Auguri all’Erasmus, e agli studenti che cercano alloggio…
“Gli studenti dell’UE hanno diritto ad avere accesso, agli stessi termini degli studenti autoctoni, alle soluzioni abitative offerte esclusivamente agli studenti da parte dello Stato membro ospitante o di organizzazioni che operano a suo nome”.
Quest’anno si festeggia con gran clamore e pubblicità il 25° compleanno del Programma di scambio tra studenti europei Erasmus.
Non è però tutto oro quel che riluce. Ho raccolto racconti di esperienze a dir poco stressanti che spero non siano la regola. Ne cito alcuni che si riferiscono, a titolo di esempio non proprio casuale, dati i tempi, ad accordi tra università italiane e tedesche. So tuttavia che è accaduto anche altrove. Studenti, spesso eccellenti, di diverse università (si dicono i peccati ma non i peccatori!) sono stati selezionali con un colloquio per una borsa di studio Erasmus di un semestre o più presso università della Germania. La procedura burocratica nelle sedi italiane e tedesche è stata un po’ laboriosa ma è giunta a buon fine. Non altrettanto è capitato per la ricerca di un alloggio presso l’università ospitante. Inoltrata una regolare domanda nei tempi e nei modi richiesti più di due mesi orsono, per una stanza nella casa dello studente che le università dichiarano esplicitamente di offrire agli studenti in mobilità, la risposta al momento in cui si scrive non è ancora arrivata. Per inciso in nessuna parte del sito dell’università si è trovato un cenno ai criteri di selezione per l’assegnazione degli alloggi.
È capitato anche di non aver potuto contattare l’ufficio responsabile della sistemazione degli studenti per oltre un mese perché non rispondeva alle mail di richiesta di informazioni mentre al telefono tutti i numeri presentavano un messaggio preregistrato. Nel frattempo gli studenti, non potendo recarsi in loco in anticipo per questioni economiche (non tutti si possono permettere nemmeno un ostello a più di venti euro al giorno!) si son preoccupati, in una attività lunga e frenetica, di rispondere e inserire innumerevoli annunci sui siti di ricerca di stanze per studenti. Le risposte sono arrivate recitando lo stesso allarmante copione: non si affitta per meno di un anno; si affitta solo a studentesse; vogliamo un contatto di persona e poi semmai si decide. A meno di 20 giorni dalla partenza per l’inizio del semestre non c’è ancora una sistemazione e gli uffici interpellati per un consiglio e un aiuto presso l’università italiana, quella tedesca e anche a Roma (dove ha sede l’Ufficio centrale italiano dell’Erasmus) non hanno fatto altro che inviare cortesi messaggi di solidarietà ma di sostanziale scaricabarile! Gli studenti dovranno dormire sotto uno dei ponti che di sicuro non mancheranno, visto che, ironia della sorte, alcune città tedesche contengono la parola ponte e il nome del fiume che le attraversano?
Non ci consola il fatto che questo si trovi scritto sulla carta dei diritti degli studenti europei in mobilità: “Alloggiamento degli studenti: questo è un altro ambito in cui la Commissione ha ricevuto reclami. La risposta della Commissione è che gli studenti dell’UE hanno diritto ad avere accesso, agli stessi termini degli studenti autoctoni, alle soluzioni abitative offerte esclusivamente agli studenti da parte dello Stato membro ospitante o di organizzazioni che operano a suo nome”.
Auguri all’Erasmus per i suoi 25 anni!
Giuseppe Campagnoli