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Fare storia attraverso le date del “calendario civile”

Pubblicato il: 13/11/2012 16:12:13 -


Partire dalle date scandite dal calendario civile della Repubblica italiana per costruire dei percorsi che ricostruiscono gli eventi fondamentali della storia del Novecento: i conflitti, le speranze, le lotte che hanno accompagnato la difficile costruzione di un senso comune di appartenenza italiana ed europea.
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– M. Rocchi, I. Staderini, “Il calendario civile e la memoria. Percorsi di educazione alla cittadinanza”, La Nuova Italia – RCS 2012.

Il presente in cui siamo immersi è profondamente segnato dal dilagare dell’ “uso pubblico della storia”, secondo l’espressione del filosofo Jürgen Habermas, ripresa in Italia dallo storico Nicola Gallerano. Artefici di questa memoria sono oggi da un lato i mass media, che scelgono periodicamente quali aspetti del passato far rivivere nel presente, dall’altro il mondo della politica, che con le sue scelte legislative nell’ultimo decennio ha moltiplicato i “giorni della memoria” e gli anniversari istituzionali. Ma la spettacolarizzazione della storia e la sua ritualizzazione spesso, invece di fornire conoscenze, consolidano miti e stereotipi, quando non suscitano negli studenti noia e mancanza di interesse.

Fra le discipline scolastiche la storia è, per sua natura, lo strumento indispensabile per contrastare questa tendenza. Oggi la conoscenza storica è centrale per la costruzione nei giovani di una cittadinanza attiva e consapevole, come hanno evidenziato da un lato la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa del dicembre 2006, dall’altro l’introduzione dal 2008 dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” in ogni ordine di scuola. Attraverso la storia, gli studenti possono acquisire le competenze trasversali e le capacità critiche utili a trasformare il racconto del passato in un momento di riflessione sui valori fondanti dell’agire umano: diritti, responsabilità, partecipazione, differenze, identità, appartenenza.

Date queste premesse, un modo significativo per affrontare lo studio della contemporaneità ci è sembrato quello di partire dalle rilevanze storiche del “calendario civile” della Repubblica italiana, ed è ciò che abbiamo provato a fare nel volume “Il calendario civile e la memoria. Percorsi di educazione alla cittadinanza”. Per la scelta delle date abbiamo privilegiato i momenti propositivi di costruzione di appartenenze collettive e di affermazione di diritti, e non solo i lutti, le tragedie e le ferite del passato. Si troveranno nel volume, ad esempio, sia il 27 gennaio (Giorno della memoria) che l’8 marzo (Festa internazione della donna) o il 1° maggio (Festa del lavoro). Ciascuna data è inserita nel contesto storico di appartenenza: l’affermarsi di nuovi soggetti collettivi fra Ottocento e Novecento, i totalitarismi, la seconda guerra mondiale, il secondo dopoguerra e la guerra fredda, la costruzione dell’Europa unita.

Nel volume, per ciascuna data vengono proposti, oltre ad analisi di film di soggetto storico, cronologie, fonti testuali e iconografiche, documentari, che sono erogati anche su formato digitale tramite iPROF, un’applicazione fornita sul DVD-ROM che consente di espandere e aggiornare le tematiche affrontate.

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Rocchi Staderini

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