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Il genio creativo? Si “esprime”!

Pubblicato il: 26/01/2012 19:26:54 -


L’esperienza di un percorso curricolare verticale di educazione espressiva: presupposti teorici, criteri di scelta e approccio metodologico che hanno guidato un gruppo di insegnanti di scuola dell’infanzia e scuola primaria.
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Cos’è la creatività? È questa la domanda da cui siamo partiti per costruire un percorso verticale di educazione espressiva in grado di promuovere competenze e accompagnare i bambini dai 3 agli 11 anni.

Lo stereotipo dell’artista presenta personaggi, più che persone, individui dominati dal “genio e dalla sregolatezza”. Secondo questo modello, pittori si nasce, ci si è portati; non c’è bisogno di studi, di applicazione, di preparazione. La creatività coincide con il creare “tout court”, con l’inventare dal nulla. In realtà non è così, come non lo è mai stato.

Gadner definisce la creatività come il risultato dell’interazione di tre dimensioni:
• l’individuo con le sue abilità e potenzialità;
• le conoscenze intese come esperienze sedimentate nella cultura;
• l’ambiente che fornisce stimoli e occasioni.

Secondo questa prospettiva, il pensiero creativo non si improvvisa: la creatività non è un dono concesso a pochi, un tratto stabile e permanente della personalità, ma un processo che può essere sviluppato o inibito in tutti gli individui. Il curricolo verticale condivide questa premessa, in quanto si tratta di una costruzione progressiva che prende le mosse dalle esperienze e acquisizioni precedenti.

ELEMENTI DI CONTINUITÀ
• Partire da esperienze vissute dai bambini globalmente e liberamente: si parte da una sperimentazione libera delle tecniche e dei materiali, sulla quale si riflette per capire l’uso, la funzione.
• Utilizzo dello schema polivalente come strumento capace di indurre riflessione sulle potenzialità espressive dei segni e dei colori.
• Sperimentazione di tecniche, strumenti e materiali, quanto più possibile diversificati per tutto il percorso.
• Uso del linguaggio (prima verbale e poi scritto) per progettare e riflettere sulle proprie esperienze.
• Verifiche che tengono conto dei due aspetti: lettura di immagini e produzione di elaborati.

ELEMENTI DI DISCONTINUITÀ
• Progressiva finalizzazione degli elaborati secondo un progetto esplicitato in partenza.
• Utilizzo della scrittura come modalità di riflessione sul proprio lavoro.
• A partire dalla classe terza, si introduce la lettura di opere d’arte realizzate con la tecnica e gli strumenti sperimentati dai bambini.
• Utilizzo di testi letterari da tradurre in opere iconiche e viceversa.

METODOLOGIA
L’elemento unificante del progetto è stata la metodologia condivisa da tutti gli insegnanti coinvolti e che segue le seguenti fasi di lavoro:
• contatto diretto attraverso esperienze concrete;
• osservazione dell’ambiente per rintracciare gli elementi del linguaggio grafico pittorico (colori, segni, forme);
• ciascun bambino/ragazzo sperimenta personalmente materiali e strumenti in forma libera;
• le scoperte individuali sono sistemate in elaborati collettivi;
• verifica della capacità di produzione; verifica delle modifiche nelle attività spontanee in situazioni non legate al percorso.

ORGANIZZAZIONE
È stata ampliata la struttura a dipartimenti già presente nel nostro Istituto, con l’inserimento di un laboratorio per la costruzione del curricolo di immagine. Sono state organizzate uscite guidate per collegare le esperienze vissute a scuola con realtà esterne direttamente riconducibili ai contenuti prescelti (musei, mostre, visite al centro storico).

CONTENUTI
I criteri per la scelta dei contenuti sono rappresentati, da un lato, dalla loro adeguatezza e significatività in relazione all’età dei soggetti con i quali lavoriamo; dall’altro, dalla corretta progressione nella complessità degli elementi fondamentali del linguaggio espressivo.

SCUOLA DELL’INFANZIA
Bambini di tre anni: I colori primari
Bambini di quattro anni: I colori secondari
Bambini di cinque anni: La forma. Il segno grafico

SCUOLA PRIMARIA
Classe I: Le gradazioni nei colori secondari. Il punto
Classe II: I colori complementari. La linea
Classe III: Il ritratto
Classe IV: Il paesaggio naturale. Dal testo all’immagine e viceversa
Classe V: Il paesaggio urbano. Dal testo all’immagine e viceversa

CONCLUSIONI
La sperimentazione del percorso, in atto ormai da cinque anni, dimostra come esso consenta a tutti i bambini di acquisire competenze in questo ambito di apprendimento. In particolare, l’uso costante della riflessione (prima orale e poi scritta) sui propri elaborati consente a ciascuno di individuare con sicurezza i mezzi espressivi più idonei alle proprie esigenze e ai propri progetti. La lettura delle opere d’arte diventa un’operazione di individuazione consapevole degli elementi significativi che l’autore ha utilizzato per rendere “visibili” i propri stati d’animo.

PER APPROFONDIRE
Colori e segni in continuità

Paola Conti

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