamente trascurata;
5. la possibilità di sperimentare in tempo reale le novità dal punto di vista dei materiali e dei macchinari.
Importanza anche nel quadro della riforma:
1. la riduzione dell’orario scolastico e delle risorse finanziarie rende sempre più difficile mantenere efficienti i laboratori scolastici;
2. l’innalzamento dell’obbligo scolastico che dovrà avvenire (anche se le indicazioni ministeriali danno segnali molto contraddittori in questa direzione) nei prossimi anni renderà la scuola sempre più attenta alla formazione del cittadino piuttosto che del lavoratore, perciò le potenzialità formativa e orientativa dello stage diventeranno sempre più importanti. La potenzialità orientativa dello stage dovrebbe essere utilizzata anche nei licei come strumento di orientamento in uscita.
Fasi dell’intervento
• Descrizione della struttura dello stage
• Analisi del questionario di valutazione compilato dal tutor aziendale
• Analisi del questionario di autovalutazione compilato dal singolo studente
• Conclusioni
– Allegato 1: progettazione del percorso
– Allegato 2: questionario per ottici
– Allegato 3: valutazione delle competenze
– Allegato 4: autovalutazione degli studenti
Il poster presentato al convegno di Education 2.0 relativo a questa esperienza.
Sergio Pea e Mariarosa Rivali